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Consiglio Grande e Generale: provvedimento sulle Fondazioni

da Redazione

E’ stato approvato con 22 voti a favore e 19 contrari. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Nella prima parte dei lavori consiliari odierni, l’Aula licenzia i tre progetti di legge in seconda lettura all’ordine del giorno, presentati dal segretario di Stato con delega alla Giustizia Gian Carlo Venturini. Il primo ad essere approvato, con 22 voti a favore e 19 contrari è il provvedimento sulle Fondazioni: la seduta infatti si apre concludendo l’esame dell’articolato, iniziato venerdì scorso. Le dichiarazione di voto confermano la contrarietà dei gruppi di minoranza al provvedimento.

Più condivisi i successivi provvedimenti: l’Aula affronta infatti il comma successivo, approvando il progetto di legge “Disposizioni in materia di procedura e diritto civile e di procedura amministrativa” con 30 voti favorevoli, 6 contrari e 8 astenuti. Infine, l’ultimo progetto di legge esaminato, “Disposizioni in materia di cose ritrovate”, viene approvato con 21 voti favorevoli, 3 contrari e 9 astenuti.

La seduta prosegue con la ratifica dei decreti delegati.

Di seguito un estratto della prima parte dei lavori odierni.

Comma 17. Progetto di legge sulle Fondazioni. Approvato con 22 voti a favore e 19 contrari.

Dichiarazioni di voto.

Francesca Michelotti, Su: “L’approvazione di questa normativa ci porta ad alcune considerazioni su come il Consiglio sta cercando di turare le falle di un sistema in passato dominato dalla deregulation e che si è prestato a una serie di forzature che hanno portato alla caduta della credibilità sammarinese. E’ un’iniziativa legislativa quindi che andava fatta per rispondere alle sollecitazioni degli organismi internazionali che guardano con attenzione al settore no profit. Tuttavia preconizziamo una totale desertificazione del settore per via delle precauzioni, interdizioni, controlli introdotti per evitare l’uso distorto. Abbiamo visto che questo poderoso apparato difensivo è poi stato in gran parte neutralizzato dall’articolo 41, con la possibilità per le fondazioni di acquisire partecipazioni in società e imprese per scopo di lucro. E’ un paradosso politico, è venuto meno il sostegno alla filosofia che sembrava avere ispirato la creazione di quell’apparato. Abbiamo ragioni anche di carattere metodologico. La maggioranza non ha voluto dialogare con l’opposizione, è venuta in Aula con un testo pronto. Poi la materia è stata trattata separatamente dal settore no profit e ciò darà luogo a una moltiplicazione di leggi e interpretazioni. Resta quindi una legge contraddittoria, frutto di una volontà politica incerta ed espressione di opinioni diverse, se non conflittuali, in maggioranza per cui non è stata trovata una sintesi adeguata. I fondatori virtuosi saranno disincentivati, mentre i varchi aperti potranno essere percorsi da chi non dovrebbe farlo. Per questa ragione voteremo contro al progetto di legge”.

Rossano Fabbri, Ps: “Dovrei fare mie molte considerazioni del consigliere Michelotti. Partirei dall’apprezzamento del Ps al tentativo di introdurre meccanismi di contrasto agli abusi dovuti alla mancanza di regolamentazione della materia. E’ una legge dal punto di vista stilistico scritta bene e sotto l’aspetto tecnico è da apprezzare lo sforzo intrapreso. Con la volontà di mettere mano alle mancanze del settore si fermano però gli aspetti positivi. E’ infatti una copiosa normativa che inserisce una serie di paletti, preclusioni, rigidità che a nostro giudizio faranno in modo che i fondatori virtuosi saranno in qualche modo non invogliati ad usufruire di questo strumento.

Non abbiamo apprezzato poi quanto deciso in merito agli organismi di controllo, il dirigente all’ufficio Industria e commercio ha visto aumentare a dismisura le proprie incombenze, tali per cui qualcuno in Aula si è chiesto se fosse un mandrake a portare avanti i suoi compiti. Poi la nomina politica degli altri due membri. Si sarebbe potuto attingere nel novero dei meccanismi di controllo attuali e andare ad usufruire di questi che hanno dato dimostrazione di saper fare al meglio il proprio lavoro. Per questi motivi il voto del Ps rispetto al Pdl sarà contrario”.

