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Consiglio Grande e Generale: Carattoni e Gasperoni al posto di Felici e Macina

da Redazione

Successivamente si è aperto il dibattito sulla nomina del comandante del Corpo della Gendarmeria. Il Segretario di Stato agli Affari Esteri Valentini ha proposto il nome di Maurizio Faraone. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

La giunta permanente per le elezioni proclama eletti i consiglieri Enrico Carattoni e Milena Gasperoni in sostituzione dei due consiglieri dimissionari Claudio Felici e Stefano Macina. In commissione Finanze in sostituzione di Macina viene nominata Milena Gasperoni. In commissione Affari Costituzionali in sostituzione di Felici viene nominato Enrico Carattoni. Successivamente si è aperto il dibattito sulla nomina del comandante del Corpo della Gendarmeria. Il Segretario di Stato agli Affari Esteri Valentini ha proposto il nome di Maurizio Faraone. Civico 10 ha presentato un emendamento con cui chiede di bandire un concorso per la selezione del prossimo comandante della Gendarmeria.

Nomina del Comandante del Corpo della Gendarmeria

Segretario di Stato agli Affari Esteri Pasquale Valentini: Capacità di garantire un’adeguata conoscenza della situazione interna dei nostri Corpi e un indispensabile collegamento con i Corpi di Polizia degli altri paesi, Italia in primis: queste le caratteristiche ricercate nel nuovo comandante. L’orientamento dell’esecutivo è stato quello di nominare il dottor Faraone già direttore dell’ufficio di Interpol: garanzia di collegamento con i Corpi di Polizia italiani. Faraone era già stato indicato all’interno dell’accordo sottoscritto tra Italia e San Marino come punto di contatto e riferimento sia per quanto riguarda la trasmissione delle informazioni sia per quanto riguarda la centrale unica operativa. Ipotesi Faraone è stata presentata a tutti i rappresentanti delle forze politiche perché questa nomina necessita di un forte grado di condivisione perché deve avere un forte mandato. Un primo confronto con le forze politiche è avvenuto l’11 maggio, un secondo il 14 maggio. Dal punto di vista dell’incarico l’opzione che alla fine viene proposta al Consiglio è quella di un incarico secco di tre anni senza periodo di prova perché la figura è già nota e operante nel nostro sistema ed inoltre manterrà il ruolo di direttore di Interpol: funzione non in contrasto con quella di comandante. Oltre alla retribuzione da direttore Interpol verrà aggiunta una semplice indennità da comandante di 1.500 euro lordi. Il riassetto non può essere solo quello di un corpo ma occorre mettere mano all’interazione tra i tre Corpi. Il Congresso Militare ha deliberato il ruolo di colonnello pro tempore per questa funzione.

Segretario di Stato agli Affari Interni Giancarlo Venturini: Come ha già detto il collega Valentini ci siamo confrontati con le altre forze politiche nella giornata dell’11 e del 14 maggio nella quale è stata valutata la proposta vista la disponibilità del dottor Faraone di proporlo come comandante della Gendarmeria. La proposta nasce da una valutazione delle sue capacità e della sua esperienza maturata in questi anni come responsabile Interpol. In questi anni ha svolto con dedizione e serietà il proprio lavoro. Si è riuscito a relazionare con successo anche con i vari Corpi di Polizia presenti a San Marino. In questa fase dovrà svolgere un compito delicato. Un incarico che avrà una durata di tre anni e che dovrà avviare quella riorganizzazione necessaria anche all’interno del corpo per arrivare a una centrale operativa interforze. Credo che con la nomina odierna del comandante della Gendarmeria, sperando in una larga condivisione delle forze politiche, si possa avviare quel delicato e importante lavoro di riordino dei Corpi di Polizia e attuare quegli interventi e quelle modifiche per rendere sempre più confacente e attuale l’attività di Polizia all’interno del nostro paese con un maggiore raccordo e condivisione da parte di tutti gli appartenenti alle forze di Polizia.

