Home FixingFixing Giorgio Squinzi: “Il calo dell’economia sembra finito”

Giorgio Squinzi: “Il calo dell’economia sembra finito”

da Redazione

Il Presidente di Confindustria a Ravenna e Rimini per i 70 anni delle associazioni di categoria. Sulle riforme: “Siamo solo al 10% del cammino. L’Italia è un Paese complicato”.

 

Traguardo di prestigio per Unindustria Rimini e Confindustria Ravenna, che hanno celebrato i 70 anni di attività. Il Presidente Paolo Maggioli confermato alla guida di Unindustria Rimini per il biennio 2015-2017. Confermati anche i Vice Presidenti Simone Badioli ed Alessandro Pettinari. La decisione è stata presa venerdì 12 giugno 2015 durante i lavori dell’Assemblea di Unindustria Rimini in corso al Grand Hotel di Rimini per la celebrazione del settantesimo anniversario dell’Associazione. In Assemblea è stato anche approvato Bilancio Consuntivo 2014 e Preventivo 2015 ed è stato presentato lo stato di avanzamento dei lavori per il percorso di unione di Unindustria Forlì-Cesena, Confindustria Ravenna ed Unindustria Rimini che porterà alla nascita di Confindustria Romagna.

La seduta pubblica dell’Assemblea ha avuto come focus un significativo momento di dibattito sui temi dell’economia regionale e dell’attualità dell’Area Vasta, moderato dal Direttore del Quotidiano Nazionale Andrea Cangini e a cui sono intervenuti il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Presidente di Confidustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini, il Presidente di Confindustria Romagna Guido Ottolenghi.

Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi è intervenuto sulla stretta attualità. Sulla situazione economica del Paese ha rimarcato che “il calo dell’economia sembra finito. Dopo 13 trimestri negativi averne uno positivo come prodotto interno lordo è una buona notizia, ma attenzione prima di dire che siamo fuori dalla crisi e che c’è ripresa è meglio aspettare”. Non sono mancate le riflessioni sul lavoro e sugli ammortizzatori sociali: “C’è un sistema globale che deve essere profondamente rivisto. La cassa integrazione, ad esempio, deve essere uno strumento di aiuto per le imprese che hanno una vera possibilità di rientrare competitivamente nel mercato e deve avere una durata massima di due anni, oggi, invece, arriva a durare anche 7-8 anni”.

Spazio anche al Jobs act: “Non dovrebbe essere utilizzato in questo modo. Per quanto mi riguarda ho sempre pensato – ha proseguito Squinzi – che il pacchetto di riforme del lavoro licenziato dal Governo dovrebbe andare nella direzione di contratti di lavoro a tempo indeterminato con tutta una serie di flessibilità. Mi auguro che questo, dopo una partenza ‘in salita’ sia il punto di arrivo”. In chiusura, le riforme: “Siamo al 10% del cammino. Questo purtroppo è un Paese complicato e tutti insieme abbiamo l’obbligo di semplificarlo perché c’è un bisogno disperato di ritrovare la crescita. L’auspicio è che il piano di riforme avviato dall’Esecutivo venga presto completato, anche se è sotto gli occhi di tutti che c’è ancora tanto da fare”.

Durante l’Assemblea a Rimini poi sono stati consegnati importanti riconoscimenti. Nel 70° anniversario i riconoscimenti vanno ai soci fondatori, ai soci iscritti da 50 e 60 anni ed ai Past President di Unindustria Rimini.

 

IL PUNTO DI UNINDUSTRIA

La Provincia (dati CCIAA di Rimini) nel biennio 2015-2017 il PIL crescerà di 1,5 punti percentuali. Previsione confermata anche dall’indagine congiunturale di Unindustria Rimini che vede chiudere il 2014 ancora in difficoltà, ma con segnali di miglioramento e apre a un primo semestre 2015 dove i dati sulla produzione e le previsioni degli ordini sono considerati in aumento dal 35% delle imprese campione. Due gli elementi fondamentali su cui si è fatto leva in questi anni: il cambiamento e le imprese.

Il cambiamento è entrato nelle imprese ed in pochi anni abbiamo cambiato pelle partendo dai processi produttivi e dall’innovazione per coinvolgere poi l’organizzazione e l’area commerciale e proiettarsi, infine, fortemente verso l’export e l’internazionalizzazione (il fatturato estero delle PMI della Provincia è passato dal 20% del 2013 al 35% del 2014).

Per quanto riguarda le imprese è necessario affermare il loro ruolo, molto spesso dimenticato da taluni: senza imprese non c’è sviluppo, non ci sono posti di lavoro, non si produce ricchezza da distribuire.

La stessa Associazione sta vivendo un importante cambiamento. Dopo l’unione con Api avvenuta lo scorso anno, infatti, Unindustria Rimini sta passando il testimone a Confindustria Romagna il cui processo di unione porterà dal prossimo anno alla nascita di un’unica Associazione di tutte le territoriali della Romagna che rappresenterà circa 1.500 aziende per quasi 70.800 dipendenti.

Il cambiamento quindi, iniziando dalla ripartenza dell’economia del territorio e di conseguenza delle nostre imprese, deve essere l’idea guida per il futuro. Molti i fattori che giocano un ruolo importante in questo quadro, come il credito.

“Con questo spirito gli imprenditori – sottolinea il Presidente Maggioli – si sono fatti promotori di una lista di minoranza nel rinnovo del CdA di CARIM. Un impegno che purtroppo non è stato colto nel significato che aveva ed è inspiegabile che non sia stata accolta l’apertura di Unindustria Rimini, in rappresentanza di gran parte del mondo produttivo, a partecipare al rilancio di CARIM nel quadro di un più vasto impegno a favore dell’economia del nostro territorio. E’ inspiegabile come la Fondazione si sia letteralmente contrapposta a noi imprenditori e non abbia valutato ed incoraggiato l’ingresso degli imprenditori stessi, attraverso la lista proposta nel CDA, ma si sia ancora una volta chiusa in se stessa, cadendo ancora di più se possibile, in quell’isolamento che già troppi danni ha creato a quella che ancora oggi è la banca più grande e radicata del nostro territorio”.

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