Enrico Carattoni, Psd: “Per esprimere a nome del Psd il voto favorevole a questo progetto di legge che pone elementi positivi. Ad oggi la regolamentazione delle fondazioni era affidata ad un paio di articoli in leggi su materie diverse. Questa legge recepisce una serie di normative richieste fuori e dentro San Marino”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Esprimo voto favorevole. Io penso sia motivato perché ad oggi con questa legge andiamo a mettere un freno alle distorsioni del passato che si erano verificate. Il consigliere Michelotti parla di poca condivisione ma da quel che so alcuni emendamenti sono stati recepiti e accolti della maggioranza. Non c’è stato un muro contro muro. Il progetto di legge permette al nostro Paese di fare importanti passi in avanti”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Siccome nelle Fondazioni abbiamo avuto delle storture le colpiamo tutte: questa è la ratio di questo provvedimento. Il Comitato di controllo che decide vita morte e miracoli di queste Fondazioni è un comitato politico che non si è volutamente rendere tecnico. Il nostro voto sarà contrario. A mio avviso dovremo rimettere presto mano alla legge”.

Franco Santi, C10: “Esprimo voto negativo a questo provvedimento. Con questo provvedimento introduciamo una sovrastruttura discrezionale, di tipo politico. Una ulteriore contraddizione in termini tra quello che si dice e quello che si fa. Io credo che il testo che abbiamo licenziato contenga troppe contraddizioni. Dovrà essere al più presto rivisto”.

Comma 18. Progetto di legge “Disposizioni in materia di procedura e diritto civile e di procedura amministrativa”. Approvato con 30 voti favorevoli, 6 contrari e 8 astenuti

Alessandro Cardelli, Pdcs, Relatore di maggioranza: “Il presente progetto di legge contiene disposizioni modificative e integrative in materia di procedura civile e di diritto civile nonché di procedura amministrativa al nostro attuale sistema il quale, da tempo, necessitava di una riforma di questo tipo. Il progetto nasce dalla necessità di rendere il nostro ordinamento più moderno, al passo con i tempi, prevedendo delle modifiche sostanziali che permetteranno al nostro sistema giudiziario di poter essere più snello e efficiente. Un lavoro frutto di una collaborazione tra la Segreteria di Stato alla Giustizia, il Magistrato dirigente e gli organismi del Tribunale, l’Ordine degli Avvocati e dei Notai, gli uffici pubblici e le forze politiche con il supporto del gruppo tecnico di lavoro per la riforma della procedura civile. Rilevo inoltre come i lavori all’interno della commissione Affari costituzionali e istituzionali si siano svolti in una clima di collaborazione tra le forze politiche presenti”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato con delega alla Giustizia: “Il progetto di legge che si sottopone al Consiglio Grande e Generale reca disposizioni modificative ed integrative in materia di procedura e di diritto civile e di procedura amministrativa afferenti agli istituti di seguito esposti in risposta alla duplice esigenza di speditezza dei procedimenti giudiziari e di diminuzione dei costi della giustizia. Il progetto di legge è stato maturato a seguito degli incontri svolti dal Gruppo Tecnico di Lavoro per la riforma della procedura civile che hanno portato alla formazione di un testo condiviso realizzato anche per risolvere alcune delle problematiche e delle criticità emerse nell’applicazione concreta della normativa vigente in materia. Inoltre il progetto di legge tiene conto delle considerazioni e delle riflessioni svolte dal Magistrato Dirigente nell’ambito delle relazioni annuali sullo stato della giustizia. Nello specifico gli istituti che il progetto di legge intende modificare abbracciano i seguenti argomenti: la procedura civile, la procedura concorsuale, il diritto civile, il gratuito patrocinio, il controllo preventivo di legittimità e la procedura amministrativa.

In definitiva si dà una risposta definitiva alle sollecitazioni del magistrato dirigente e agli operatori del diritto, è una risposta positiva che la politica e la segretaria di Stato competente ha ritenuto opportuno dare. Questo provvedimento chiarisce alcune procedure su aspetti che d’ora in avanti saranno sottoposti a giudizio del tribunale e dovrà comunque essere integrato, a breve al Consiglio sarà sottoposta una proposta per addivenire a un provvedimento straordinario per smaltire l’arretrato e risolvere le criticità riscontrate”.

Ivan Foschi, Su: “Si tratta di un procedimento tecnico che modifica la procedura civile. Nel nostro Paese abbiamo questa particolarità, non abbiamo una procedura codificata e abbiamo una serie di norme che vengono modificate anche con legge ordinaria e che avevano riscontrato limiti più volte evidenziati nella relazione annuale del magistrato dirigente. Il funzionamento della giustizia civile è un biglietto da visita per un Paese. Un Paese che prevedere una prescrizione trentennale, come è stato finora, non offre un grande incentivo sulla certezza e celerità dei processi civili. Trovo opportuno aver ridotto questo termine, mi permetto di suggerire, come per tutti gli interventi di riforma in tema di giustizia, che sarà opportuno programmare fin d’ora una revisione di queste innovazioni, dopo un congruo periodo di tempo, e magari fare un dibattito in commissione Affari giustizia”.