Fabio Berardi (Pdcs Ns): Mi congratulo con il Governo per avere rispettato i tempi che ci eravamo dati. Sono state rispettate tutte le procedure. C’è stato il confronto finale che ha portato alla massima condivisione della nomina indicata. Mi congratulo con il dottor Faraone per questa importante nomina. Ha una buona conoscenza della situazione interna e ha anche una buona capacità di relazionarsi con gli organismi esterni nell’asse della sicurezza e nel confronto delle banche dati per una risposta di pronto intervento. Il dottor Faraone è a San Marino dal 2007: uomo molto vicino alle istituzioni. Un uomo di grande esperienza, di capacità, serietà con una buona dose di riservatezza. Ha svolto i suoi compiti con molta dedizione. C’è stato nel dibattito che ha preceduto questo Consiglio un approfondimento sul dubbio relativo al mantenimento del doppio incarico ma la condizione di mantenere il ruolo di direttore Interpol risponde ad uno dei requisiti fissati dal Cgg: la capacità di relazionarsi e di avere rapporti diretti con altre Forze di Polizia esterni. Nel rivolgermi al dottor Faraone penso a un compito non facile che ha davanti: il riordino dei Corpi, una situazione da molti anni irrisolta. C’è grande bisogno di formazione perché questi Corpi devono assolvere alla questione dell’ordine pubblico. Cè da distinguere quelli che devono essere i ruoli degli agenti. Devono essere individuati e assegnati dei compiti: per cui chi svolge ruoli di polizia giudiziaria ha un addestramento diverso rispetto a quelli che svolgono il compito di agenti di polizia sul campo. Per loro servono grandi esercitazioni in termine di ordine pubblico. Cosa che non sempre è stata fatta a San Marino. Eppure ciò potrebbe dare grandi risposte in materia di ordine pubblico e sicurezza.

Paride Andreoli (Ps): Siamo davanti alla nomina più rapida e celere degli ultimi 15/20 anni. Celerità che viene vista con soddisfazione dal Partito Socialista: sia per il nominativo indicato sia per il confronto che ci è stato tra le forze politiche. Abbiamo condiviso degli ordini del giorno e, non ultimo, quello del 30 aprile con il quale si dava mandato al Governo e al Segretario competente di individuare una figura come comandante della Gendarmeria. Al di là dei tempi celeri è stato dato mandato anche attraverso l’ordine del giorno del 30 aprile di ricercare questa figura prioritariamente all’interno del nostro territorio. Noi abbiamo ritenuto sin da subito necessario individuare questa figura. Abbiamo condiviso la volontà di ricercarla all’interno del nostro territorio. C’è la necessità di riorganizzare i Corpi e dare anche un adeguamento dell’organico all’interno dei Corpi. Una serie di punti condivisibili e che abbiamo sottoscritto. Condividiamo dunque la figura del dottor Faraone al quale mandiamo un grande in bocca al lupo.

Valeria Ciavatta (Alleanza Popolare:) Sottolineo l’importanza dell’aver coinvolto il Consiglio su questi temi e aver svolto gli incontri con le forze politiche in modo da poter preparare questo Consiglio nei tempi per cui ci eravamo impegnati. Questo metodo non può che essere foriero di soluzioni migliori rispetto a quelle prese unilateralmente da chicchessia. Faraone ha fatto un ottimo lavoro per l’ufficio nazionale Interpol. Ciò si è spalmato sull’immagine di San Marino nel contesto internazionale. L’ufficio Interpol ha regole secondo le quali la collaborazione è incardinata in principi molto precisi. Ogni azione compiuta all’interno di questa collaborazione è tracciata. Ed è quindi istituzionale. Faraone conosce le nostre istituzioni e i nostri corpi di polizia. Questo compito non sarà facile, ci sono conflittualità nei corpi di polizia, Faraone ne avrebbe fatto probabilmente volentieri a meno. Gli va riconosciuto che nel momento in cui le istituzioni hanno fatto appello al suo senso di disponibilità e di dovere lui lo ha raccolto. Sulla centrale unica mi associo a Berardi, spesso è meglio guardare ai problemi con un occhio che ha il senso pratico, stando nei cardini e nelle indicazioni che vengono date a livello istituzionale. Questa è una nomina transitoria anche per richiesta del diretto interessato. Nel frattempo dovremo considerare come vogliamo affrontare queste nomine di alto profilo.

