La durata del contratto è quadriennale e prevede la copertura delle retribuzioni dall’inflazione, in continuità con il contratto del 2012.
Dopo la firma del contratto industria, è in dirittura d’arrivo anche l’accordo nel settore artigianato. È in calendario domani, venerdì 19 giugno, la firma tra CSU e UNAS del rinnovo contrattuale. L’appuntamento è fissato alle 11.30 presso la sede dell’Unione Artigiani in Città.
La durata del contratto è quadriennale e prevede la copertura delle retribuzioni dall’inflazione, in continuità con il contratto del 2012. L’accordo è stato raggiunto senza alcuna conflittualità e condividendo la necessità di dare stabilità e certezza contrattuale al comparto artigianale ed al sistema economico in generale.
È opportuno rilevare che l’UNAS rappresenta la parte preponderante di questo settore storico, composto quasi interamente da datori di lavoro sammarinesi, e che anche a questo tavolo verrà sottoscritto un allegato sul tema delle regole necessarie per la validità erga omnes dei Contratti.
L’accordo tra CSU e UNAS, come quello già siglato con l’ANIS, ribadisce infatti i principi generali della rappresentatività e della democrazia sindacale già condivisi nel 2012. Le parti chiedono pertanto alle Istituzioni di adottare sul piano legislativo tali principi, considerando i contenuti della proposta di legge del Segretario di Stato per il Lavoro una buona base di discussione.
E sempre a proposito di rappresentatività, i Segretari FLI-CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, si dicono “stupefatti” dalle accuse avanzate dall’USL nei giorni scorsi: “Siamo di fronte alla classica tempesta in un bicchier d’acqua. Leggiamo infatti sulla stampa che il terzo sindacato afferma di rappresentare il 21% del mondo del lavoro. Benissimo, cosa avranno dunque da temere da un accordo sulla rappresentatività che vuole sancire e valorizzare proprio il peso numerico delle organizzazioni sindacali? E quale tipo di minaccia può rappresentare il fatto di definire iscritto chi paga la quota associativa? Siamo alla più assoluta normalità, all’A-B-C della democrazia sindacale”.
Per questo Merlini e Felici invitano l’USL a non “inventarsi fantasmi” e a togliersi “i comodi panni delle vittime”, perché l’accordo sulla rappresentatività “non lede nessuna libertà sindacale, ma al contrario rafforza il ruolo e l’importanza di tutti i protagonisti della contrattazione”.
I Segretari industria, infine, dichiarano di essere in attesa di un chiarimento da parte dell’ISS. “C’è infatti chi, come l’USL, ha assegnato all’istituto una “patente” di certificatore degli iscritti. Patente che non esiste, dal momento che l’ISS si limita alla presa d’atto degli elenchi trasmessi dalle varie sigle sindacali. Elenchi che dunque potrebbero anche essere non veritieri. Del resto, in tutti paesi democratici il versamento della quota associativa è lo strumento riconosciuto come idoneo a certificare la reale rappresentatività sindacale”.
Anche questo contratto, come da prassi consolidata, sarà sottoposto dalla FLI-CSU a referendum tra i lavoratori del settore.