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Consiglio Grande e Generale: articolato del progetto di legge “Legge sulle Fondazioni”

da Redazione

Si riparte dall’articolo 14 “Forma dell’atto costitutivo”. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

La seduta del Consiglio Grande e Generale di questa mattina riprende dal comma 17: esame dell’articolato del progetto di legge “Legge sulle Fondazioni”. Si riparte dall’articolo 14 “Forma dell’atto costitutivo”.

Di seguito l’esame dell’articolato:

All’articolo 15 “Contenuto dell’atto costitutivo della Fondazione”. Cittadinanza Attiva presenta un emendamento. Francesca Michelotti (Su): “Il testo originario della legge parlava della gratuità degli incarichi elettivi invece questo punto è stato tolto. Con il nostro emendamento salvaguardiamo la gratuità delle cariche elettive”. Matteo Zeppa (Rete): “Testo di prima lettura completamente stravolto nel momento in cui viene in commissione. Assoluto buon senso dell’emendamento proposto da Cittadinanza Attiva”. Segretario di Stati Affari Interni Giancarlo Venturini: “Gli emendamenti proposti sono stati illustrati ai consiglieri il giorno prima della commissione. Esiste anche in una Fondazione un consiglio d’amministrazione che deve essere libero se riconoscere o meno un compenso per l’attività svolta. La gratuità può rimanere ma imporla potrebbe impedirci di trovare professionisti validi”. L’emendamento presentato da Cittadinanza Attiva è respinto

All’articolo 40 “Bilancio” Rete presenta un emendamento. Roberto Ciavatta (Rete): “Presentiamo un emendamento parzialmente abrogativo perché non capiamo, esistendo già una legge sulla predisposizione dei bilanci, si debba andare ad appesantire ulteriormente la legge con un articolo ad hoc”. Matteo Zeppa (Rete): “E’ arduo capire a San Marino cosa ancora è in vigore, cosa è stato modificato e cosa non esiste più. Questo vale per tutte le leggi e non solo per questa. Il rischio è che si faccia molta confusione”. Segretario Venturini: “Questa legge ha messo paletti sulle Fondazioni. Forse poteva essere fatta meglio, come tutte le cose, ma andava comunque fatta. Con questa legge non voglio far chiudere le fondazioni ma farle tornare a svolgere l’attività per cui sono nate. Per quanto riguarda il contenuto dell’emendamento forse sfugge ai proponenti che chi deve redigere un bilancio è un professionista e dunque in virtù del ruolo che è chiamato a svolgere conosce le regole e le norme a cui deve attenersi. Obiettivo da perseguire deve essere quello di arrivare ai testi unici”. L’emendamento di Rete è respinto (Favorevoli 23 Contrari 28).

