Home NotizieSan Marino Legge editoria, Belluzzi replica al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa Nils Muiznieks

Legge editoria, Belluzzi replica al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa Nils Muiznieks

da Redazione

“Per quanto riguarda eventuali reati commessi dai giornalisti è comunque la magistratura a verificarne l’effettiva responsabilità”.

 

“Apprendo mentre sono in missione a Ginevra per conto del Governo sammarinese delle dichiarazioni del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio D’Europa Nils Muiznieks a proposito della legge sull’editoria e della Autorità per l’Informazione, dichiarazioni che francamente mi sorprendono non poco sia istituzionalmente che personalmente. Nel breve incontro avuto con il Commissario non ho avuto modo di percepire eccessive perplessità di sorta in merito. Ho avuto modo di rispondere alle (poche) domande fattemi mentre scopro ora che secondo quanto dichiarato alla Radiotelevisione di Stato sammarinese, questa legge sarebbe uno degli elementi più critici dei diritti umani per la nostra Repubblica. Ringrazio in primo luogo per le osservazioni e i contributi del Commissario che comunque avrei preferito mi fossero stati presentati di persona e non tramite i media, confermo ancora una volta che la legge è nata per essere perfezionata con il contributo di tutti, auspico che il Commissario abbia potuto effettuare una lettura attenta della legge prima di esprimere giudizi così decisi e univoci, mi chiedo – ove mai questa lettura fosse stata attenta – in quale contesto abbia trovato quegli elementi che contesta. Nello specifico infatti sarebbe opportuno che il Commissario Muiznieks leggesse – o rileggesse – con attenzione l’art.6 dove si parla delle competenze dell’Autorità, che vigila sul rispetto delle norme e commina sanzioni disciplinari. La legge rimanda ad un decreto che si fonda sulla approvazione del codice deontologico e le relative procedure disciplinari saranno chiaramente previste al momento della definizione appunto del codice deontologico di competenza della Consulta dell’Informazione. Per quanto riguarda eventuali reati commessi dai giornalisti è comunque la magistratura a verificarne l’effettiva responsabilità. Per inciso, ho già avuto modo più volte di spiegare che la mia formazione è democratica e quindi i tribunali corporativi fondati sugli ordini professionali, cavallo di battaglia del regime mussoliniano non mi appartengono nè sono convinto appartengano alla tradizione sammarinese. Per quanto concerne poi le nomine politiche delle Autorità sarebbe meglio riguardare le modalità in cui ogni Paese democratico si tutela e tutela l’organismo dell’Autorità, sempre e comunque di nomina politica. Si prenda a titolo di esempio l’Autorità italiana per le comunicazioni a nomina parlamentare, per riportare il discorso nel contesto opportuno. Confermo infine la mia massima stima al Commissario Muiznieks nonché la mia più piena disponibilità a illustrargli la legge, a approfondire punti oscuri (o forse riportati in maniera non corretta), e ovviamente ad accogliere e verificare eventuali suggerimenti che risulterebbero in base alla sua esperienza graditissimi, purché avvengano possibilmente in incontri istituzionali e non attraverso i media, nel rispetto reciproco della propria funzione e responsabilità”.

 

Iro Belluzzi

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