Franco Santi, C10: “In Commissione si è registrato un clima positivo e tutte le forze hanno condiviso la necessità che il procedimento coglie. Avere una giustizia civile che funziona è un elemento centrale, insieme a un tribunale dotato di tutti gli strumenti necessari, per offrire una carta d’identità come sistema Paese vincente. E’ uno dei tanti passi avanti, speriamo non sia l’unico e che la strada intrapresa non sia più reversibile. Ci auguriamo che il processo sia monitorato. Sottolineo l’importanza del metodo del confronto condotto in questo caso con l’ordine professionale e il tribunale, è un metodo da proseguire e che darà risultati”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Il progetto di legge discende dall’indicazione che il magistrato dirigente aveva inserito nella relazione del 2013, sono temi che abbiamo in parte già discusso in sede di relazione annuale e ricordo bene che alcuni consiglieri avevano posto l’accento di intervenire come Consiglio grande e generale e farsi carico di modifiche alle norme sui processi civili per tenere conto di criticità e disfunzioni. Non entro nel merito dei singoli articoli, la filosofia del provvedimento è quella di evitare di caricare sull’attività giudiziaria incombenze che sono finalizzate in verità, da parte di chi le promuove, a ritardare l’adempimento di doveri in ambito contrattuale. Un problema più stringente è nell’ambito del giudizio di appello civile perchè l’arretrato in questi anni non si è smaltito, né ridotto, anzi è aumentato. La commissione e il magistrato dirigente hanno valutato una serie di interventi e si prevederà un periodo transitorio per smaltire gli arretrati. Come Consiglio grande e generale verificheremo la riuscita di questo intervento e credo sia importante che si faccia, alla fine dei conti, una valutazione dei risultati conseguiti grazie ai provvedimenti adottati e quelli non conseguiti anche se attesi”.

Rossano Fabbri, Ps: “Sono rimasto perplesso che il congresso di Stato approverà un testo unico, questo l’intendimento, che non avrà valore normativo. Facciamo uno sforzo in modo che si costituisca una nuova legge . Ci sono nel provvedimento alcuni interventi condivisibili, altri a me, parlo a titolo personale, lasciano alcune perplessità. Vorrei invitare l’Aula al ragionamento che ha portato a considerare avente valore ed efficacia la sentenza di primo grado. E’ una sorta di sconfitta per l’ordinamento sammarinese. Sulla provvisoria esecutività delle sentenze di primo grado si è seguito l’esempio italiano, ma se ci sono ritardi negli appelli bisognerebbe prima capire il perché. E’ un passo che si poteva evitare. Comunque è un provvedimento per larga parte condiviso dal sottoscritto e dal Ps”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Il clima in Commissione è stato estremamente utile e positivo.

C’è chi parla di tanti elementi positivi nel progetto, poi come Fabbri elenca solo aspetti negativi. Mi spiace. Il processo sammarinese é sempre stato processo per formulas. A volte ordinamenti come quello italiani dimostrano che il formalismo ha una sua importanza, sulle cose sostanziali si finisce per scendere in dettagli che poco hanno a che fare con la giustizia, ma possono invece rallentarla. Negli anni ’90 abbiamo fatto una scelta, che io no ho condiviso, di adottare norme scritte sulla procedura civile. La nostra funzionava meglio prima del primo intervento normativo, il sistema consuetudinario si è fatto benedire. Le innovazioni di questo intervento di legge sono principalmente tre, prescrizione di diritti reali e obbligatori, i principi di unidroit e l’esecuzione dell’appello. La prescrizione dei diritti reali è obbligatoria, ed è un elemento ancor più necessario in funzione dell’evoluzione della nostra società e di quelle circostanti. E’ un elemento positivo. Altro elemento positivo è la formula del diritto comune nei principi di unidroit, condivisi in tutti i Paesi europei. Poi c’è un aspetto non adeguatamente affrontato, l’esecuzione dell’appello. Si tratta di guardare al momento storico di tutte le economie occidentali: il tribunale finisce per essere strumento ci si sottrae alle giuste pretese dei creditori. Si dice quindi che sono esecutive solo le sentenze di condanne che prevedono il pagamento di somme di denaro. Ed è importante perché il tessuto economico necessità di una veloce circolazione del denaro rispetto alle transazioni economiche. Spero nel dibattito si portino contributi utili a migliorare il progetto, piuttosto che mere critiche con finalità estranee”.

