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Consiglio Grande e Generale: osservatorio della Sostenibilità

da Redazione

L’istanza è stata respinta. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

I lavori del Consiglio grande e generale ripartono dal dibattito sull’ultima istanza, la n. 14, “per l’istituzione entro il 2016 di un osservatorio della Sostenibilità” che viene infine respinta. L’Aula affronta quindi quattro mozioni: 1) la prima, derivata da un Odg di Su e C10, per promuovere un dibattito sulla riforma del sistema scolastico e professionale entro luglio, porta all’approvazione di un Ordine del giorno che posticipa i termini del dibattito entro ottobre.

Ritirate tutte e tre le successive mozioni. 2) La seconda, presentata sempre da Su e C10, è volta a promuovere un riferimento e un dibattito consiliare sul tema della bolla immobiliare. Alla fine del dibattito, Cittadinanza attiva ritiene infatti sufficiente l’impegno preso e messo a verbale del segretario di Stato per le Finanze di istituire un tavolo tecnico-politico per affrontare la tematica e l’Odg viene ritirato. 3) anche la terza mozione, presentata da Civico 10, per promuovere in tempi brevi un dibattito sull’accordo Ecofin ed allo scambio automatico di informazioni, viene ritirata poiché il segretario di Stato per le Finanze Gian Carlo Capicchioni si è impegnato a dare seguito alla richiesta. 4) Infine, stessa sorte per l’ultima mozione, presentata sempre da Civico 10, per promuovere un dibattito in merito al progetto e alle prospettive di sviluppo del Parco Scientifico e Tecnologico: viene ritirata a seguito dell’impegno preso dal segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, di un’audizione e di un dibattito in Commissione consiliare finanze con tutti gli attori interessati nella realizzazione del progetto.

Terminata la serie di mozioni, i lavori consiliari si concludono e il comma 27 sugli Ordini del giorno viene posticipato alla prossima sessione.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma 22. Esame delle istanze d’Arengo

Istanza n. 14, “per l’istituzione entro il 2016 di un osservatorio della Sostenibilità”, respinta.

Elena Tonnini, Rete: “Siamo favorevoli all’istanza. Agenda 21 ha già dimostrato di lavorare bene per quanto riguarda la raccolta e l’elaborazione dei dati. San Marino su questi temi può instaurare un percorso strategico cercando tutte le modalità possibili. Siamo assolutamente favorevoli a istanza: su questi temi vogliamo che San Marino diventi Paese all’avanguardia”.

Franco Santi,C10: “Serve una svolta su queste tematiche. Dobbiamo incentrare un’azione politica sul requisito della sostenibilità. Siamo favorevoli all’istanza presentata”.

Ivan Foschi, Su: “Noto sempre una certa insofferenza rispetto alle proposte che vengono dal basso. Quasi ci sia gelosia. Ma non vedrei particolari problemi di natura tecnica nell’accoglimento dell’istanza. Non facciamo l’ufficio complicazioni delle cose facili”.

Nicola Selva, Upr: “Siamo per l’accoglimento dell’istanza”.

Vladimiro Selva, Psd: “Il Coordinamento per Agenda 21 in questi anni ha lavorato molto, anche il percorso che si sta facendo con il porta a porta e la differenziata è molto frutto di quell’attività di sensibilizzazione. L’istanza approvata nel 2013 prevedeva un percorso che la segreteria di Stato sta portando a compimento e l’auspicio è che dia sostanza al raggiungimento degli obiettivi. Il percorso di Agenda 21 è trasparente e partecipato. Anche nel dibattito sul polo del lusso è stata presa in considerazione la sostenibilità, ma non è avvenuto in modo coordinato proprio per la mancanza degli strumenti di Agenda 21 come l’osservatorio per la sostenibilità. Posso essere d’accordo sul rischio della sovrapposizione, ma sono convinto che una presenza di quel tipo sia necessaria. Chiedo al segretario di confermare l’intenzione di portare avanti questo percorso, anche se le difficoltà sono state evidenziate perché i capitani non sono in grado di farsi carico anche di questo incarico, serve un coordinamento nella forma organizzata di partecipazione. E’ di fatto compito di Agenda 21 il raccordo tra chi prende le decisioni e la cittadinanza. Comprendo l’orientamento del governo, dal momento però che arrivi la conferma della volontà di concludere quanto richiesto dalla precedente istanza, ovvero l’avvio di Agenda 21”.

