Home FixingFixing Il Monte balla coi lupi: San Marino, assieme alla Cina, alla Biennale di Venezia

Il Monte balla coi lupi: San Marino, assieme alla Cina, alla Biennale di Venezia

da Redazione

Il curatore Vincenzo Sanfo: “E’ la mente umana è il vero patrimonio”.

 

di Alessandro Carli

 

Dopo aver curato la bellissima iniziativa “Chagall, in sogno e il segno – dalla Bibbia a Vervè”, la mostra ospitata a San Marino nell’estate del 2013, il professor Vincenzo Sanfo torna a lavorare con il Titano per la Biennale di Venezia, che si è aperta il 9 maggio e che rimarrà aperta sino al 22 novembre. Undici artisti in tutto, cinque cinesi e sei sammarinesi: Eleonora Mazza, Valentina Pazzini, Giancarlo Frisoni, Elisa Monaldi, Tony Margiotta e Giovanni Giulianelli.

Se ogni artista interpreta le proprie idee attraverso la comunicazione visiva, al curatore il compito di illustrare i passaggi e le linee che si celano nelle pieghe del progetto.

Già dal titolo, “Republic of San Marino ‘Friendship Project’ China”, rigorosamente in inglese, si evince il respiro internazionale del progetto…

“Il progetto è nato nel segno dell’amicizia verso gli altri popoli. Quello che lega San Marino alla Cina è storico, di lunga data. Mi è sembrato interessante mettere a confronto – o meglio, far dialogare – un piccolo Stato come il Titano con uno Stato che si sviluppa su una superficie enorme. Due Nazioni lontane geograficamente, con un humus e una tradizione culturale – per estrazione – apparentemente molto diverse. In realtà i due Paesi hanno una comunanza di visione, una capacità di dialogo e una necessità di comunicazione molto simili. Anche nei giorni che hanno anticipato l’apertura della Biennale 2015, gli artisti dei rispettivi Paesi hanno dialogato tra di loro con grande energia e sincerità. ‘Friendship Project’ verrà riproposto nelle prossime edizioni collaborando con la Russia nel 2017 e con gli Stati Uniti d’America nel 2019”.

Qual è il rapporto tra il suo lavoro di curatore e il tema della Biennale?

“Il progetto che vede vicini la Cina e San Marino si inserisce con grande precisione e delicatezza nel tema proposto dal direttore della Biennale, ‘tutto il futuro del mondo’. La nostra speranza è che sia improntato sul dialogo e sulla cultura”.

Le opere non sono “ferme” in un unico luogo…

“Le opere degli artisti saranno esposte in alcuni tra i più prestigiosi luoghi della città di Venezia come l’Ateneo Veneto di Scienze Lettere ed Arti, che per la prima volta apre le sue porte all’arte contemporanea, il Chiostro di San Salvador, detto anche Spazio Telecom Future Center, e Palazzo Rota Ivancich. Quest’ultimo è un edificio bellissimo del XVI secolo che fu frequentato anche da Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del ‘Futurismo’, e da Ernest Hemingway. Lo scrittore statunitense completò il libro ‘Di là dal fiume e tra gli alberi’ proprio lì. Il primo incontro con l’adolescente Adriana Ivancich, che ispirò il personaggio di Renata nel libro, avvenne nell’autunno del 1948, mentre lo scrittore era impegnato in una caccia alle anatre con un suo amico aristocratico. (Più tardi si recò a Venezia, dove approfondì la conoscenza della giovane Adriana, tanto da intrattenere con lei nei mesi seguenti una fitta corrispondenza, mentre continuava a lavorare al romanzo nella sua Cuba. La stessa Ivancich disegnò la prima copertina del libro, ndr). Complessivamente sono tre luoghi ‘strategici’, al di là della storia che raccontano, e che si trovano lungo il percorso turistico. Venezia è una città piccola, che sviluppa il suo appeal turistico soprattutto attorno all’area Marciana”.

Come ha unito i due Paesi?

“Lavoro con la Cina da oltre 20 anni: è stato abbastanza facile coinvolgere lo Stato in questo progetto. Quando ho presentato la proposta di una sinergia con la Repubblica di San Marino, ho incontrato molta apertura e disponibilità. Lo stesso da parte del Titano. Questo ‘matrimonio’, anche nei giorni che hanno preceduto il taglio del nastro della Biennale, ha suscitato molta curiosità da parte dei media cinesi e italiani”.

Come ha accennato, San Marino e la Cina sono realtà – se si guarda l’estensione – diametralmente opposte. In che modo dialogano o insegnano l’una all’altra?

“Nonostante San Marino sia un piccolo Stato, non si notano differenza artistiche sotto il profilo qualitativo. Le opere non guardano le dimensioni dei rispettivi Paesi, la geografia e l’economia. Esiste un patrimonio ineguagliabile e unico, che è quello della mente umana. Un patrimonio che supera ogni ostacolo”.

Grande risalto sui media ha ottenuto l’installazione che vede protagonisti un branco di lupi.

“Al Telecom Future Centre si trova l’enorme installazione dell’artista cinese Liu Ruo Wang, composta da un branco di cento lupi in ferro realizzati a grandezza naturale, con le fauci aperte e insanguinate, che corrono verso una riproduzione della Pietà di Michelangelo. Questo vuole rappresentare da un lato una denuncia contro chi attacca e distrugge l’arte, dall’altro una condanna contro le persecuzioni religiose una denuncia quanto mai importante soprattutto perché fatta da un artista cinese”.

 

 

BIENNALE: 89 PARTECIPAZIONI NAZIONALI CON 5 NEW ENTRY

“All the World’s Futures”, diretta da Okwui Enwezor e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta è il titolo della 56esima Esposizione Internazionale d’Arte.

Ben 89 partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 5 invece i Paesi presenti per la prima volta: Grenada, Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico, Repubblica delle Seychelles.

Altre nazioni partecipano quest’anno dopo una lunga assenza: Ecuador (1966, poi con l’IILA), Filippine (1964), Guatemala (1954, poi con l’IILA). Anche quest’anno la Santa Sede parteciperà con una mostra allestita nelle Sale d’Armi, in quegli spazi che la Biennale ha restaurato per essere destinati a padiglioni durevoli.

“La Biennale – ha spiegato il Presidente Paolo Baratta – torna a osservare il rapporto tra l’arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nell’incalzare delle forze e dei fenomeni esterni”.

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