Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale, approvato il pdl sulla spesa pluriennale

Consiglio Grande e Generale, approvato il pdl sulla spesa pluriennale

da Redazione

Il progetto di legge è passato con 33 voti a favore e 18 contrari. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

La seduta notturna si apre con l’intervento in replica del segretario di Stato al Territorio Antonella Mularoni sul progetto di legge (in seconda lettura) “Spesa pluriennale per infrastrutture e opere pubbliche”. Il progetto di legge è stato approvato con 33 voti a favore e 18 contrari.

Si è poi passati al riferimento del Governo sulle “problematiche relative alla sicurezza e all’ordine pubblico, al riordino dei Corpi di Polizia e alla nomina del Comandante della Gendarmeria e successivo dibattito”. Il dibattito riprenderà oggi alle ore 13.

Segretario di Stato al Territorio Antonella Mularoni: C’è volontà di coinvolgere tutti nella realizzazione delle opere previste in questa legge. Tutti abbiamo a cuore il futuro di questo Paese ed abbiamo una responsabilità anche nei confronti del mondo intero dato che siamo diventati patrimonio dell’Unesco

Si è poi proceduto all’esame dell’articolato:

All’articolo 1 Rete ha presentato un emendamento abrogativo. Zeppa (Rete): “Non c’è progettualità. E’ solo una cambiale in banco. Un libro in cui mancano le scritte. Le priorità dello Stato a nostro avviso sono ben altre rispetto a quelle indicate in questo progetto di legge perciò proponiamo l’abrogazione dell’articolo 1”. L’emendamento di Rete è respinto (Favorevoli 15, Contrari 35, Astenuti 1)

All’articolo 2 Rete ha presentato un emendamento abrogativo. Zeppa (Rete): “Con questo articolo si stabilisce l’ammontare totale dell’indebitamento pubblico e lo si identifica in 30 milioni di euro. Proponiamo l’abrogazione dell’articolo”. Ciavatta (Rete): “Quando si decide di indebitare lo Stato con l’accensione di un finanziamento per 30 milioni di euro ci si aspetta che vengano indicate modalità, termini del finanziamento in questione. Non c’è nulla. Ecco perché stiamo dicendo che siamo dinanzi a una delega in bianco. Stiamo discutendo da due giorni di un allegato “zeta”. E ovviamente non si può chiedere all’opposizione di firmare una cambiale in bianco.” Segretario Mularoni: “Non c’era bisogno di presentare emendamenti soppressivi articolo per articolo per rallentare l’entrata in vigore”. L’emendamento di Rete è respinto.

All’articolo 3 Rete ha presentato un emendamento abrogativo. Zafferani (Civico 10): “L’articolo non rispetta neppure il dettame della Finanziaria: non sono definite le modalità tecniche del finanziamento. C’è un’idea già oggi di quali possono essere le modalità di finanziamento sulle parti di opere che finanzierà lo Stato. Non è questione irrilevante capire come lo Stato si finanzia”. Segretario Mularoni: “Ad oggi non riusciamo ancora a dire a quali condizioni verranno finanziati questi 30 milioni di euro. Non appena conosceremo i dati li porteremo in Cgg. Non c’è alcuna volontà di nasconderli. Quando saremo pronti li comunicheremo”. L’emendamento di Rete è respinto.

All’articolo 4 Rete presenta un emendamento abrogativo. L’emendamento di Rete è respinto.

Si è poi proceduto alla votazione dell’intero progetto di legge. La legge è approvata. Favorevoli 33 Contrari 18 Astenuti 0.

Riferimento del Governo sulle problematiche relative alla sicurezza e all’ordine pubblico, al riordino dei Corpi di Polizia e alla nomina del Comandante della Gendarmeria e successivo dibattito