Massimo Cenci, Ns: “Faccio mie le volontà espresse dal segretario Mularoni. E’ già stata accolta l’istanza che interviene su questi temi che ha avviato un percorso e creato un gruppo di lavoro che sta seguendo la materia. Anche io ritengo che questo percorso debba andare avanti. Il nostro intendimento è di non accogliere l’istanza”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato, replica: “Chi vive sul pianeta deve preoccuparsi della sostenibilità. Auspico che il percorso di Agenda 21 possa concludersi, per questo come segreteria abbiamo avviato il percorso e stiamo seguendo il coordinamento. Il ruolo delle Giunte di Castello è fondamentale, i sottoscrittori della carta d Aalborg sono loro. Prima di aderirvi le giunte ci hanno chiesto una valutazione approfondita. Le istituzioni pubbliche nel frattempo hanno previsto la nascita dell’Unità per la protezione dell’Ambiente che si preoccupa proprio della sostenibilità. Questi impegni per la nascita dell’Osservatorio non devono essere tutto in capo allo Stato, ciò non trova corrispondenza in altri Paesi. Non sono le istituzioni che devono imporre queste cose alla base. Noi, per quanto possibile, l’azione d sensibilizzazione tentiamo di farla, ma questi processi devono nascere con la presenza ampia della società civile. L’impegno del governo c’è, ma ricordatevi che a livello internazionale si prevede che si parta dalla base, che ci sia molto volontariato e che lo Stato funga da supporto”.

Comma 23. Mozione conseguente alla trasformazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari del PS, UPR, SU, C10 e dal Consigliere Indipendente Luca Lazzari che impegna l’Ufficio di Presidenza ad inserire, entro la sessione di luglio del Consiglio Grande e Generale, un dibattito sui progetti di riforma del sistema scolastico e della formazione professionale sammarinese. Viene approvato un Odg presentato dalla maggioranza per posticipare il dibattito entro il mese di ottobre.

Francesca Michelotti, Su: “La mozione è stata depositata più di un anno fa, sapevamo che era allo studio questo progetto e, allo scopo di formulare un ampio dibattito politico su un documento allora conosciuto solo dalla maggioranza, abbiamo presentato un ordine del giorno. Siamo seccati per il fatto che questo governo dimostri di essere un insieme di segretari di Stato che vanno avanti per conto proprio, anche per questioni importanti come questa. La formazione rispecchia un’idea di futuro e di modello di sviluppo, qualunque sia, ci sono presupposti imprescindibili. La nostra cittadinanza deve avere le basi perché i nostri ragazzi diventino cittadini attivi, ci sia uguaglianza delle possibilità e formazione continua. Mi auguro ci siano le condizioni per un dibattito plurale e fattivo”.

Franchi Santi, C10: “Esigenza di un dibattito sulla scuola la solleviamo da tempo come Cittadinanza attiva, per dare modo alla scuola stessa di definire o ridefinire i parametri, le modalità per poter indirizzare al meglio un sistema che non parte da zero e ha dato tantissimi risultati e ha il dovere di mettersi sempre in discussione e rilanciarsi. La scuola è un buon punto di partenza per fare questa riflessione. Ci auguriamo che esecutivo e maggioranza siano disponibili ad inserire questo tema nella prossima sessione del Consiglio grande e generale”.

Grazia Zafferani, Rete: “Il nostro movimento sostiene questa mozione. La nostra segreteria ha dimostrato troppo spesso di improvvisare con decreti e inserendo emendamenti in Finanziaria. Vogliamo capire quale direzione sta prendendo governo e in particolare la segreteria all’istruzione rispetto la riforma della scuola”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Esprimo parere favorevole per la mozione a nome di Pdcs-Ns. C’è un dibattito in atto che coinvolge tutti gli ordini di scuola. C’è esigenza di un confronto per non rimanere fermi. Auspico che possa scaturire quindi una riflessione seria sul sistema scolastico sammarinese per progettare il futuro del nostro Paese. Investire sul sistema formativo è fondamentale per rilanciare mondo del lavoro. La mia proposta è di rinviare la discussione a conclusione dei tavoli della segreteria, da cui potrebbero arrivare suggerimenti importanti per il legislatore. Presento quindi un Odg in cui si chiede di posticipare un comma al periodo in cui sarà definita una proposta di riforma. Do lettura: ‘Il Consiglio Grande e Generale (…) impegna l’ufficio di Presidenza ad inserire un comma specifico in cui dibattere gli indirizzi di proposta della riforma del sistema scolastico entro il mese di ottobre e al termine dell’approfondimento iniziato'”.