La replica del Segretario di Stato agli Interni Giancarlo Venturini: “C’è un clima di sostanziale condivisione da parte di tutte le forze politiche. Aspetto importante da segnalare è quello della provvisoria esecuzione della sentenza di primo grado ma limitata solo a quei casi in cui la condanna prevede il pagamento di una somma di denaro. Con queste novità si possono risolvere alcune problematiche riscontrate nel nostro ordinamento. Questo provvedimento nella procedura civile risolverà il problema dei ritardi sul primo grado”.

Dichiarazione di voto.

Rossano Fabbri, Ps: “Abbiamo cercato di portare il nostro contributo a questa normativa migliorandola per quanto possibile. Esprimiamo voto favorevole”.

Comma 19. Progetto di legge “Disposizioni in materia di cose ritrovate”. Approvato con 21 voti favorevoli, 3 contrari e 9 astenuti.

Francesco Morganti, Psd, relatore di maggioranza: “Il presente progetto di legge ha lo scopo di regolamentare dettagliatamente la materia delle cose ritrovate sul territorio sammarinese. Il progetto di legge nasce su sollecitazione di alcuni cittadini che hanno presentato un’istanza d’arengo. Per cose ritrovate si intendono quegli oggetti rinvenuti casualmente e che si trovano fuori dalla sfera del proprietario o del possessore. Dalle cose ritrovate vanno distinte le cose abbandonate ossia le cose mobili il cui proprietario se n’è disfatto palesemente e spontaneamente. Le disposizioni del presente progetto di legge non si applicano altresì ai veicoli a motore con targa o muniti di altro sistema di registrazione che consenta l’individuazione del proprietario e ad armi di qualsiasi genere, munizioni, esplosivi o materiale potenzialmente pericoloso per la salute pubblica. Tale disciplina va a colmare una lacuna legislativa sia per il caso di ritrovamento di oggetti smarriti sia per la determinazione del premio dovuto al ritrovatore, recependo, anche su sollecitazione degli istanti alcuni dei principi contenuti negli articoli 927/930 del codice civile italiano. Chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario e, se non lo conosce, deve consegnarla senza ritardo all’ufficio o a un funzionario dei corpi di polizia”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Il Pdl nasce dalla sollecitazione di alcuni cittadini sammarinesi che hanno presentato un’istanza d’Arengo accolta in Consiglio grande e generale. Il Pdl va a disciplinare tutta la gestione delle cose ritrovate in territorio sammarinese. Prima la legge normava solo gli oggetti reperiti da scavo. Il servizio di gestione e custodia delle cose ritrovate è attribuito al corpo di polizia civile”.

Francesca Michelotti, Su: “La normativa in sé è comprensibile, ma svolgo alcune considerazioni per Su e anche per C10. Di fronte questa normativa ci troviamo di fronte al buon funzionamento delle istituzioni. Il segretario di Stato ha risposto alla delibera conseguente all’istanza d’Arengo. Anche in questo caso emerge che nelle istanze d’Arengo prevale il buon senso e il corretto funzionamento della vita quotidiana. I cittadini, oltre a regolare il reperimento delle cose ritrovate, giunsero a indicare norme cui potersi ispirare, citando il codice civile italiano. A San Marino c’era una lacuna normativa e oggi non c’è più. E’ una normativa doverosa e condotta con sano buon senso. Ringraziamo il consigliere Morganti che ha redatto una relazione di maggioranza, dopo che l’opposizione non è stata indotta a farne una sua. Anche in questo caso, come in Commissione, i gruppi di Su e C10 si asterranno”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Anche noi come movimento Rete non possiamo che constatare i tempi celeri per una normativa fatta dopo il recepimento di un’istanza d’Arengo presentata per una mancanza normativa. Non è un tema basilare per San Marino, ma la velocità dell’iter lascia l’amarezza invece per tutte quelle istanze accolte in Aula che non hanno avuto né la stessa celerità di risposta, e neppure sono mai state trattate dalla segreterie di Stato competenti e sono state disattese. Non vorrei ci fossero istanze di seria A e di serie B”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Intervengo per ringraziare il segretario di Stato per aver portato in Consiglio questo Progetto di legge che nasce da un’istanza e colma un vuoto normativo. Il Pdl ha trovato ampia condivisione in Commissione ed è stato approvato senza voti contrari e ne è scaturita una relazione unica. Esprimiamo quindi soddisfazione. Confermiamo il pieno sostegno del gruppo, confidando nell’accoglimento da parte di tutte le forze politiche”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato, replica: “C’è condivisione di tutte le forze in Aula, sia nel merito del Pdl, sia sul fatto che si è data attuazione a un’istanza dei cittadini accolta in Consiglio grande e generale”.

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