Home NotizieSan Marino PA, contenimento delle spese: effetti positivi sul Bilancio consuntivo 2014

PA, contenimento delle spese: effetti positivi sul Bilancio consuntivo 2014

da Redazione

Lieve incremento generalizzato dell’occupazione nel settore privato (pari allo 0,6%), a fronte di una conferma del trend in diminuzione dei dipendenti nel settore pubblico.

 

SAN MARINO – Le misure di contenimento delle spese relative al personale nel settore pubblico allargato hanno dato i primi tangibili e importanti risultati, contribuendo alla chiusura del Bilancio consuntivo dello Stato 2014 a pareggio. Lo hanno reso noto in conferenza stampa i Segretari di Stato Gian Carlo Venturini, Giancarlo Capicchioni e Giuseppe Maria Morganti, rispettivamente titolari di Interni e Funzione Pubblica, Finanze e Bilancio, Cultura e Istruzione.

“I dati statistici relativi al periodo 2013-2014, dopo la necessaria verifica fatta con la Direzione Funzione Pubblica e la Direzione della Contabilità dello Stato, mostrano due importanti elementi: lieve incremento generalizzato dell’occupazione nel settore privato (pari allo 0,6%), a fronte di una conferma del trend in diminuzione dei dipendenti nel settore pubblico. Da marzo 2014 a marzo 2015 -124 unità pari a -3,2%) che ha consentito di attestare il numero dei dipendenti nel settore pubblico allargato (a marzo 2015) a 3.790 unità.

Ciò ha determinato una variazione dei costi del personale, solo nella PA, esclusi gli enti, di circa 4 milioni di euro, risparmio dovuto non solo alla riduzione del personale ma anche ad interventi strutturali, e attivando la mobilità interna, grazie anche al senso di responsabilità di tutti i dipendenti e dirigenti, dato che la mole di lavoro non è affatto diminuita, consentendo di garantire la continuità nell’erogazione dei servizi, senza chiuderne alcuno”. “Anche per l’anno in corso il trend di contenimento della spesa prosegue senza dover ricorrere alla decurtazione degli stipendi – ha precisato Venturini – . Infatti, secondo stime prudenziali si prevede un ulteriore risparmio di circa 1 milione e 200mila euro nel settore pubblico allargato, di cui 700.000 euro nella sola P.A.”.

“La riduzione del personale – ha aggiunto Morganti -insieme alle misure di spending review adottate ci consente oggi di parlare di una battaglia vinta e di guardare al futuro con più speranza”.

“Certamente – ha commentato il Segretario di Stato per le Finanze Capicchioni – insieme al recupero di alcuni crediti, il risparmio di 4 milioni di euro relativo al costo del personale nel settore pubblico ha inciso molto positivamente sul bilancio dello Stato che chiude il consuntivo 2014 a pareggio. E’ un grande risultato, che vorremmo trasferire sul bilancio 2015. Le potenzialità ci sono e ci permettono di far tornare il bilancio verso un se pur piccolo avanzo gestionale, cominciando a costituire quelle riserve di cui i conti pubblici hanno bisogno. Visto l’esito positivo, il Governo quindi non può che confermare le linee di spending review attuate”.

Soprattutto nell’ultimo anno– ha osservato il Segretario Venturini – la Pubblica Amministrazione deve far fronte a nuove attività (attivazione riforma tributaria, riforma del Catasto, negoziazione UE, ecc.) per le quali sono necessarie ulteriori risorse umane con elevata professionalità. Fermo restando quindi il limite del 35% del tasso di sostituzioni della Finanziaria e la prosecuzione della trattativa col sindacato sul fabbisogno, in alcuni settori, dove sono state individuate criticità si dovranno reperire nuove risorse professionali con lauree specifiche e caratteristiche adeguate, attraverso bandi di selezione pubblici, previo accordo con le organizzazioni sindacali.

Nella conferenza stampa si è parlato anche del Decreto che sarà emesso con urgenza per abrogare il Decreto delegato del 24 giugno 2015 n. 94 sulla formazione delle graduatorie degli insegnanti. Un decreto che aveva ottenuto in sede di ratifica anche il plauso delle forze politiche di minoranza.

“Abbiamo visto che chi aveva conseguito titoli di specializzazione FOR.COM (on line) otteneva sei punti in graduatoria. Un’esagerazione che rischiava di sbilanciare tutte le graduatorie” . Il nuovo Decreto – ha spiegato il Segretario di Stato Morganti – abbassa la valutazione per tali corsi da 6 a 1,5 punti, prevedendo il massimo di 3 punti per due corsi. Il calcolo del punteggio è maggiormente coerente con l’impegno relativo alla modalità di frequenza ai corsi, ed è posto inoltre in relazione anche al possesso di una laurea magistrale. Il provvedimento è stato adottato tempestivamente al fine di consentire la regolare formazione delle graduatorie entro il 20 luglio prossimo.

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