Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale: l’Agenda per lo Sviluppo post 2015

Consiglio Grande e Generale: l’Agenda per lo Sviluppo post 2015

da Redazione

All’intervento del segretario di Stato Valentini segue il dibattito dei consiglieri. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

La seduta prosegue con il riferimento del segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, sulla definizione dell’Agenda per lo Sviluppo post 2015, in vista del vertice Onu del 25-27 settembre, in cui gli Stati membri saranno chiamati ad esprimersi sull’adozione degli obiettivi finalizzati ad uno sviluppo sostenibile per il Pianeta. All’intervento del segretario di Stato segue il dibattito dei consiglieri.

L’Aula procede quindi iniziando direttamente l’esame dei 69 articoli del progetto di legge sulle Fondazione, dato che il relativo dibattito è stato concluso nella precedente sessione. L’esame si interrompe all’articolo 13 e riprenderà nella giornata di oggi.

Di seguito gli interventi della seconda parte dei lavori:

Comma 16. Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri in merito alla definizione dell’Agenda per lo Sviluppo post 2015 e successivo dibattito

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “E’ un riferimento sul percorso che porterà il 25 -27 settembre prossimi al vertice della Nazioni unite sulla problematica che riguarda un’agenda per lo sviluppo sostenibile per il Pianeta. Compirò un aggiornamento e auspico che nel corso del dibattito emergano interventi affinché la nostra presenza negli incontri internazionali di altissimo livello sia in grado il più possibile di fornire contributi. Nel giugno 2012 gli Stati membri si sono accordati per iniziare un percorso che portasse allo sviluppo sostenibile e si stabiliva che gli obiettivi dovessero essere pochi, ma ambiziosi e facili da comunicare e che tenessero conto della dimensione economica, sociale. E un’agenda relativa agli obiettivi sarà adottata al vertice di settembre di New York. Il gruppo di lavoro ha individuato 17 obiettivi come base dell’agenda che sarò adottata al summit di settembre, tra cui l’eliminazione della povertà, della fame, lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, il conseguimento di una vita sana e la promozione benessere, un’educazione inclusiva e di pari qualità, uguaglianza di genere ed emancipazione delle donne, gestione sostenibile dell’acqua, accesso per tutti ad energia sostenibile, impiego dignitoso per tutti. Sono state fatte diverse sessioni preparatorie, si è parlato della realizzabilità degli obiettivi, del loro monitoraggio, del finanziamento, della loro realizzazione tecnologica.

E’ evidente un ritardo in questi anni rispetto al raggiungimento degli obiettivi dati dall’Assemblea generale Onu, dovuto a tanti fattori. Credo che il dibattito che seguirà questo riferimento sintetico sia utile per indicare in che modo San Marino dimostri ,pur nelle sue dimensioni, pur nella pertinenza di alcuni di questi obiettivi e nella possibilità di incidenza, di essere appieno all’interno di questo percorso”.

Marco Podeschi, Upr: “Ringrazio il segretario di Stato per il riferimento e il documento allegato al sito del Consiglio. Formalmente è bene che l’argomento sia esaminato dal nostro Parlamento. San Marino è da sempre un Paese neutrale e a favore della democrazia, e all’interno dell’agenda San Marino dovrà portare avanti questi temi.

Altro tema che è quello dell’anno, sulla sicurezza alimentare per tutti, su cui si basa Expo 2015, sul quale anch’esso San Marino dovrebbe stilare un proprio documento all’interno delle priorità da portare a New York. Altro elemento interessante potrebbe essere l’accesso all’energia, che sta scatenando anche conflitti all’interno dell’Europa, come la situazione legata al gas russo. E’ un argomento su cui fare riflessioni anche collegandolo alla possibilità di accedere alle energie rinnovabili. Altro tema ancora su cui fare riflessioni è avere un sistema produttivo sostenibile, importante per San Marino che sta cercando nuovo sviluppo. In questo campo San Marino potrebbe anche sperimentare modelli e politiche nazionali. Mi auguro che la Commissione esteri sia coinvolta con una sessione apposita per preparare l’agenda specifica della Repubblica di San Marino sui lavori della Nazioni unite. E che magari ci sia anche un coinvolgimento diretto della società civile e non solo degli organismi istituzionali”.

Tony Margiotta, Su: “Voglio essere costruttivo in questo dibattito e l’Aula deve dare al governo contributi per creare un documento che vedremo a settembre e che il nostro Segretario dovrà discutere. Il documento dovrebbe indicarci di portare avanti interventi legislativi verso l’uguaglianza di genere e firmando la convenzione Istanbul, facciamolo subito e presentiamoci con le carte in regola. Si dovrebbe compiere un discorso sulla green economy, mostrando che stiamo trasformando un’economia falsa verso scelte che vanno in una nuova direzione. Dare contributi attraverso i canali delle istituzioni rispetto la rete delle associazioni del volontariato del territorio. Si può dare l’esempio su questi aspetti anche alla vicina Italia. Prendiamo coraggio e avviciniamoci a diritti e a operazioni importanti per l’immagine e per l’economia del Paese”.

Franco Santi, C10: “Sostenibilità è un argomento che non è più sinonimo di ambiente ma si è giustamente evoluto in una pluridimensione, andando ad abbracciare altre componenti che sono, appunto, quella economica e sociale. Esorto il Governo a promuovere un dibattito in Consiglio e in commissione Esteri, andando a prendere come riferimento il lavoro già fatto dalle organizzazioni come, ad esempio, Articolo 21. Sono stati elaborati una serie di indicatori e metodologie molto efficaci. Chiedo al segretario di Stato di dare questa indicazione e la disponibilità ad affrontare questi temi in un consesso che consenta poi di rivedere il ruolo del nostro Paese”.