Francesca Michelotti, Su replica: “Siamo lieti si possa condividere la mozione, esprimiamo la nostra soddisfazione, va bene fare il dibattito entro il mese di ottobre, sarebbe utile avere in mano la relazione qualche tempo prima e non il giorno di apertura del comma”.

Comma 24. Mozione conseguente alla trasformazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di Sinistra Unita e Civico10 che impegna il Governo a presentare, nella prossima seduta del Consiglio Grande e Generale, un riferimento sul tema della bolla immobiliare ed a promuovere un dibattito in merito. (Ritirata)

Francesca Michelotti, Su: “E’ un’urgenza superata ma non finita, la bolla può esplodere in qualsiasi momento, restano infatti valide le ragioni sviluppate nella premessa della mozione. Riteniamo sia urgente affrontarla, c’è poi una questione che sta interessando il Consiglio del XII. Sollecito quindi il Consiglio ad orientare il Consiglio dei XII per l’intestazione di beni immobili in capo a forensi e a società, dobbiamo essere pronti. Ci auguriamo che la sollecitazione fatta venga presa con la dovuta serietà, consci del rischio della bolla immobiliare, e chiediamo di preparare un riferimento documentato con dati attendibili, in modo di poter aprire un dibattito”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “La problematica è complessa. Noi abbiamo un invenduto che per buona parte è rappresentato da appartamentini molto piccoli, che si giustificavano in un momento in cui quegli immobili erano nati per servire finte residenze o società fittizie. Siamo condizionati da un alto numero di immobili difficilmente collocabili per questa ragione. In sede di Finanziaria si pensava di attribuire questo patrimonio immobiliare ad un altro soggetto deputato alla vendita, con una tassazione dello 0,10%, è uscito con una tassazione allo 0,50% e le banche hanno ritenuto questa tassazione troppo alta. Siamo in fase di stallo. La classe politica deve scegliere se dare una chance per lasciar gestire questo patrimonio da qualcun altro o lasciarlo alle banche che non sono in grado di gestirlo. Rimane quindi in capo al Consiglio l’obbligo di una riflessione. Riteniamo sia meglio obbligare le banche a tenersi in pancia immobili perché non vogliamo abbassare lo 0,50% o è preferibile, vista la situazione, fare investimenti diversi abbassando l’aliquota?”.

Andrea Zafferani, C10: “L’analisi del segretario Mularoni è giusta. Questo è uno dei tempi più complessi che la politica si trova ad affrontare. Il mercato immobiliare è esploso senza una reale domanda dietro ed ora è finito in pancia alle banche. In questo momento non ho soluzioni precise da proporre. Non dobbiamo fare alcun tipo di analisi superficiale. Quello che noi chiediamo è un riferimento ed un dibattito ad hoc sulla questione ‘bolla immobiliare'”.

Ivan Foschi, Su: “La mozione è stata presentata oltre un anno fa ed è ancora attuale. Se qualcuno può permettersi il lusso di tenersi immobili non utilizzati sarebbe bene che questo qualcuno contribuisse in maniera più pesante con la tassazione progressiva sugli immobili. Vanno poi valutate anche le conseguenze sul sistema bancario. Credo che uno dei prossimi temi da mettere in agenda sia proprio quello di affrontare il problema del mercato immobiliare”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Dobbiamo affrontare un’emergenza. Nella Finanziaria era prevista una minima tassazione, poi un emendamento l’ha portata a cifre che il comparto bancario non può permettersi in questo momento. Occorre ripensare a una norma speciale per far sì che si possa costituire un Fondo comune di più banche che possa gestire questi immobili. Anziché una seduta consiliare ad hoc sul tema, propongo l’istituzione di un Tavolo politico-tecnico, con la partecipazione di tutte le forze politiche, da cui possano scaturire le azioni o gli strumenti più idonei per fronteggiare questo problema. Il tavolo può partire dai primi di settembre. Poi si può venire in consiglio con le proposte che questo tavolo avrà da offrire”.

Roberto Ciavatta, Rete:”La bolla immobiliare non l’abbiamo solo a San Marino, per quanto da noi la bolla abbia proporzioni sistematiche. Un ragionamento a tutto tondo andrebbe fatto sulla bolla immobiliare ma anche sul sistema bancario sammarinese. Ribadisco: dobbiamo individuare una banda sistemica mentre le altre stanno sul mercato. A quel punto i cittadini possono decidere se stare dentro la banca sistematica oppure se scegliere una banca che, in caso di difficoltà, non riceverà aiuti di Stato. Assolutamente necessario fare un dibattito sulla situazione delle banche”.