Marco Podeschi (Upr): L’Upr dichiara il proprio favore rispetto a Faraone. Lo voteremo. Abbiamo apprezzato il metodo con il quale si è arrivati alla scelta, oltre ai tempi. Su argomenti di questa natura ci deve sempre essere un confronto fra tutte le rappresentanze consiliari, non si può procedere a colpi di maggioranza. In ciò notiamo una discontinuità con la nomina del precedente comandante, Alessandro Gentili, per il quale ci siamo trovati con il nome già scelto dal Congresso di Stato. In passato ci sono stati avvicendamenti rocamboleschi e non edificanti ai vertici della gendarmeria, che è l’unico corpo che non ha ufficiali sammarinesi. Ciò è singolare. Deve cessare l’antagonismo dei corpi, ci sono criticità che non si capisce perché non sono superabili. Ci sono database separati nei vari corpi di polizia. Auspichiamo che con la nuova guida della gendarmeria, che è a conoscenza del nostro ordinamento e ha esperienza nella cooperazione internazionale, su questo argomento, quindi dico mesi, si ponga rimedio a situazioni al limite del paradosso in cui i corpi intervengono in competizione fra loro, con i cittadini che si trovano spaesati.

Ivan Foschi (Sinistra Unita): Ora ci attende un percorso, questo è un punto di ripartenza dopo le vicende degli ultimi mesi. Ci sono in discussione una serie di questioni. Nel dibattito di marzo abbiamo individuato caratteristiche che vogliamo nel comandante, se ci rivolgiamo fuori confine non sappiamo quanto ciò possa essere tenuto in considerazione. La via privilegiata è diventata quella interna. C’è una questione che balza agli occhi, quella del doppio incarico, che richiederà di considerare la situazione come ‘eccezionale’ o ‘transitoria’. Chiederemo in un odg che se ne tenga conto e ci si attivi per addivenire a una nomina che possa avere un carattere di definitività. Si parla da tempo del riordino delle forze di polizia. Ora si può lavorare in questo senso, mettendo in ordine le questioni emerse nel corso degli anni. C’è da rivedere il regolamento dei corpi di polizia ma non solo. Quando leggo dell’interrogatorio di Podeschi dove dice che il comandante della gendarmeria era andato in carcere a esprimergli solidarietà penso che è imbarazzante, non deve più succedere.

Andrea Zafferani (Civico 10): Il modo di operare per nonnine strategiche come questa è stato corretto. Sapevamo che il nome di Faraone era uno dei più probabili per questo ruolo. Ci sono da risolvere alcune problematiche nella gendarmeria, con un percorso che doveva coinvolgere alcune figure in modo da non ripetere l’esperienza avuta con Gentili, affidando tutto a una persona. Era una logica che non avevamo condiviso. Non ci avete dato retta e avete cercato l’uomo della provvidenza, ma questa logica non ci ha trovati d’accordo. Ci sono problematiche di natura tecnica, ma anche problematiche di natura legislativa che richiederebbe una riflessione allargata in quest’Aula che però non si fa. Come per i budget per le dotazioni tecnologiche e la formazione. Il doppio incarico lo riteniamo pericoloso, perché troppi incarichi strategici fanno capo a una sola persona, è un fatto di principio. In questo caso bisognava agire, anche se in via transitoria. Per evitare di trovarci ancora una volta a discutere delle virgole, proponiamo un odg che riassume quanto ho sintetizzato e che vado a leggere: “il Consiglio Grande e Generale stabilisce di indire in tempo utile alla sua sostituzione un concorso per la nomina del prossimo comandante della gendarmeria con requisiti da stabilirsi nel bando. Entro sei mesi il Consiglio si impegna a dibattere sui budget delle forze dell’ordine, come per la formazione, parco mezzi, quantità di uomini sul territorio nelle ore serali sui confini. Sono questioni prioritarie che riguardano leggi, accordi e budget, quindi argomenti di competenza politica”.

