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Rinnovo contratto Industria Fli-Csu: sì all’accordo con Anis

da Redazione

“Ora anche l’Usl condivide tale impostazione, ma restano altri profondi motivi di divisione”. Via libera dal 91,5% dell’Attivo generale dei Quadri Sindacali, ora i referendum.

 

di Daniele Bartolucci

 

L’Attivo Generale dei Quadri Sindacali della FLI-CSU, riunito martedì 26 maggio alla sala Montelupo di Domagnano, ha approvato l’ipotesi di accordo raggiunta con l’Associazione Nazionale Industria di San Marino per il rinnovo del Contratto di Lavoro del settore industriale con il 91,50 % di voti favorevoli, su 94 presenti. “Il testo”, fanno sapere i delegati FLI-CSU, “conferma l’impianto del 2012 – l’accordo al tempo firmato solo da CSU e ANIS, ndr – fino al 2018, legando la flessibilità richiesta dalle aziende alla copertura delle retribuzioni dall’inflazione; tenendo conto del suo drastico calo registrato nel biennio scorso e dei dati negativi relativi all’anno in corso, per il 2015 non sono previsti aumenti retributivi, mentre gli stipendi cresceranno dello 0,5%, 1,2% ed 1,8% nel prossimo triennio”.

Nell’accordo, fanno sapere dalla FLI-CSU, “sono previste verifiche biennali al fine di apportare correttivi in caso di scostamento consistente dei valori inflativi reali rispetto a quelli ipotizzati”. Dopo i Quadri Sindacali, “la parola passa ai lavoratori, che esprimeranno la loro opinione attraverso il referendum su tutti i posti di lavoro”.

 

RAPPRESENTATIVITÀ: PIACE LA PROPOSTA DI BELLUZZI

“Tre anni fa”, ricordano i delegati FLI-CSU, “c’era il ‘nuovo sindacato’ che invitava i lavoratori a votare no, paventando la lesione dei diritti derivante dall’accesso da parte delle aziende alla flessibilità, seppure entro limiti predefiniti. Ora anche l’USL ha condiviso tale impostazione, ma vi sono altri profondi motivi di divisione. A questo proposito, l’Attivo dei Quadri ha condiviso, con il 88,3% dei voti favorevoli, l’impostazione data dalla FLI in merito all’auspicabile riunificazione di tutte le sigle sindacali e datoriali in un unico contratto, ma a precise condizioni, che non si sono ad oggi verificate”. Proprio in merito ai suddetti motivi di divisione, la CUS spiega che nell’incontro del 26 maggio “è stata respinta l’illusione che la contrattazione aziendale, in luogo di quella nazionale, possa favorire i lavoratori. Il Contratto Nazionale uguale per tutti”, ribadisce la FLI-CSU, “è un valore assoluto perché chiama i lavoratori delle aziende più forti a sostenere quelli occupati nelle imprese più piccole, qualora fosse necessario dare corso alla lotta sindacale; scenario non auspicato, ma che non si può escludere a priori. Chiunque vada a lavorare nel settore industriale, che è tuttora la colonna portante dell’economia sammarinese, sa che avrà lo stesso trattamento, sia che si tratti di un’azienda con 2 dipendenti piuttosto che 600. Questa è la vera solidarietà ed il senso dell’unità del movimento sindacale che è stato riconfermato. Se questo punto fermo non è condiviso da tutte le sigle sindacali”, avvertono dalla FLI-CSU, “non basta l’annuncio di una disponibilità a rinunciare ad un contratto, come quello siglato tra OSLA ed USL, peraltro non applicato da quasi nessuno, per mettere in campo un processo di unità sindacale come quello messo in atto da 40 anni all’interno della CSU. La libertà sindacale non è un concetto astratto, ma si fonda su regole condivise, anche nei comportamenti quotidiani, che passano attraverso il riconoscimento del concetto di maggiore rappresentatività ai fini della sottoscrizione dei contratti, la cui validità erga omnes è un altro principio fondamentale dell’ordinamento sammarinese che non ha eguali altrove. Inoltre, la rappresentatività va misurata attraverso regole di buon senso e di sostanza. Deve essere un principio basilare che l’iscrizione al sindacato sia attestata da uno specifico contributo. Tale concreto sostegno ovunque assicura maggiori servizi e voce in capitolo all’interno degli Organismi, rispetto a chi sceglie di non aderire”. Per questo, l’Attivo dei Quadri della FLI/CSU ritiene che “stare allo stesso tavolo quando questi principi di base della democrazia sindacale non sono condivisi sia una forzatura. In tal senso, invita i Dirigenti e Funzionari a sensibilizzare i lavoratori su questo tema, che sembra essere lontano dai loro problemi quotidiani, ma costituisce invece l’asse portante per un sindacato forte ed unitario”.

“Un sindacato forte ed unitario ha bisogno altresì di regole chiare ed uguali per tutti, come quelle prima enunciate. Per questo l’Attivo dei Quadri esprime soddisfazione per l’impianto della bozza di progetto di legge presentato dal Segretario di Stato per il Lavoro (approfondimento su Fixing nr 20, ndr) in merito alla rappresentatività necessaria ai fini del riconoscimento giuridico dei sindacati e la loro legittimità alla sottoscrizione dei Contratti di Lavoro erga omnes. È un altro tassello importante per il sistema economico sammarinese, che per essere attrattivo ha bisogno non solo di incentivi economici ma anche di regole certe per l’operatività quotidiana. Per questo occorre accelerare i tempi del confronto affinché tale riforma possa diventare presto Legge dello Stato”.

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