Vladimiro Selva, Psd: “Stiamo discutendo di un problema che nasce nel mondo finanziario e, una volta attraversato il settore edile, ricade nel mondo finanziario. Chi veniva a San Marino a portare dei denari illeciti vedeva in questo sistema tutta una serie di garanzie. Politicamente dovremmo porci un’altra questione: come risarcire la popolazione che ha subito un danno paesaggistico ma anche economico? Il patrimonio edilizio costruito a San Marino deve essere messo, in qualche forma, a disposizione della collettività per il bene di questo Paese. Il risarcire la collettività dei danni provocati dall’edilizia sfrenata è uno degli impegni che dovremo prendere. Cosa facciamo del patrimonio che ci ha lasciato un mercato edile sfrenato?”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Riteniamo la proposta di mettere in atto uno specifico tavolo tecnico sia la soluzione migliore. Il settore immobiliare è un settore vitale per la tenuta del nostro sistema. Credo che questa occasione di questo tavolo sarà il momento opportuno per confrontarsi sui provvedimenti che dovremo mettere in piedi per ripartire. Accolgo favorevolmente la proposta fatta del tavolo tecnico.

Francesca Michelotti, Su, replica: “La crisi finanziaria sammarinese ha molte origini. Nel nostro caso abbiamo avuto una eccessiva concentrazione del rischio soprattutto in massicci finanziamenti erogati nel settore immobiliare. Il Segretario si è impegnato a una proposta molto interessante come quella di istituire un tavolo tecnico-politico a partire dai primi di settembre. Siamo lieti di questa soluzione. Sulla base di questo impegno del segretario Capicchioni siamo favorevoli a ritirare l’ordine del giorno”.

Comma 25.Mozione presentata dal Gruppo Consiliare di Civico 10 per promuovere in tempi brevi un dibattito e un articolato riferimento in merito all’accordo Ecofin ed allo scambio automatico di informazioni.(Ritirata)

Andrea Zafferani, C10: “Le domande fatte nella mozione sull’impatto dello scambio automatico, se ci sono delle proiezioni, i tempi di recepimento dello standard etc. restano valide. Non sarà indolore e saranno necessari presidi per contenere gli effetti negativi. Sull’Accordo Ecofin non sono stati definiti e affrontati i termini della rinegoziazione, un’analisi dei contenuti non è mai stata fatta in Aula. Vorremmo stimolare il dibattito e la conoscenza dell’Aula, degli attori finanziari e del Paese con l’andare avanti di queste trattative e modifiche. Spero ci sia disponibilità, da parte nostra non c’è preclusione nella data”.

Gian Carloo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Come governo da tempo stiamo lavorando sui due problemi. Ecofin è in dirittura d’arrivo per la firma della nuova direttiva sul risparmio sull’Euroritenuta che andrà a sparire perché con lo scambio automatico non ha ragione d’essere. Sullo scambio di informazione sono stati formati gruppi di lavoro e si sta lavorando per poter dotare il nostro sistema di norme a supporto per attuare lo scambio automatico, visto che abbiamo firmato l’accordo a Berlino, entrerà in vigore nel 2017 e i tempi sono stretti per mettere in piedi le piattaforme informatiche. Il governo dà la disponibilità per effettuare a settembre un dibattito su questo argomento. Al momento non abbiamo schede e informazioni raccordate, ci stiamo lavorando e non abbiamo difficoltà a fare il prossimo dibattito anche in seduta pubblica”.

Luca Beccari, Pdcs: ” Anche io credo sia opportuno promuovere in Aula un dibattito su questo tema. Lo scambio automatico è la nuova frontiera della collaborazione internazionale con tutta una serie di impatti su cui è bene confrontarci anche per sfatare alcuni miti. Ho ascoltato più di una volta molta confusione, si tende a confondere più livelli di cooperazione. A livello internazionale è scattato un meccanismo irreversibile, partendo dal Fatca statunitense, quindi la nuova direttiva Ocse per superare la tassazione redditi da risparmio per lo scambio di informazioni. Il 29 ottobre 2014 ben 56 Paesi si sono dichiarati disponibili a scambiarsi informazioni dal 2017, altrettanti Paesi lo faranno dal 2019. Il nostro Paese si inquadra quindi tra i primi Paesi ad adottare questo standard e lavorerà su tre piattaforme diverse, scambio con Usa unilaterale, scambio alla pari di tutti i Paesi Ue su base bilaterale, verrà superata l’euroritenuta, poi scambieremo con i Paesi ex Ue che ci chiederanno di attivare lo scambio di informazioni. Da parte nostra siamo favorevoli al confronto e riteniamo che sia opportuno a portarlo non subito, ma a settembre per vedere l’evoluzione nella trattativa Ue”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Anche in questo caso, ci basta una precisazione a verbale del segretario sull’impegno preso per settembre, se è così ritiriamo la mozione”.

