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Polo della moda, le puntualizzazioni del Segretario al territorio Antonella Mularoni

da Redazione

L’opportuna serata organizzata dalla Giunta di Castello di Serravalle lunedì scorso ha messo in luce una serie di elementi.

 

L’opportuna serata organizzata dalla Giunta di Castello di Serravalle lunedì scorso ha messo in luce una serie di elementi.

“Capisco che chi è contrario “per filosofia” o per questione ideologica a Poli della moda o del lusso non cambierà mai idea neppure di fronte a numeri, ragionamenti e fatti. La democrazia implica il rispetto delle opinioni di tutti ma anche la capacità alla fine di decidere tenendo conto del bene per la collettività.

Governo, maggioranza e buona parte dell’opposizione ritengono che l’iniziativa del Polo della Moda possa rappresentare una grande opportunità per il nostro Paese, in primis per quelle fasce della cittadinanza e del mondo economico che maggiormente stanno soffrendo sul piano dell’occupazione.

Nella serata si è spiegato che il Polo della Moda riguarda un investimento che potrà raggiungere complessivamente 105 milioni di euro, con una prima fase di 70 milioni e la seconda, se – come tutti auspichiamo – le cose andranno bene, di ulteriori 35 milioni.

Gli investitori sono seri ed affermati nel campo del commercio dei prodotti di fascia medio-alta e ciò non è stato disconosciuto da nessuno. Che è già un buon inizio.

Come confermato da una serie di studi di settore, la parte della penisola italica dove si trovano San Marino e le realtà italiane limitrofe si presta ad un ulteriore insediamento di un outlet della moda. Tanto è vero che se l’investimento non si realizzerà a San Marino verrà effettuato nelle zone limitrofe, con tutti gli svantaggi e nessun beneficio, come già verificatosi in passato.

Il nostro Paese ha assoluta necessità di creare nuovi posti di lavoro, di avere nuovi investimenti e nuovo gettito. Questa iniziativa risponde a tali esigenze. I dati presentati parlano chiaro e la circostanza che anche le organizzazioni sindacali guardino con favore a tale iniziativa dovrebbe rappresentare un elemento dì tranquillità per tutti.

Tale investimento rappresenta certamente solo un tassello per la ripresa economica del Paese. Interventi infrastrutturali in parte sono già stati avviati (lavori nel centro storico, telecomunicazioni, ecc.) ed altri interventi ed investimenti andranno certamente effettuati. Ma non siamo più in un’epoca storica in cui si può immaginare che gli investimenti li possa fare solo e tutti lo Stato. Occorre una forte sinergia tra pubblico e privato, come avviene in tutto il mondo.

Da un punto di vista ambientale è importante evidenziare che per la prima volta si è applicato il criterio della compensazione fra un terreno reso edificabile ed un altro che ritorna non edificabile. Ciò permetterà ad un’area di maggior pregio ambientale di tornare alla sua vocazione naturale e garantirà allo stesso tempo che il rapporto terreni edificabili/non edificabili nell’intero territorio della Repubblica resti immutato.

Dai commercianti che operano in Repubblica, tutti e non solo quelli di Città perché la rete commerciale in Repubblica è ben diffusa, il Governo si attende un atteggiamento costruttivo per avviare insieme, come già preannunciato, sinergie di sicuro vantaggio per tutti. I dati resi noti in questi giorni proprio dalle organizzazioni di categoria confermano quanto prevedibile anche in ragione delle vicende che hanno interessato l’aeroporto di Rimini – San Marino, cioè una crisi diffusa che interessa il flusso turistico diretto verso San Marino. E non è un segreto per nessuno che molti tour operator che lavorano con flussi turistici extra-italici non inseriscono San Marino e il circondario nel loro giro in quanto non è presente nell’area un outlet della moda, oggi destinazione molto richiesta dai turisti stranieri. Questo insediamento permetterà di mutare il trend negativo che inevitabilmente potrebbe affliggere la Repubblica anche nei prossimi anni, incrementando al contrario la presenza dei visitatori di oltre 2 milioni di unità all’anno. Questi numeri vanno dunque visti come un’opportunità e non come un pericolo.

Temo che se non si farà nulla per timore del nuovo la nostra Repubblica non sia destinata ad un grande futuro. Il Polo della Moda non sarà la panacea di tutti i mali ma bisogna iniziare a ragionare nella consapevolezza che il mondo cambia rapidamente, che le risorse economiche che in precedenza arrivavano a San Marino facilmente oggi non arrivano più e che la capacità di riuscire a guardare avanti e non indietro è un elemento fondamentale per porsi a livello internazionale come un Paese moderno, credibile ed appetibile anche per investitori stranieri di livello”.

 

Antonella Mularoni

Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambente

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