articolo 41 “Obblighi delle Fondazioni”. Rete presenta un emendamento modificativo. Roberto Ciavatta (Rete): “Siccome ci sono già i modelli per i finanziamenti e gli impieghi riassuntivi, tanto che è obbligatorio depositarli per tutte le associazioni del Paese, non si capisce perché creare questo duplicato. L’emendamento rimanda semplicemente all’allegato C e D della legge 23 luglio 2010 numero 129, cioè i modelli per i finanziamenti e gli impieghi riassuntivi da depositare in tribunale e tenere in sede. E’ un emendamento che richiede una semplificazione. Dopo due anni siamo ancora a discutere del bando sulla semplificazione normativa. Il Segretario di Stato agli Interni ha una mente di tipo burocratico. Questo atteggiamento andrebbe superato. Lei Segretario sta continuando a duplicare gli atti normativi esistenti, non vada sulla stampa a dire che gli obiettivi del governo sono legati alla semplificazione, perché lei sta complicando le pratiche amministrative”. Franco Santi (Civico 10) “Il governo presenta emendamenti dell’ultimo istante che hanno introdotto elementi di variazione sostanziale rispetto alla versione in prima lettura. Questo è un articolo che introduce molti paletti alle fondazioni ma aggiunge la facoltà di poter partecipare con delle azioni in società a scopo di lucro. Questa innovazione è in contrasto con la definizione della fondazione presente nell’articolo 4. Ci sembra una introduzione forzata, non si sa per chi o per cosa. Chiedo all’Aula di riflettere su questo elemento”. Rossano Fabbri (Partito Socialista): “Questo è un testo che inserisce obblighi non presenti a San Marino in nessun altro istituto. Addirittura abbiamo scomodato i dipendenti per dire quanto li devono pagare, dimenticando che esiste un contratto di lavoro. Questo non è il modo di affrontare i problemi del passato, ma un modo per far sì che un istituto sano come le fondazioni vada in desuetudine andando anche a inficiare diritti costituzionali come l’associazionismo”. Matteo Zeppa Rete (Rete): “Si rende complicato qualcosa che dovrebbe essere lineare. Tra pochi anni il Segretario agli Interni dovrà mettere le pezze a questa legge, che ha complicanze burocratiche assurde. Usate gli allegati che avete fatto voi”. Francesca Michelotti (Sinistra Unita): “Questo sarà un disincentivo verso un istituto che persegue un interesse collettivo. In Commissione ci siamo accorti che fra i punti e) ed f) ci sono state delle modifiche. Si diceva che non poteva esserci fine di lucro. In Commissione questo presidio della legge scompare. Non c’è stata nemmeno la possibilità per l’opposizione di presentare emendamenti. Segnalo al Segretario di Stato che presentare emendamenti alle 18 e 30 del giorno prima della discussione non mi permette di avere tempo per analizzarli. Non c’è il tempo utile. Per me come per ogni essere umano serve il tempo di dormire. Queste sono maniere infingarde, voteremo contro il provvedimento”. Giancarlo Venturini, Segretario di Stato agli Interni: “Sull’emendamento di Rete dico che si è preferito procedere come fatto perché è vero che gli allegati ci sono, ma per le fondazioni ci potrebbero essere necessità di avere altri dati che il Comitato di Controllo potrebbe integrare. Ecco perché si è preferito di demandare al Comitato. Fino a oggi abbiamo assistito all’utilizzo improprio della fondazioni. L’intendimento della legge non è penalizzare le fondazioni, vuole valorizzare le fondazioni con finalità nobili. Sono 15 o 20 anni che si parla di questa legge. Altro elemento è il discorso delle partecipazioni. E’ demandato al Comitato di Controllo valutare se ciò è legato allo scopo della fondazione”. L’emendamento di Rete è respinto (23 Favorevoli 27 Contrari).

Durante le votazioni relative all’articolo 42 “Convocazioni del Comitato di Controllo” Rete protesta per l’assenza di alcuni consiglieri dall’Aula. Roberto Ciavatta (Rete) “In aula nella votazione precedente c’erano più membri della minoranza che della maggioranza. C’è chi vota per chi non è presente” Matteo Zeppa (Rete): “Siccome qui ognuno vota per comunico che da adesso in poi filmerò, sotto la mia responsabilità, le votazioni, visto che in molti sono in giro e si fanno sostituire”.

Articolo 44 “Requisiti per la nomina dei membri del Comitato di Controllo”. Rete presenta una serie di emendamenti. Roberto Ciavatta (Rete): “Chi è destinatario di un rinvio a giudizio è bene che non faccia parte di commissione a nomina politica. Chiediamo inoltre che al presidente del comitato di controllo non spettino compensi aggiuntivi in quanto il loro servizio, da prestarsi in orario di lavoro, è implicitamente ricompreso nel contratto di dipendenza con l’ufficio di appartenenza”. Fabbri (Ps): “Sostengo gli emendamenti di Rete”. Francesca Michelotti (Su): “Favorevoli all’emendamento di Rete che chiede di integrare il comma 2 dell’articolo 41. Il Cgg lo voti perché all’interno delle istituzioni di controllo vi deve essere il massimo dell’autorevolezza possibile”. Mimm Zavoli (Civico 10) “Appoggiamo l’emendamento di Rete e invitiamo tutta l’Aula a dare un effettivo segnale di volontà di cambiare le cose”. Valeria Ciavatta (Ap): “Sui compensi io credo che la sensibilità manifestata dovrebbe essere tenuta in considerazione. Andare dietro alla definizione di questi compensi dovrebbe rientrare nelle funzioni del dirigente. Sul rinvio a giudizio si potrebbe prevedere solo per determinati tipi di reati penso, ad esempio, a reati di tipo finanziario o contro la P.A.” Elena Tonnini (Rete): “Piena disponibilità ad andare a circostanziare meglio gli emendamenti presentati per definire meglio i tipi di reati per cui il rinvio a giudizio determina il divieto di prendere parte al comitato di controllo”. Segretario Venturini: “Emendamento di Rete tocca argomento significativo e delicato che va sicuramente approfondito. A breve presenteremo un progetto di legge su materia inerente e potremo andare a regolamentare questo aspetto. Condivido il principio ma in questo contesto normativo potrebbero aprirsi delle contraddizioni. Sul compenso, come indicato nell’emendamento, se i dipendenti pubblici svolgono questa mansione nell’ambito lavorativo non hanno diritto ad alcun compenso”. Viene messo in votazione l’emendamento di Rete così come modificato di concerto con la maggioranza. “Non possono ricoprire la carica di componente il Comitato di Controllo e decadono immediatamente se nominati coloro che si trovino nella condizione di “Soggetto Inidoneo” o che abbiano ricevuto un rinvio a giudizio per le stesse fattispecie che determinano lo status di soggetto inidoneo”. L’emendamento è accolto. Respinti gli altri emendamenti di Rete.

