La seduta odierna è dedicata all’esame in sede referente del progetto di legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 numero 7. Il report dell’agenzia Della Torre.
La seduta odierna è dedicata all’esame in sede referente del progetto di legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 numero 7: Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per l’attuazione di interventi di Sviluppo Economico”.
Antonella Mularoni, Segretario di Stato al Territorio: Ci sono delle novità, oggi, rispetto alla prima lettura. La sottostazione elettrica non viene toccata dal progetto. Abbiamo inoltre deciso di fare compensazione con un altro terreno a destinazione industriale che ha un pregio dal punto di vista ambientale superiore a questo. L’area si trova nel castello di Faetano, al di là del fiume, dove finora non si è costruito. Lo abbiamo deciso come maggioranza e governo. A Ca’ Chiavello ci sono aree a collocazione industriale che potrebbero essere usate per il Parco Scientifico Tecnologico. i due terreni hanno valore equivalente come metratura. Per quanto riguarda le condizioni economiche, da qui a 10 giorni la trattativa con imprenditori dovrebbe concludersi. Contiene aspetti economico fiscali e urbanistici. Le seconde questioni che prevedono un assetto di massima, e ribadisco di massima, sono le seguenti: strada a loro spese, bretella come spese da loro anticipata e rimborsata da noi nel momento in cui il centro inizierà a operare con i ricavi della monofase. Ciò per sgomberare la cattiva fede di qualcuno che diceva che gli imprenditori volevano fare villette e case. Se non ci sono introiti monofase i soldi li avranno spesi loro. Oneri di concessione: stiamo lavorando alla seguente proposta. Le destinazioni commerciali rispetto alle industriali comportano più posti auto. Noi in quell’area stavamo cercando di vedere come avremmo potuto trovare un’area per i parcheggi. I promotori sono disposti a costruire 500 posti in più del loro carico urbanistico. Da lunedì a venerdì i posti auto sono a disposizione di tutti, sabato domenica e festivi rendono gratuiti i 500 posti aiuto in più che loro fanno. Lo Stato potrà monetizzarli. A Rovereta altrimenti non c’è spazio per parcheggi. Per la parte economica fiscale l’investimento ha importo consistente, se le cose vanno bene si parla di oltre 100 milioni di euro. La legge per lo sviluppo va adeguata al progetto. Confermiamo che prima della sessione consiliare di luglio ci sarà un apposito comma per il Piano Regolatore Generale. Gli investitori ci hanno chiesto entro luglio una risposta certa, un sì o un no, altrimenti valuteranno un insediamento nelle zone limitrofe. Aggiungeremo un comma relativo alla strada di progetto che è già nelle mappe, negli allegati, e lo espliciteremo nella legge. Per la bretella servirà un negoziato con la repubblica italiana. Abbiamo un tavolo aperto da mesi con l’Anas. Le risposte sollecitate da molti sono già arrivate. Il Parco Scientifico Tecnologico si farà. Sulle garanzie sulla sinergia pubblico-privato, perché San Marino sia di interesse per il turismo e ci siano collegamenti con il centro storico, garantisco che ciò verrà attuato.
