“Lo psicologo ospedaliero”, rinnovato l’impegno anche per il 2015. Susanna Guttmann: “Oggi l’intervento del privato è strategico”.
di Alessandro Carli
Un’attività importantissima e allo stesso tempo silenziosa, lontana dai clamori. Un’attività che si inserisce con delicatezza nel modus operandi di Ente Cassa di Faetano, da sempre impegnato nel supporto di progetti a sostegno alla persona che perseguono fini di utilità sociale. La Fondazione di Banca di San Marino, dopo l’esperienza dello scorso anno, ha rinnovato anche per il 2015 l’impegno per la promozione de “Lo psicologo ospedaliero”, progetto pilota che prevede la presenza di uno psicologo all’interno del Dipartimento ospedaliero ISS.
Lo psicologo ospedaliero, lo ricorda lo stesso ECF, si occupa di sostenere psicologicamente il paziente nella suo rapporto con la malattia e di migliorare la comunicazione con il personale sanitario, coadiuvando l’intervento medico e facilitando l’aderenza ai protocolli terapeutici, senza entrare nel merito di quelli che possono essere problemi psicologici sociali o psicologici pregressi, ma demandando, in caso e in accordo con il paziente, a colleghi che operano interventi di psicoterapia ed alle strutture competenti.
Un primo intervento psicologico “sul campo” che può facilitare la comprensione della malattia, dell’eventuale terapia prevenendo il più possibile eventuali traumi psicologici nel paziente dovuti sia ad eventuali incomprensioni o rifiuto della diagnosi e della prognosi, sia dalla eventuale mancanza di una rete di supporto sociale da parte dello stesso paziente.
Con la dottoressa Susanna Guttmann, primario di Neurologia dell’Istituto Sicurezza Sociale, entriamo nelle pieghe del progetto.
“Lo psicologo ospedaliero” vede vicini il pubblico e il privato.
“Credo sia una sinergia senza la quale oggi, data la crisi, sarebbe davvero molto complicato riuscire a realizzare un progetto così importante per la comunità. L’intervento di sostegno di Ente Cassa di Faetano, che ha confermato la sua sensibilità rispetto alle nostre esigenze, in questo senso ed è di grande aiuto: oggi la medicina, sia per quel concerne i farmaci ma anche le tecnologie, ha costi piuttosto elevati. L’intervento del privato diventa quindi essenziale per riuscire a mettere in campo una serie di azioni dedicati all’intera comunità”.
Com’è stato recepito il progetto?
“La mia percezione è che sia stato percepito nel migliore dei modi. La figura dello psicologo ospedaliero è di straordinaria importanza: dà sostengo alle persone malate ma anche ai medici dell’ospedale. I tempi dei ricoveri variamo in base alle patologie e chiaramente le degenze non sono tutte uguali. Ogni persona la vive in maniera differente. In questo senso, la figura dello psicologo fa da fil rouge che ISS e famiglia. La guarigione è un fattore anche mentale”.
Quali sono i risultati sin qui raccolti?
“La psicologa Lucia Guidi, la professionista a cui è stato affidato l’incarico di seguire il progetto, è impegnata per 20 ore settimanali. Nel primo anno di attività ha avuto circa 300 colloqui di sostegno psicologico sia in pazienti in regime di ricovero che inviati dalle Unità operative specialistiche interessate – Pediatria, Medicina, Ortopedia, Terapia Intensiva ma soprattutto Neurologia e Oncologia – e ha partecipato a circa 150 incontri di équipe e multidisciplinari nelle varie Unità operative, con particolare riferimento all’Oncologia, fornendo un contributo soprattutto sui possibili metodi di approccio al paziente e ai suoi familiari finalizzati al miglioramento della compliance terapeutica”.
Quali invece i margini di crescita?
“Direi ampi. Con l’età media delle persone che aumenta, sono anche in aumento le malattie degenerative neurologiche. Un capitolo importante riguarda i pazienti affetti da gravi cerebrolesioni spinali, che comporta poi la loro presa in carico in collaborazione con l’assistente sociale. La figura dello psicologo è davvero trasversale: è di grande sostegno per le persone colpite da ictus, soprattutto nella fase di riabilitazione motoria e cognitiva, ma anche per chi deve affrontare l’ospedale come ‘luogo’ di degenza per un certo periodo “.
Su www.sanmarinoweb.com le videointerviste alla dottoressa Susanna Guttmann e al Presidente di Ente Cassa di Faetano Maurizio Zanotti.