Oscar Mina (Pdcs Ns): Tutte le forze politiche hanno avuto la possibilità di ponderare se la proposta del dottor Faraone fosse in grado di soddisfare le esigenze del Paese. Non ci sono questioni di competenza o di merito da sollevare. Ha acquisito un bagaglio notevole di esperienze. Potrà continuare a svolgere il suo ruolo di direttore dell’Interpol fungendo da punto di riferimento fondamentale per il collegamento interno e esterno. La nomina del dottor Faraone non può essere disattesa ma intrapresa in maniera perentoria senza tentennamenti di sorta. Il nostro compito è proprio questo: dobbiamo prescindere da interessi di parte. Sono fermamente convinto che il tema della sicurezza in territorio non si riduce solo alla nomina del dottor Faraone ma è un aspetto fondamentale per la vita del nostro paese. E, soprattutto, la politica deve fare di tutto per mettere in campo politiche necessarie a garantire la sicurezza attiva e passiva.

Guerrino Zanotti (Psd): Non mi aspettavo che ci fosse un nuovo dibattito su tutto quello che avevamo già espresso nella precedente sessione consiliare. L’ordine del giorno approvato nella sessione consiliare scorsa lo ribadiamo oggi: necessità di arrivare alla definizione di un Dipartimento di Polizia, la creazione di Centrale operativa unica. Tornando alla nomina del dottor Faraone ho espresso la mia soddisfazione perché in questi anni a San Marino ha sempre dimostrato senso dello Stato e del dovere. Le caratteristiche che avevamo individuato come necessarie per questa figura sono presenti nella figura del dottor Faraone. A lui spetta il compito di traghettare questo periodo di evoluzione. Sarà la politica a dover individuare quali saranno gli assetti futuri. Formulo gli auguri di buon lavoro al dottor Faraone per il compito che si appresta ad assumere.

Giovanni Francesco Ugolini (Pdcs Ns): La sicurezza è questione prioritaria per il nostro Paese. La riforma dei regolamenti dei Corpi è importante perché servirà anche alla nomina dei vari ufficiali interni. Mi sono soffermato su alcune considerazioni anche se sono convinto che il dottor Faraone sia la persona giusta al posto giusto per ricoprire questo incarico. Potrà mantenere il ruolo di direttore dell’Interpol. Sono sicuro saprà coinvolgere i vari Corpi senza far calare le scelte dall’alto. Con questo incarico di 3 anni auspico che presto si possano mandare giovani laureati sammarinesi a formarsi in Italia e all’estero per creare il futuro del nostro paese.

Matteo Zeppa (Rete): Non si può certamente attaccare la figura del dottor Faraone. Posso però fare alcune considerazioni politiche sulle scelte del Congresso di Stato: l’ordine del giorno che abbiamo approvato in realtà celava una scelta già fatta dal Congresso. Nulla contro la figura di Maurizio Faraone. Ho una serie di domande. Si parlava di un incarico di 24 mesi ed invece si è deciso di prolungare a 3 anni l’incarico. Come mai non fare il periodo di prova? E come mai per tre anni? Si sta poi creando una figura monocratica simile ad un Prefetto: si sta prefigurando una figura accentratore di poteri. Questo crea delle perplessità. Forte accentramento monocratico di due figure apicali della nostra società in un solo incarico. Ribadisco di non avere nulla contro il dottor Maurizio Faraone ma credo che le mie perplessità siano legittime. Leggendo il curriculum di Faraone poi mi vengono dubbi sulla sua capacità di guidare un corpo come quello della Gendarmeria. Non mi pare dal curriculum emerga un attitudine al comando. E’ inutile criticare Faraone prima ancora che cominci a lavorare. Questo Consiglio ratificherà la sua nomina ma il forte accentramento del potere in una sola persona mi preoccupa.

