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Cristian Lancioli, un gioco che si è trasformato in professione

da Redazione

Il miele, la cura delle arnie, i nuovi progetti della Cooperativa Apicoltori.

 

“L’ape fa la corte al fiore, il fiore risponde al suo appello, ed essi celebrano nozze gioiose, i cui invitati sono cento foglie; il vento corteggia i rami, i rami si fanno conquistare”. In questo frammento lirico di Emily Dickinson (“Poesie”, 1850), la magia della natura che non conosce bandiere: lì, la campagna inglese, qui, a San Marino, la stessa musica sincopata e onomatopeica (il delicato zzzzzz degli insetti) che si può ascoltare nei campi che si aprono davanti all’azienda agricola Cristian Lancioli di Borgo Maggiore.

E’ lo stesso Cristian, giovane sammarinese di 30 anni, a raccontarci il mondo delle api e il suo avvicinamento al miele. “Tutto è iniziato quasi per gioco, oltre cinque anni fa. Nel 2008 mi iscrissi e seguii un corso organizzato dalla Cooperativa. Mi piacque molto, e decisi di intraprendere questa professione. Per iniziare partii con tre arnie. Forse fu la cosiddetta ‘fortuna dei principianti’, ma l’anno andò davvero molto bene”.

Dopo un lustro, l’apicoltore è cresciuto. “Nel tempo ho imparato a conoscere meglio il loro universo, le loro esigenze e i loro umori. Quando il cielo è grigio, le api sono più ‘nervose’, mentre con il sole hanno un carattere più mansueto”.

Alla crescita delle conoscenza degli insetti è cresciuta anche la “città dorata”: oggi Cristian possiede 25 arnie. I mal di pancia del cielo di questa coda di primavera ci danno lo spunto per parlare della stagione 2015 del miele. “Al momento è stato un anno interessante – ammette -. L’acacia, il miele più apprezzato e venduto a San Marino e che si raccoglie nei primi 20 giorni di maggio, ha dato ottimi risultati: sono riuscito a raccoglierne circa 250 chilogrammi. A breve poi inizierà il periodo del ‘Millefiori’. Se poi il cielo si regola, quest’anno potrei raccogliere anche la ‘Sulla’, molto delicata come il suo profumo, con una nota vegetale che tende a risultare gradevole. Cristian poi spiega la giornata-tipo. “Il lavoro più intenso si svolge tra aprile e maggio, quando le visite alle arnie sono pressoché quotidiane. Indosso la maschera e porto con me l’affumicatore: ogni tanto, per calmare i loro spiriti, basta una lieve spruzzata di fumo. Quando apro le case delle api è sempre una sorpresa: è un mondo straordinario, il loro, molto ordinato. Generalmente comunque controllo che tutto sia a posto: la produzione di miele, l’ape regina, eccetera. In inverno invece mi occupo soprattutto della sistemazione dei materiali, dei telaini e delle gabbiette. Preparo il necessario per la stagione calda”.

Oltre al miele, l’apicoltore raccoglie – ma a uso personale – anche un po’ di propoli e di polline. “Quest’ultimo è l’integratore ideale per sportivi e persone anziane” sottolinea, non dopo aver ammesso che in casa sua madre, con “la cera, il miele e un po’ di olio di oliva del Consorzio terra di San Marino, prepara qualche crema nutriente per il viso”.

Dopo aver confidato di apprezzare “il miele a colazione nel latte o abbinato ai formaggi”, Cristian ci parla del comparto sammarinese. “All’interno della Cooperativa Apicoltori Sammarinesi stanno nascendo una serie di nuovi progetti. Il primo riguarda la creazione di un laboratorio per la smielatura: una struttura centrale – chiaramente a norma di Legge – a disposizione dei soci. Assieme all’UGRAA inoltre, già da un paio d’anni, stiamo portando avanti il ‘blocco della covata’, un sistema per sconfiggere la ‘Varroa’, un acaro parassita esterno che attacca le api. Stiamo anche dialogando, assieme a tutto il comparto agricolo del Consorzio terra di San Marino, per riuscire a allinearci al biologico”.

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