Via le barriere architettoniche e interventi di riqualificazione in arrivo nelle stazioni di Cattolica, Riccione e Bellaria. E’ ciò che ha anticipato il sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo nei giorni scorsi in Commissione all’interrogazione in cui il deputato PD riminese Tiziano Arlotti chiedeva interventi per favorire la mobilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche nella stazione di Rimini e in quelle del bacino romagnolo.
“Riguardo al piano di abbattimento delle barriere nelle stazioni del bacino riminese e della riviera romagnola – riferisce Arlotti -, il progetto «500 Stazioni» avviato da Rete Ferroviaria Italiana e da FS con una previsione di investimento complessivo di quasi 2 miliardi di euro per riqualificare le stazioni nazionali, prevede anche il coinvolgimento di circa 40 stazioni dell’Emilia Romagna. In particolare, per la riviera romagnola, le stazioni interessate dal progetto saranno Cattolica, Riccione e Bellaria, insieme a quella di Cervia”.
Il progetto «500 Stazioni» interesserà entro i prossimi quattro le oltre 500 stazioni che nelle aree urbane accolgono ogni giorno i più di due milioni di passeggeri dei servizi locali. Gli interventi saranno sia di tipo gestionale che strutturale e l’obiettivo è migliorare l’accessibilità, il comfort, la sicurezza, l’informazione al pubblico e gli altri servizi ai viaggiatori, secondo criteri omogenei e standardizzati, graduati in base ai flussi dei frequentatori e alle potenzialità di sviluppo.
Ringraziando il sottosegretario per la risposta, Arlotti si è dichiarato soddisfatto, sia per gli interventi previsti nella stazione di Rimini, nella quale transitano più di 3 milioni di passeggeri all’anno (già annunciati nei giorni scorsi: innalzamento dei marciapiedi dei binari dal 4 al 7 nel 2016 e verifica del prolungamento del sottopasso lato sud e di realizzare scale fisse e ascensori per l’accesso ai binari dal 4 al 7), sia per gli interventi programmati nelle altre quattro stazioni della costiera romagnola.