Home FixingFixing Franco Baresi: “Indelebile la prima Coppa dei Campioni con Arrigo Sacchi”

Franco Baresi: “Indelebile la prima Coppa dei Campioni con Arrigo Sacchi”

da Redazione

Calcio: intervista a “Il capitano” e bandiera dei rossoneri. Gli Adidas Milan Junior Camp a San Marino dal 29 giugno al 3 luglio.

 

di Alessandro Carli

 

Gli Adidas Milan Junior Camp arrivano per la prima volta nella Repubblica di San Marino, per un’estate all’insegna del buon calcio e del divertimento.

L’appuntamento è dal 29 giugno al 3 luglio 2015 presso il campo sportivo di “Fonte dell’Ovo”. (Info e iscrizioni: http://www.milanjuniorcamp.com e www.augereacademy.com). A presentare l’evento, oltre al Segretario di Stato allo sport Teodoro Lonfernini, Giorgio Crescentini (Presidente della Federazione Sammarinese Gioco Calcio), e lo staff di Milan Junior, anche Franco Baresi (video su www.sanmarinofixing.com).

 

“IL CAPITANO”

Piscinin, Kaiser Franz. Per il giornalista Carlo Pellegatti era “Mahatma, la grande anima rossonera”. O più semplicemente “il Capitano”. Franco Baresi ha sempre militato nel Milan: 20 stagioni (15 da capitano) dal 1977 al 1997, vincendo sei scudetti, tre Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Nel 1999, in occasione della festa organizzata per celebrare i cent’anni del Milan, è stato eletto “Rossonero del Secolo” dai suoi tifosi, cioè il giocatore più rappresentativo nella storia rossonera. Dopo aver appena la maglia (la numero 6) all’attaccapanni, Baresi è diventato testimonial del “Diavolo” (veste rossonero).

Capitan Franco Baresi, qual è lo scopo del Camp?

“Praticare sport sin da piccoli fa bene alla salute e aiuta a crescere meglio. Se poi si pratica il calcio sotto gli allenatori ufficiali del Milan è ancora meglio perché la nostra metodologia di insegnamento è frutto di decine di anni di esperienza a tutti i livelli. A tutti i giovani che parteciperanno dico che sarà davvero una splendida esperienza di sport e di vita. Indossare la maglia rossonera, per me così importante, è un’emozione unica e avere la possibilità di farlo in un’occasione divertente e formativa come quella del Milan Junior Camp è veramente un’occasione imperdibile. Il Milan non è solo un marchio ma una filosofia di lavoro, che vogliamo trasmettere ai ragazzi. L’auspicio è che salti fuori qualche talento”.

Negli anni Ottanta un talento sammarinese ha giocato con lei nel Milan, Marco Macina. Come lo ricorda?

“Marco aveva qualità tecniche importanti. Un ragazzo disponibile e aperto, molto talentuoso. Si era integrato bene nel gruppo. Non ha avuto la fortuna che meritava, ma in me ha lasciato un ricordo molto piacevole”.

Camp che si annuncia molto importante: un’opportunità per chi ha i numeri…

“Saremmo ben felici di trovare qualche nuovo talento molto giovane. Verrà valutato, chiaramente nel rispetto delle regole. Il Camp è un’iniziativa a scopo ludico e sportivo, quindi è aperta a tutti. I nostri tecnici danno conforto e indicazioni a tutti i ragazzi: è fondamentale riuscire a trasmettere il messaggio del club. Vorremmo che tutti i partecipanti tornassero a casa felici di aver vissuto una settimana comunque positiva”.

Lei ha giocato con grandissimi campioni. Chi è stato il più grande?

“Nella mia carriera ho giocato assieme a talenti straordinari, giocatori che hanno fatto la storia del club e che sono conosciuti in tutto il mondo. Senza far torto agli altri, ma il più grande è stato, secondo me, Marco Van Basten: un calciatore completo, forte di testa e di piede, capace di regalare colpi straordinari”.

Rispetto a quando lei giocava, il calcio è diventato oggi più muscolare?

“Oggi il calcio è più veloce. La fisicità è certamente importante, ma per spiccare non basta: occorre avere anche qualità. L’ideale sarebbe trovare un giocatore che racchiuda entrambi questi requisiti”.

Con il Milan ha disputato 531 partite mettendo a segno complessivamente 16 gol. Le sono mancate le reti?

“No, direi di no. La mia preoccupazione era quella di sistemare la difesa ed evitare di prendere gol. Qualche soddisfazione me la sono tolta, ma non era mio compito realizzare reti”.

Una vita al Milan. Vittorie, la serie B. Qual è stata l’emozione più grande che ha vissuto con la maglia rossonera?

“I ricordi sono tantissimi, davvero. Forse la vittoria più intensa è quella legata alla prima Coppa dei Campioni nel 1989, con Arrigo Sacchi in panchina”.

 

 

CLICCA QUI per vedere il video di Franco Baresi a San Marino

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento