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San Marino, FLI-CSU: la rappresentatività e le strane lezioni di democrazia

da Redazione

“Accuse irreali travestite da lezioni di democrazia”. Così la FLI-CSU replica alle polemiche contro i contratti industria e artigianato firmati recentemente con ANIS e UNAS e la proposta del Segretario di Stato al Lavoro per riformare la rappresentatività ai fini della validità erga omnes dei contratti.

“L’ultimo polverone polemico – afferma la Federazione industria della CSU – è quello alzato dall’USL, che addirittura si inventa lesioni al diritto di libertà sindacale sancito dalla Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Peccato che da nessuna parte al mondo esista l’erga omnes dei contratti, tanto che gli accordi contrattuali valgono ovunque solo per gli iscritti. Tant’è che in tanti Paesi la distanza tra i trattamenti di lavoratori nello stesso settore è notevole”.

“Siamo di fronte – continua la Federazione Industria – a lezioni di democrazia senza capo né coda. Viene infatti spontaneo chiedersi: quale libertà sindacale viene messa in pericolo da una proposta di legge che introduce lievi variazioni numeriche per il riconoscimento giuridico dei sindacati a fronte di un numero di occupati quadruplicato rispetto a 50 anni fa?”.

E ancora: “Che tipo di democrazia vuole difendere un sindacato che accede ai finanziamenti pubblici, quali i distacchi dal Pubblico Impiego pagati dallo Stato a titolo di permessi sindacali, sulla base di iscritti non certificati da una specifica quota all’organizzazione cui si aderisce, ma con una semplice firma su un modulo?”.

L’elenco degli interrogativi si sposta poi sul fronte contrattuale: “E’ democratico che venga firmato un contratto da chi rappresenta una quota minoritaria di lavoratori ed imprese, miscelando furbescamente condizioni migliorative e peggiorative, senza consultare nessuno? E quale strano concetto di democrazia rappresenta chi vuole smantellare, in un tessuto produttivo fatto da piccole e piccolissime imprese, il contratto collettivo, che tutela tutti, con quello aziendale? E vuole farlo senza alcun mandato dei lavoratori?”

“E’ insomma evidente – conclude la federazione guidata da Enzo Merlini e Giorgio Felici – che il terzo sindacato cerca di travestire da lezioni di democrazia accuse improbabili e completamente infondate”.

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