Segretario di Stato agli Affari Esteri Pasquale Valentini: Garantire un presidio del territorio che dia sicurezza è aspetto molto legato alla capacità che hanno i tre Corpi di Polizia di collaborare e di agire in maniera coordinata. Serve un Piano coordinato di controllo del territorio. Serve una centrale unica operativa ed una banca dati comune. Terzo elemento è quello della migliore definizione di gruppi interforze per il coordinamento delle attività di indagine. Senza un riordino dei Corpi le tre Forze di Polizia si trovano in difficoltà nello svolgimento delle funzioni a cui sono preposte per carenze sia nel numero di unità che nelle qualifiche. C’è necessità di una ridefinizione nel quadro gerarchico perché mancano i gradi intermedi (praticamente inesistente il numero di ufficiali) in particolare nella Gendarmeria. Ultima criticità da sottolineare è quella relativa alla Formazione. Occorre formazione per immettere nuovo personale all’interno dei Corpi. La possibilità che il comandante di uno dei Corpi possa essere anche direttore del Dipartimento è ormai da escludere. La figura del direttore può essere presa da uno dei Corpi ma può anche essere presa fuori dai Corpi e non può mantenere entrambi i ruoli. Così tranquillizziamo tutti sul timore di una prevaricazione di un Corpo rispetto all’altro. L’altra osservazione è che non avrebbe senso pensare al direttore di Dipartimento se, su alcune funzioni, il direttore non avesse un potere sovra-ordinato rispetto ai comandanti dei Corpi. La prima proposta che mi sento di fare: noi consideriamo questo un punto di partenza per affrontare il tema della sicurezza, dell’ordine pubblico e del riordino dei Corpi. Cominciamo dalla definizione di questo Dipartimento a cui far seguire immediatamente una proposta di norma che consenta l’attivazione del Dipartimento. Sulla nomina del nuovo comandante dobbiamo tenere in considerazione due aspetti: da una parte la necessaria valorizzazione delle risorse che abbiamo all’interno e, in tal senso, posso dire che una ricerca anche al nostro interno verrà fatta ma, dall’altra, le forze di polizia sammarinesi dovranno mantenere un rapporto organico con i Corpi di Polizia esterni. Non significa necessariamente prendere il comandante all’esterno. Tuttavia una collaborazione è giusto mantenerla anche per consentire un salto di qualità delle nostre Forze di Polizia. Serve un direttore di Dipartimento ed anche un comandante della Gendarmeria. La cosa importante operativamente è quello di procedere velocemente alla realizzazione di un Dipartimento e alla nomina del suo direttore e altrettanto velocemente procedere alla ricognizione delle risorse interne per capire se ci sono possibilità di nominare un nuovo comandante della Gendarmeria.

Marino Riccardi (Psd): Tema della formazione è importante. Dobbiamo formare le persone già esistenti nei vari Corpi perché nel tempo anche le modalità di lavoro sono mutate e dunque credo che un adeguamento normativo sia comunque necessario. E’ necessaria una ricomposizione gerarchica all’interno delle varie Forze. Serve poi una banca dati comune, una centrale operativa comune. Occorre anche dare forza maggiore al gruppo di Interforze che viene utilizzato per i servizi investigativi. Dobbiamo dare tutta la nostra disponibilità politica per approvare dei provvedimenti che vadano in questa direzione. E’importante anche mettere dei puntini sulle “i”. A San Marino devono rimanere i tre Corpi di Polizia come sono oggi. Pur rimanendo distinti questo non significa che non devono collaborare. Su questi argomenti mi auguro che ci sia condivisione più ampia della maggioranza di Governo perché sono problematiche che toccano tutti i cittadini. In tempi molti brevi poi dobbiamo nominare il nuovo comandante della Gendarmeria. Una persona che conosce molto bene il corpo e che abbia anche buone entrature con la Repubblica italiana. Questa figura inoltre deve avere un rapporto buono con il Tribunale. Una figura che a mio avviso non deve essere a fine carriera ma deve essere in età con prospettiva lavorativa più lunga.