Tonnini (Rete): Il 12 giugno viene presentato un ricorso alla variante PRG con 1.300 firme raccolte in meno di un mese. Ora si tende a ridimensionare il ricorso solo sull’aspetto ambientale con la compensazione. Ribadisco che qui nessuno intende ostacolare la libertà di fare impresa da parte degli imprenditori. Ma voglio ribadire la necessità che gli investimenti vengano indirizzati non solo sulle esigenze degli investitori, ma adattate alle esigenze di San Marino e della cittadinanza. Non c’è alcuno studio sugli impatti economici, occupazionali, a livello urbanistico e di viabilità. Le preoccupazioni dell’impatto sul comparto sono note. Sembra che la politica lo pretenda a tutti i costi. E’ impossibile spostare la sottostazione elettrica, è una buona notizia. Per quello che riguarda la bretella dubito che Rimini paghi per qualcosa che porta benefici solo a San Marino. Sarebbe importante che si definiscano le spese, perché sono in ballo milioni di euro. I temi sono tanti. Sugli sgravi vorremmo capire quali modifiche alla legge di sviluppo verranno proposte. Ricordo l’impegno del segretario di Stato a fare incontri pubblici a riguardo, ma i punti sollevati non sono stati chiariti alla cittadinanza. Ci sono problemi a livello di pianificazione, che manca. La compensazione ne è un esempio. Cerca di dare una risposta alle esigenze ambientali, ma non a tutto il resto. Nel 2010 si è modificato il PRG di Faetano trasformando quelle zone agricole a industriali, con la promessa dell’arrivo di investitori. Gli stessi miraggi di oggi. Entro il 2014 questo non è accaduto. Si è deciso di destinare l’area al Parco Scientifico Tecnologico. Si diceva che era indispensabile per lo sviluppo, ma nel 2015 sappiamo che era tutto uno scherzo. Anche quel progetto, lì, non si può realizzare. I governi hanno cambiato a oggi tre destinazioni a quell’area e non si sa dove verrà fatto il Parco. C’è superficialità nel trattare gli interessi della collettività. Riccardi (Psd): Rispetto alla nota di Tonnini, faccio presente che le aree di Faetano non sono state rese edificabili nella speranza dell’arrivo di investitori, ma perché alcune aziende di San Marino chiedevano di completare i loro investimenti. Sulla parte fiscale mi auguro che presto possa essere resa pubblica. Si è cercato di rimanere nell’ambito della legge dello sviluppo, comunque, compresi gli accessi ai crediti. Le modifiche saranno limitate allo stretto necessario. La bretella allo Stato non costa niente. Prima di andare in Consiglio spero venga diffuso un elenco di ditte importanti che vengono a insediarsi qui per la gestione di certi marchi. E vorrei sapere quali marchi. Per sapere se si parla di lusso o prodotti che non sono di primo livello. La realizzazione del centro deve essere fatta da ditte sammarinesi, visto che imbianchini, artigiani, idraulici e imprese edili sono in difficoltà. Altrimenti sarebbe molto negativo. Oggi chi ha venduto ha venduto a un prezzo superiore a quello che varrebbe oggi l’area. Serve il modo per fare un prelievo fiscale a questi soggetti. Bisognerebbe modificare la legge fiscale prima di fare l’accordo. Non mi sembra giusto che tutti guadagnino senza lasciare niente allo Stato. La monofase viene pagata per intero, non c’è agevolazione, è il 17%. Si parla di 40 milioni di euro di importazione il primo anno, sono più di 6 milioni di introito per noi. Questo Paese è sempre abituato a contestare. In questo Paese chi non fa niente non sbaglia. Ma è la cosa peggiore. Santi (Civico 10): C’è mancanza di capacità del governo nel costruire le condizioni e pianificare e programmare gli interventi sul territorio, sull’economia e sul modello da sviluppare. Il Paese è incapace di darsi un modello di sviluppo nuovo e deve scendere a patti, anche giustamente, su proposte e soluzioni che non sono sue ma vengono da fuori. Ragioniamo oggi su una risposta parziale, servono 10 giorni per sistemare la parte sulle condizioni economico-finanziarie. Stiamo correndo, stiamo andando di corsa senza dare la possibilità al Consiglio di fare valutazioni, e nemmeno alla cittadinanza. Si parla di compensazione con un’area di Faetano, dicendo che il Parco Scientifico Tecnologico non verrà interrotto. Quindi verrà spostato in un’altra area, immagino. Allora cosa cambia? Renzi (Alleanza Popolare): Quando si parla di compensazione dobbiamo valutare una compensazione quantitativa e qualitativa. Il Parco è un progetto che attendiamo da anni come maggioranza. A Faetano restano aree possibili per il Parco. C’è quindi una compensazione qualitativa rispetto al territorio toccato. Veniamo da anni in cui le maggioranze volevano uscire dall’isolamento della black list. Siamo poi entrati nella white list. Con la domanda lecita: come mai non si riuscivano ad attrarre investimenti di alto livello e qualificati? Finalmente ora ci sono investitori riconosciuti a livello internazionale, c’è