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Enzo Merlini e Giorgio Felici: rappresentatività e polveroni irreali

da Redazione

“Siamo davanti all’ennesima esibizione muscolare del fronte anti-Smac”. Così i segretari industria della CSU replicano alle accuse lanciate ieri da Osla-Usc-Usot.

 

“Siamo davanti all’ennesima esibizione muscolare del fronte anti-Smac”. Così i segretari industria della CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, replicano alle accuse lanciate ieri da Osla-Usc-Usot. “Il nodo della rappresentatività c’entra poco o nulla sull’idea di unirsi in una confederazione, il loro vero obiettivo è affossare la trasparenza fiscale”.

“L’unico carburante politico che li unisce – sottolineano – è contrastare, sempre e comunque, chi ha voluto strumenti utili all’emersione dei redditi e demonizzare chi si batte per l’equità fiscale. Per il fronte contro la trasparenza tributaria tutto fa brodo, comprese le rabbiose e immotivate accuse contro l’accordo sulla rappresentatività”.

Per i segretari della FLI-CSU si tratta di dunque di “polveroni pretestuosi e irreali”. “Perché è davvero difficile capire una reazione così scomposta davanti alla proposta di introdurre anche a San Marino il normale e basilare principio della rappresentatività nelle relazioni sociali, ovvero che i contratti hanno validità erga omnes se sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e imprenditoriali numericamente più rappresentative e sottoposti a referendum se gli iscritti non sono la maggioranza. Un principio elementare in qualsiasi sistema democratico, a meno che non si voglia far credere che la democrazia sia la dittatura di una minoranza”.

“Ancora più incomprensibile – continuano Merlini e Felici – la pretesa dell’Osla di escludere dal tavolo del rinnovo contrattuale il tema sulla rappresentatività, anche perché è proprio l’organizzazione del lavoro autonomo ad aver firmato tre anni fa un contratto alternativo. Eppure qualsiasi imprenditore sa bene che la certezza delle regole, la semplificazione e la stabilità contrattuale sono punti essenziali per ricreare sviluppo e occupazione. Massima disponibilità dunque al confronto e a individuare soluzioni condivise, ma senza ipocrisie e nella massima chiarezza”.

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