Comma 26. Mozione presentata dal Gruppo Consiliare di Civico 10 per promuovere un dibattito in merito al progetto e alle prospettive di sviluppo del Parco Scientifico e Tecnologico. (Ritirata)

Andrea Zafferani, C10: “Vorremmo avere risposte precise sullo stato dell’arte del Pst e sulle sue prospettive. La mozione è del 2014, un po’ di acqua sotto i ponti è passata e alcune domande hanno avuto risposta. Su altre restano alcuni dubbi. Il tema della fiscalità non è chiaro, non lo è la scelta della sede, ritengo giusto quindi un chiarimento pubblico. Non mi sembra che in questi anni ci si sia dedicati con l’energia che sarebbe stata opportuna. Anche il ruolo dell’Università nella ricerca, rispetto un progetto che fa dell’Università uno dei marchi di fabbrica, mi risulta oscuro”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Mi sembra positivo poter parlare di Pst. Avrei una proposta. Alcune risposte ci sono state perché alcune cose si sono realizzate, come l’incubatore, ma non solo. La strada del Pst è stata in salita, ora c’è una forte volontà del governo e la determinazione a concludere un progetto qualificante per il Paese. Nel dicembre 2014 con il ministro italiano per lo Sviluppo economico è stato firmato un protocollo d’Intesa che prevede l’istituzione di un apposito tavolo tecnico-politico che da dicembre ad oggi ha avuto tre incontri, l’ultimo recente, ed è materia su cui fare il dibattito per capire i passi in avanti. La segreteria crede nel progetto e nella più ampia condivisione. Un dibattito in Consiglio è importante, ma lo è ancora di più prendere l’impegno di fare una commissione Finanze chiamando i protagonisti, quindi Ente gestore, l’incubatore, chi ci ha assistito fino ad oggi, e aggiornare sullo stato dell’arte del progetto con uno scambio produttivo di domande e risposte, e sugli sviluppi con il nostro interlocutore italiano che sono molto interessanti. Saremmo pronti già per farla adesso, qualsiasi sarà la data scelta andrà bene”.

Elena Tonnini, Rete: “Faccio un primo appello, se la volontà è quello di portare il dibattito in Commissione lo valuteranno i proponenti. Bene confrontarsi con gli attori, ma non vorremmo che succeda quello che sta succedendo con il polo del lusso in cui si spostano le risposte della politica alla parte tecnica. Non devono infatti mancare le risposte politiche sugli impatti del Pst”.

Massimo Cenci, Ns: “Tutti riconosciamo che sia un progetto che può dare un indirizzo al Paese. Ritengo la proposta fatta dal segretario condivisibile. Il confronto con tutti gli attori è un’occasione da non perdere, chiedo di provare a fare questa commissione prima possibile per poi eventualmente calendarizzare altri incontri. E’ una commissione politica e il segretario è deputato a dare risposte politiche, e in questo rispondo a Tonnini”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Siamo sempre contenti quando c’è possibilità di fare approfondimenti in Commissione. La proposta del segretario ci vede favorevoli. E’ chiaro che il problema è politico e al di là di questi approfondimenti doverosi, politicamente bisogna capire come e in che tempi andrà avanti il progetto del Pst. Ed è un problema politico. Il segretario ha detto che è disponibile alla Commissione, fermo restando il riferimento in Consiglio. Per noi è indispensabile arrivare in Aula con un progetto, un piano attuativo. Mi farebbe piacere da parte del segretario un impegno a portare questo piano attuativo in Aula entro l’anno. Se lo può dire a verbale noi ritiriamo la mozione”.

Marco Arzilli, segretario di Stato, replica: “Si, l’audizione in Commissione serve anche per avere domande politiche, ma entro l’anno dobbiamo fare un confronto anche perché deve essere pronto il bando. Le tempistiche le decideremo in Commissione”.

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