Articolo 63 “Stipula di convenzioni con Fondazioni”. Rete presenta un emendamento abrogativo. Ciavatta (Rete) “Siamo arrivati al paradosso di questo provvedimento. Si dà possibilità al Congresso di Stato la possibilità di stabilire, Fondazione per Fondazione, chi paga le tasse e chi no. Volendo pensare male possiamo dire che in base al nome del fondatore potremo scommettere su chi accederà e chi no alle facilitazioni. Non sono contrario al fatto che qualcuno possa essere sostenuto in termini finanziari. Ma non capisco perché debba deciderlo il governo in carica. Il segretario di Stato agli Interni lo ritiene normale? In Italia le fondazioni e le associazioni sono dotate con meccanismi chiari di stanziamenti. Non capisco il motivo per cui in questo Paese il governo e le segreterie di Stato devono stabilire tutto”. Francesca Michelotti (Sinistra Unita): “Questo è l’unico articolo della legge nel quale si pensa di fare un riconoscimento pubblico rispetto all’azione meritoria delle fondazioni. Penso alla fondazione come ente virtuoso. Mi sento di affrontare quest’articolo con estrema delicatezza, ma anche desiderio di promuovere le fondazioni autenticamente no-profit. Il punto è che la stesura dell’articolo era di carattere discrezionale. Nell’unico tentativo di promuovere le fondazioni virtuose non si è riusciti a prevedere un impegno adeguato che dimostrasse che non tutto deve cadere nelle mani della politica, del governo”. Valeria Ciavatta (Alleanza Popolare): “Qui si rinvia a decreto una materia che riguarda il rapporto convenzionale dello Stato con le fondazioni. L’approccio dello Stato in generale dovrebbe essere diverso. Esso concorre con la contribuzione agli eventi che le fondazioni sviluppano e realizzano, perché sostengono una attività. Difficile dire invece che piuttosto che dare i contributi si tolgono le imposte. La data dei diritti sancisce che nessun tributo può essere riscosso o esentato senza che sia previsto in una legge. Non si può distinguere fra associazioni e fondazioni sotto il profilo fiscale. E le tasse devono pagarle tutti. Lo Stato può contribuire a sostenere delle attività di pregio, ma sostenendole sul versante delle erogazioni. Mimma Zavoli (Civico 10): “Concordo con Valeria Ciavatta. C’è la volontà di mettere al centro delle decisioni il governo di turno, ciò ci deve fare saltare sulla sedia. Ci deve essere distanza, lo Stato deve stare fuori da certe situazioni. Questi sono atteggiamenti poco edificanti. Spero che questo articolo non venga approvato”. Matteo Zeppa (Rete): “Questa è la ciliegina sulla torta della legge sulle fondazioni. Poniamo il caso che alcuni costruttori edili aprano una fondazione. Potrebbero rientrare nella casistica per cui siccome il mercato immobiliare è fermo, potrebbero avere incentivi per andare lì dove lo status della fondazione degli immobiliari ha lo scopo di arrivare. Si arriva a un paradosso. Questi articoli sono quasi indegni di stare qui dentro. Bocciate questo articolo”. Giancarlo Venturini (Segretario di Stato agli Affari Interni): “Lo scopo dell’articolo non è permettere di non pagare le tasse. Le convenzioni possono essere stipulate in ambiti sociali e umanitari. Non vedo niente di strano. E’ tutto alla luce del sole, con un decreto che passa poi in Consiglio Grande e Generale”. L’emendamento è respinto

La seduta viene interrotta. I lavori riprenderanno giovedì 25 giugno dall’esame dell’articolo 65.

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