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La Piadina Romagnola è salva: potrà essere fatta solo in Romagna

da Redazione

La Piadina Romagnola è salva: potrà essere fatta solo laddove è storicamente nata, appunto in Romagna. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha accolto l’appello presentato dal Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola insieme al Ministero della Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed alla Regione Emilia Romagna.

La sentenza (02405/2015) pubblicata ieri, respinge infatti in toto il ricorso di primo grado presso il TAR Lazio presentato da un’azienda emiliana produttrice di piadina.

“Finalmente si è fatta giustizia”, commenta Elio Simoni Presidente del Consorzio.

Come giustamente richiamato nella sentenza del Consiglio di Stato, il provvedimento del TAR è “discriminatorio ed in contrasto con la disciplina comunitaria, poiché limitava l’utilizzo dell’I.G.P. alla sola produzione cosiddetta artigianale nei chioschi, con esclusione di quella industriale, senza precisare in che modo, e per quale ragione la produzione nei chioschi assuma caratteristiche qualitative differenziate e peculiari rispetto a quella industriale” (così la sentenza).

La sentenza sopraccitata stabilisce inoltre che “nel settore produttivo agro/alimentare per numerosi prodotti beneficiari di I.G.P. o D.O.P. si registra, invero, il passaggio da un’originaria produzione in ambito limitato e a livello artigianale a quello su scala industriale, in relazione all’incremento della domanda dei consumatori, senza che ciò influisca sul regime di tutela che si incentra sulla ricetta, sulla zona di origine, sulla reputazione del prodotto e sul metodo di ottenimento”.

Ora la denominazione protetta Piadina Romagnola / Piada Romagnola è a disposizione solo ed esclusivamente di tutti i preparatori romagnoli e nessuno, al di fuori della Romagna, potrà imitarla.

“Siamo sempre stati convinti della bontà e della correttezza del lavoro svolto in questi lunghi anni – prosegue Simoni – e finalmente il Consiglio di Stato ce ne dà atto, chiudendo definitivamente la questione. Ora ci impegneremo con maggior forza e rinnovato vigore, nel promuovere il prodotto simbolo della Romagna ed a tutelarlo dalle imitazioni”.

“Nell’anno dell’Esposizione universale di Milano saremo impegnati in numerose iniziative volte a far conoscere al mondo intero, questo importante prodotto, la sua storia e le sue tradizioni – afferma il direttore del Consorzio Paolo Migani – Il prossimo 11 giugno parteciperemo all’incontro con la stampa internazionale (più di 600 giornalisti già accreditati provenienti da tutto il mondo), poi nei mesi di settembre ed ottobre saremo presenti nello spazio espositivo ‘Piazzetta’ dell’Emilia Romagna, all’interno del quale non solo coinvolgeremo i visitatori in laboratori di preparazione della Piadina Romagnola, ma realizzeremo una serie di eventi volti alla sua valorizzazione e a quella del territorio”.

Contrariamente a quanto emerso in questi ultimi mesi, e soprattutto negli ultimi giorni, da parte di alcuni detrattori dell’Igp, ribadiamo che siamo, come sempre lo siamo stati, a disposizione di tutti i preparatori siano essi chioschi, ristoranti, imprese artigianali, ecc., a fornire tutte le corrette e precise informazioni in merito all’utilizzo della denominazione Piadina Romagnola / Piada Romagnola IGP, per poter dare a tutti l’occasione si sfruttare nel modo migliore l’importante opportunità offerta dalla registrazione della Indicazione Geografica Protetta “Piadina Romagnola / Piada Romagnola”.

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