certezza sulla loro serietà. Il percorso fatto è stato trasparenza. Farsi sfuggire una cosa di questo genere sarebbe grave. Crescentini (Ps): Abbiamo rifiutato un approccio ideologicamente contrario a un progetto che, piaccia o non piaccia, offrirà opportunità a San Marino. Con la politica del “no” a prescindere non si va da nessuna parte. Preferiamo ragionare seriamente e valutare attentamente qualsiasi proposta possa portare benefici alla comunità sammarinese. Il Ps non condivide la politica delle varianti ad hoc al Prg: serve una pianificazione e una programmazione superando il devastante Prg del 1992. Il percorso di avvicinamento a questa commissione non è stato neppure improntato alla collaborazione e al dialogo. Prima di esprimere un giudizio definitivo intendiamo conoscere inel dettaglio il regime fiscale, le entrate tributarie, le prospettive occupazionali, se ci sarà coinvolgimento in forma prioritaria di ditte sammarinesi nella realizzazione delle infrastrutture, se il Governo intende varare specifici incentivi fiscali per le attività commerciali già operanti in territorio. Solo dopo le risposte a questa domanda potremo prendere una posizione definitiva. In sede referente ci asterremo. Giardi (Upr): Valuteremo di volta in volta i vari articolati ed emendamenti cercando di trovare il bandolo della matassa. Canti (Pdcs Ns): Dobbiamo essere fermamente convinti di questo progetto: un progetto di sviluppo per l’economia sammarinese. Che genera un indotto economico capace di portare benefici alle casse dello Stato. Tra i firmatari del ricorso ci sono anche persone legate alla mia famiglia perché appunto commercianti: io però non devo perdere la mia visione generale. L’accordo dovendo essere approvato dal CGG ha ancora aspetti da definire. Andiamo però avanti perché le opportunità positive per questo progetto imprenditoriale ci sono. Zanotti (Psd): Abbiamo portati avanti questa operazione con massima trasparenza e condivisione con le forze di minoranza. Esprimo soddisfazione per come è stata portata avanti l’intera operazione. Mancano ancora degli elementi per una valutazione completa di quali siano gli impegni per gli imprenditori e per lo Stato. Come ha già avuto modo di ribadire nel suo intervento il consigliere Renzi questa scelta non viene presa a cuore leggero. Abbiamo chiesto un intervento affinché sulle plusvalenze realizzate con la cessione dei terreni si debba riaprire la questione dell’imposizione fiscale affinché lo Stato possa avere un introito dato che con una variante di Prg si è dato maggior valore a dei terreni che prima non erano edificabili. Parco Scientifico Tecnologico? Lo Stato ancora ci crede ed è interessato a realizzarlo. Non è sicuramente una decisione facile quella di approvare la variante al Prg. Non la prendiamo alla leggera. Ritengo però che si debba tenere conto di quanto questo progetto sia utile al paese in termini di sviluppo economico e lavoro. Cenci (Pdcs Ns): Non si abbandona il progetto del Parco Scientifico e Tecnologico. Congiuntamente all’approvazione eventuale di questo progetto di legge ci dovrà già essere la definizione di un’altra area adatta al parco Scientifico e Tecnologico perché quella per noi resta una priorità, persino superiore a un progetto come quello di oggi. Polo del Lusso è occasione da cogliere a differenza di quanto fatto in passato dove, per una questione più di pancia che di testa, abbiamo fatto cadere occasioni altrettanto importanti. La replica del segretario di Stato Mularoni: Noi siamo sempre più convinti che questo progetto sia interessante. Tanto che nel riminese la prima reazione è provenuta da FederModa. A dimostrazione che puntiamo alla qualità. Abbiamo chiesto loro un impegno per avere già l’indicazione dei marchi che hanno manifestato l’interesse a venire a San Marino. Serate pubbliche? Il 29 giugno la serata pubblica nel castello di Serravalle. Speriamo da qui a quella data di avere già chiare tutte le condizioni. Sulla variante: c’è sempre un momento in cui le aree di questo paese da agricole diventano produttive. Si tratta di operazione vincente dal punto di vista ambientale. Sul Parco Scientifico e Tecnologico ribadisco che si tratta di un obiettivo che questo Governo ha e per cui continueremo a lavorare. La commissione Politiche Territoriali ha esaminato i due ricorsi. Rispetto a quello che ha ottenuto 1.300 firme l’esito è stato: “accoglie il ricorso nella parte della tutela ambientale mentre non accoglie il ricorso per tutta la restante parte”. Rispetto al secondo ricorso ossia quello più tecnico l’esito è stato: “accoglie la parte del ricorso e fissa l’altezza massima degli edifici in 18 metri”.
Si passa poi all’esame dell’articolato:
Rete ha presentato 7 articoli abrogativi. Respinti gli emendamenti all’articolo 1 all’articolo 2. Approvati i primi due articoli.
La discussione riprenderà dall’articolo 3 alle 14.30.