Luca Beccari (Pdcs Ns): Faraone ha dimostrato pieno attaccamento a San Marino quindi si tratta di una scelta che ci permette di dare piena funzionalità al Corpo della Gendarmeria. Proprio mentre la Gendarmeria ha bisogno di una guida. Una soluzione ottimale. Noi nominiamo una comandante che deve poter esercitare il suo ruolo in maniera autonoma e indipendente. Deve poter organizzare la Gendarmeria al meglio per quello che è l’esercizio delle funzioni riservate alla Gendarmeria. Non dobbiamo confondere il ruolo di un comandante di un Corpo con quello di responsabile della riorganizzazione generale dei Corpi. Se noi pensiamo di demandare le scelte istituzionali di fondo sulla riforma dei Corpi ai responsabili stessi dei Corpi commettiamo un errore perché dimentichiamo qual è il nostro ruolo per quanto di nostra competenza. Il Paese tende sempre a aspettarsi che i Capi delle strutture poi siano anche quelli che scrivono le regole e impostano il funzionamento degli apparati. Spetta all’Aula consiliare il compito di definire le scelte di fondo. In un paese come il nostro con tre Corpi di Polizia evitiamo sovrapposizione dei ruoli e delle competenze. E’evidente che dobbiamo fare anche riflessioni in controtendenza rispetto al passato. A limitare loro attività anche la funzione amministrativa. Certe funzioni amministrative dentro i Corpi potrebbero essere svolte da personale non militare. Concludo nel rinnovare il mio compiacimento per l’individuazione fatta dal Congresso di Stato. Auspico che questa nomina possa completarsi in termini positivi.

Federico Pedini Amati (Indipendente): La percezione è che i partiti di maggioranza e opposizione siano d’accordo sulla nomina di comandante della Gendarmeria di Maurizio Faraone. Mie perplessità, manifestate in una interrogazione, dipendono dal fatto che il dottor Faraone dall’ottobre 1982 al maggio 2007 ha lavorato per organismi di sicurezza del Governo Italiano ossia per i servizi segreti italiani. Da profano in questi mondi della sicurezza immagino che uno che appartiene ai servizi segreti italiani non riesca ad uscire da quell’ambito. Mi sembra impossibile uscire dai servizi segreti dopo averci prestato servizio per 25 anni. Da qui a sollevare dubbi sull’operato futuro del comandante della Gendarmeria ce ne passa. Non voglio farlo. Ma io non avrei nominato Faraone alla guida della Gendarmeria. Non ho alcun pregiudizio nei confronti di Faraone ma mi aspettavo ci prendessimo un po’ più di tempo. Il compenso economico poi lo ritengo comunque spropositato. Non penso che sia figura più indicata quella di Faraone ma gli auguro comunque buon lavoro. Improprio inoltre accorpare in una sola figura due incarichi. Voterò contro.

Roberto Ciavatta (Rete): Devo riconoscere che la maggioranza è stata capace di convogliare sulla nomina di Faraone un favore trasversale. Il Congresso Militare si è espresso a favore, la Magistratura ha fatto sapere di non avere contrarietà, maggioranza è compatta sulla nomina ed anche buona parte della minoranza. Di fronte a giochi già fatti ha poco senso dare un “si” o un “no”. Come troppo spesso accade la politica ha individuato un nome poi si è fatto in modo che soggetti interessati non esprimessero contrarietà. Insomma si è, come sempre, partiti dalla nomina. Restano molte criticità: accentramento di poteri su unica figura che sarà Capo della Gendarmeria e direttore dell’Interpol. Sorvolo poi sulla tipologia contrattuale che si riconosce al dottor Faraone. Perché non riusciamo a trovare in questo Paese una nomina inferiore ai 100 mila euro all’anno. Siamo passati da poco più di 80 mila euro a 103 mila euro.

Mimma Zavoli (Civico 10): Noi abbiamo fatto una proposta che ci vede critici. Ma non critici in maniera negativa bensì in maniera costruttiva. L’ordine del giorno presentato dal nostro capogruppo va in questa direzione. Abbiamo voluto approfondire certe tematiche. Non voglio dilungarmi. In questo momento il Paese ci chiede decisioni chiare e certe. L’ordine del giorno che proponiamo non si nasconde dietro a delle parole ma inizia a dare indicazioni chiare. Il dottor Faraone è la vostra scelta: prendiamo atto. Abbiamo anche capito che avrà un emolumento non indifferente. Ma ragioniamo anche in termini di dotazioni

La seduta viene poi interrotta. Riprenderà alle ore 15.

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