La lettera di Luca Salvatori in cui spiega i motivi che l’hanno portato a lasciare il ruolo.
“E’ con rammarico che a meno di due mesi dalla designazione alla Presidenza della Consulta per l’Informazione ho deciso di rassegnare le mie dimissioni, con effetto immediato, anche da membro del Consiglio Direttivo. L’unanimità raggiunta all’atto dell’elezione, sia da parte del Direttivo che da parte della Consulta, era stata un’iniezione di fiducia ed entusiasmo ma giorno dopo giorno, nonostante l’impegno profuso e i tentativi di mediare tra le diverse visioni, il clima di dialogo e di fiducia si sono erosi e hanno lasciato spazio alle rigidità e alle radicali contrapposizioni. Minacce di ricorsi amministrativi, toni livorosi e sopra le righe nei confronti sugli argomenti oggetto di dibattito, litigi basati – a mio avviso – anche su personalismi e pregiudizi. Oggi leggo che l’Usgi ha dato mandato ai suoi legali per valutare la presentazione di un ricorso verso le decisioni assunte dall’assemblea della Consulta per l’Informazione del 9 giugno scorso e le azioni successive del Consiglio Direttivo della Consulta. Tutto ciò è veramente disarmante ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi difenderò nelle sedi deputate convinto di aver fatto tutto il possibile, in buona fede, per dare seguito agli adempimenti previsti e manifestando senza riserve anche i miei distinguo e le mie riserve sulla legge 211 del 2014. La situazione venutasi a creare non mi consente di svolgere al meglio, e con la dovuta serenità, l’incarico a cui sono stato eletto e sottrae troppo tempo ed energie alla mia professione di giornalista che resterà sempre la mia priorità. Auspico che il Consiglio Direttivo e il futuro Presidente sappiano trovare le giuste convergenze e sintonie tra le fazioni contrapposte in modo tale da superare questa fase di difficoltà”.
Il Presidente dimissionario del Consiglio Direttivo della Consulta per l’Informazione, Luca Salvatori