Elena Tonnini, Rete: “Mancano gli indirizzi politici. Il tema è molto ampio. Io credo vada fatta chiarezza su alcuni punti. Quando si parla della libertà d’espressione siamo capaci tutti di dire che è importante, ma poi il Governo porta avanti una legge sull’editoria dove la deontologia viene sottoposta a persone rinviate a giudizio e dove l’Authority viene affidata a nominati della politica. Io credo che non dovremo recepire in maniera acritica i trattati e le normative europee. Approfondiamole sempre. Penso al TTIP: Gatti ad esempio dice di adeguarsi. Ma non pensa alle conseguenze negative che avrebbe sul Paese. San Marino in questo può essere esempio di come difendere il concetto di sovranità. Sovranità vuol dire prima di tutto: libertà dei singoli Stati di avere come primo obiettivo il benessere dei cittadini e non di investitori o multinazionali. Sovranità significa anche capacità di scegliere quali legge predisporre per tutelare i cittadini”.

Matteo Zeppa, Rete: “Quando sento riferimenti del genere da parte del segretario di Stato rimango perplesso. Devo ancora capire la politica estera sammarinese. Quando ci si approccia a organismi del genere non capisco come ci comportiamo. Se come succubi o come un’entità sovrana. E’ stata fatta un paio di giorni fa un’intervista a dei membri del Consiglio Grande e Generale sul TTIP, se verrà ratificato dalla comunità europea per i suoi rapporti con gli Stati Uniti. Il TTIP è quasi tutto secretato. Non si sa cosa comporterà. Marco Gatti, segretario del Pdcs, non ha idea delle ripercussioni che si possono avere in quel contesto.

In quali condizioni andremo a dire che abbiamo accettato una istanza d’Arengo alle quali non abbiamo dato conseguenza per fattori religiosi, che riguarda le differenze di genere e l’emancipazione? Si parla di crescita economica con lavoro dignitoso per tutti. Sapranno che San Marino tassava i frontalieri? Anche quella è discriminazione. C’erano diritti e doveri diversi fra sammarinesi e non, quindi con differenze di genere. Sanno che a San Marino abbiamo ditte energivore? Che abbiamo norme che vanno a colpire chi inquina, ma non vengono applicate? Devo capire in questi contesti internazionali se ci andiamo per corporativismo. Ci sono commissari europei a cui diciamo che non hanno letto bene le leggi, come per l’editoria”.

Augusto Michelotti, Su: “Chi ci governa deve essere persona che ha un’idea di dove deve andare lo sviluppo. Una persona che sa dirci come salvaguardare il nostro territorio che purtroppo stiamo rovinando. E mi riferisco anche a San Marino”.

Nicola Selva, Upr: “I nostri obiettivi dovranno integrare una dimensione ecologica, sociale per uno sviluppo sostenibile applicabile non solo al nostro Paese ma a tutti i Paesi del mondo. Non entro nel merito di tutti i punti indicati in agenda. Ognuno di questi argomenti sono importanti e nobili ma credo che la nostra Repubblica deve porsi degli obiettivi studiati con programma precisi”.

Francesca Michelotti, Su: “Peccato che discussione di questo genere avvenga davanti ad un’Aula quasi deserta. L’Onu ha individuato una serie di obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Credo si tratti di obiettivi non contestabili a cui potremmo tranquillamente aderire”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Su questi temi per essere incisivi bisognerebbe aver un livello di condivisione che in Aula non mancano. I punti elencati non possono che essere accolti favorevolmente anche dalla nostra Repubblica anche se alcuni temi, come i diritti all’istruzione e all’alimentazione, nel nostro Paese non sono messi in discussione.

In sede internazionale sono da sottolineare gli sforzi rispetto ai diritti umani che il nostro Paese dal punto di vista istituzionale e del volontariato produce a livello mondiale. Abbiamo le carte a posto per esprimere una posizione che va ragionata e che può produrre risposte concretizzabile e non parole al vento”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri, replica: “Ringrazio i consiglieri che si sono misurati con questi temi. Non è usuale questo dibattito in Aula ma è fondamentale che il nostro Paese si renda conto del contesto in cui anche le nostre problematiche locali si collocano. Per concludere, coglierei la proposta del consigliere Podeschi di approfondire la riflessione su questi temi e la commissione Esteri potrebbe essere un ambito adeguato. Vedo due direzioni per portare la riflessione: la constatazione che la situazione del nostro Paese rispetto questi obiettivi è positiva e credo sia giusto riflettere sulla consapevolezza degli ambiti in cui abbiamo raggiunto un livello invidiabile e a quali dinamiche si è dovuti sottostare per raggiungerlo. E’ importante perché ci consente di paragonarci agli altri Paesi. Secondo, questi 17 obiettivi individuati sollevano la questione della solidarietà internazionale senza cui non si raggiungono. E San Marino non può gettare la spugna per le sue dimensioni. Nelle giuste proporzioni abbiamo un ruolo di solidarietà internazionali possibile, sia a livello istituzionale e che a livello di associazionismo. La nostra presenza negli organismi internazionali non è pura presenza, ma è l’ambito in cui giocare fino in fondo le peculiarità del nostro Paese e le positività connesse”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento