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Polab, TLC: un piano per la modernizzazione

da Redazione

Le nuove antenne verranno installate sui siti dell’Eccellentissima Camera. Antonella Mularoni: “Entro fine anno avremo già i primi risultati”.

 

di Alessandro Carli

 

Piena copertura del territorio, al fine di eliminare i fastidiosi coni d’ombra che rendono “senza campo” i telefonini e i tablet. Il Governo, per dotare (finalmente) la Repubbblica di San Marino di un’adeguata ricezione del segnale, a fine 2014 ha dato mandato alla società Polab srl di effettuare un’analisi approfondita dello stato dell’arte delle TLC e allo stesso tempo di avanzare una serie di proposte. “Per un Paese che vuole essere moderno – spiega il segretario di Stato al territorio Antonella Mularoni – avere un segnale fisso rappresenta un bel biglietto da visita per il turismo ma anche per i potenziali investitori e per gli stessi cittadini. Le telecomunicazioni sono un asset strategico per il nostro Stato”.

Il problema della copertura, non è nuovo, anzi…

“Negli ultimi 10 anni il mondo delle telecomunicazioni è molto cambiato. Quello che due lustri fa poteva bastare oggi non è più in grado di gestire il traffico. L’analisi di Polab, spin off del polo di Navacchio, tiene bene in mente due fattori chiave: la salute delle persone e la ricezione. L’equilibrio va trovato quindi tra il mantenere un livello accettabile di radiazioni e lo sviluppo della rete. Come ha ben spiegato Alfio Turco, socio fondatore e attuale Direttore di Polab durante la serata di presentazione del progetto, vi sono più aspetti da considerare. Maggiore è l’altezza di un’antenna, minore è il rischio per la salute delle persone. Turco ha rimarcato che se un telefonino ha una copertura, per esempio, di ‘due tacche’, l’antenna che invia il segnale al terminale deve lavorare al massimo della potenza. Alla stessa maniera, se la copertura è ‘piena’, la potenza sarà molto limitata, con un chiaro beneficio per la salute delle persone”.

Più antenne ma con meno potenza…

“Verranno installate su alcuni siti di proprietà dell’Eccellentissima Camera e poi verrà data la possibilità di concessione alle compagnie della telefonia. Polab ha spiegato che le microcelle non riescono a sostituire le antenne. Per anni, sull’argomento, c’è stata molta disinformazione. Studi approfonditi invece hanno chiarito che a fare male alla salute non è il numero di antenne ma piuttosto la loro potenza”.

Come ha lavorato Polab?

“Sono partiti da un’analisi dell’esistente, ovvero dalle reti delle società già presenti, ma allo stesso tempo hanno studiato l’attuale impatto elettromagnetico. E’ stata poi aperta una finestra su alcuni programmi di sviluppo, come ad esempio il 4G. In Italia ha percentuali ancora piuttosto limitate: si parla di un 3% quando l’Europa è al 30% e gli Stati Uniti oltre il 50%. Il progetto che il Governo intende realizzare con il 4G potrebbe portare a una copertura quasi totale del nostro territorio”.

Quali le tempistiche?

“Entro il mese di giugno il Congresso dovrà dare l’approvazione poi si passerà alle installazioni. Io credo che a fine 2015 avremo già i primi risultati. Si tratta di un progetto che si integra con quello della fibra ottica e che dovrebbe essere completato nel 2016. Fibra e antenne andranno avanti di pari passo. L’obiettivo è quello di arrivare a una totale cablatura, partendo dalle zone industriali e da quelle abitate per poi raggiungere anche le zone più lontane. Possiamo recuperare il tempo perso in passato”.

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