Simone Celli (Ps): Il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico oggi è di estrema attualità. In rappresentanza del Ps non posso non evidenziare alcune rilievi critici. Non c’è stata alcuna condivisione sulla nomina del facente funzioni del comandante della Gendarmeria una volta dimessosi il comandante in carica: si poteva attendere perché non c’era urgenza. Su alcune questioni alcuni puntini sulle “i” devono essere posti. Ora però si apre una pagina nuova. Le prossime nomine devono essere inserite in un progetto complessivo di riordino dei Corpi di Polizia. Individuare un nome e un cognome rappresenterebbe il solito errore. Riempiremmo una casella ma non è questa l’impostazione che serve alla Gendarmeria. Definiamo la mission da affidare al nuovo comandante a anche al direttore del Dipartimento. Giusto quello che ha detto il Segretario di Stato ossia che la nomina abbia un profilo interno e che avvenga in tempi rapidi. Serve un maggior coordinamento tra i tre Corpi e in particolare tra la Gendarmeria e la Guardia di Rocca: una migliore sinergia ci consentirebbe di usare al meglio le risorse umane di cui disponiamo. E poi serve la Centrale unica e il database uniformato. Se sul piano politico c’è l’accordo su questi aspetti il problema diventa puramente tecnico. Strettamente connesso al riordino dei Corpi di Polizia c’è la nuova legge sul Dipartimento di Polizia. Legge che deve attribuire nuove funzioni e competenze al Dipartimento. Altro tema fondamentale è quello del regolamento dei Corpi. I tre regolamenti sono obsoleti. Siamo disponibili a confrontarci su questi delicati passaggi con un impegno. Nella prossima sessione consiliare di maggio si deve nominare il nuovo comandante della Gendarmeria.

Marco Gatti (Pdcs Ns): Nel momento in cui si dimette un comandante il comandante deve essere sostituito con un facente funzioni. Non si poteva fare altrimenti. Ora però il tema è: come affrontiamo una problematica che si è aperta. Io penso che dobbiamo arrivare alla nomina del comandante della Gendarmeria e del direttore di Dipartimento nel più breve tempo possibile. Oltre alla nomina dovremmo occuparci anche di dare attribuzioni forti a questi ruoli. Abbiamo regolamenti vecchi inoltre che vanno assolutamente aggiornati. L’altra esigenza è quella della formazione. Non solo. Servono leggi sempre aggiornate per arrestare un’attività delinquenziale che sta avendo forti ripercussioni sul territorio. Furti ma anche rapine a mano armata: quest’ultimo aspetto rappresenta un elemento preoccupante di novità per San Marino. Le figure che dovremmo andare ad individuare per ricoprire i ruoli devono avere determinate caratteristiche: forte collegamento con l’esterno, capacitò di collaborare tra Forze di Polizia. Non devono fare a gara su chi è il primo della classe ma devono collaborare tra di loro. Abbiamo bisogno di una forte fiducia tra il Tribunale e le Forze di Polizia. Abbiamo la necessità di iniziare a lavorare, come detto prima, su regolamenti e formazione. Dobbiamo verificare se l’organico dei Corpi è adeguato nei numeri, nelle qualifiche e nelle capacità. Mi auguro che si arrivi all’approvazione di un odg condiviso il più possibile. Le nomine che facciamo non devono essere di maggioranza o di opposizione: mi auguro che ci sia la capacità di arrivare a un ordine del giorno fortemente condiviso. E poi arrivare al prossimo Cgg all’individuazione di una figura che possa essere il comandante della Gendarmeria e po affrontare il provvedimento per il riordino dei Corpi.

Nicola Selva (Upr): Ritengo opportuno chiedere al Governo un ragionamento approfondito sulla nomina del comandante. Noi dell’Upr abbiamo posto il tema della sicurezza come una priorità massima per questo paese già da tempo. I malviventi hanno capito che San Marino è un piccolo paese in cui è facile entrare e svolgere le proprie attività criminali. La sorveglianza del territorio si ottiene con l’impiego di più uomini coadiuvati dalla tecnologia. Chiedo con fermezza decisioni, stanziamenti economici per dare una risposta a un problema sempre più sentito nel Paese che mette in discussione anche il concetto stesso di sovranità all’interno di un territorio. La soluzione si trova cercando un maggiore confronto, ponderato e serio per arrivare a una scelta che abbia la massima condivisione possibile. Una scelta condivisa darà anche maggiore autorevolezza alla persona che andrà a ricoprire quel ruolo. Abbiamo la massima stima di tutto il corpo della Gendarmeria come degli altri Corpi. Sicuramente le rotazioni sul ruolo del comandante della Gendarmeria non hanno fatto bene. La sicurezza va garantita e per garantirla va prevenuta.

Ivan Foschi (Su): I fatti più recenti penso che abbiano ricondotto Governo e maggioranza a più miti consigli. Credo che l’approccio vada cambiato in ragione dei fatti di cronaca che abbiamo visto ma anche dei risultati ottenuti. Il regolamento dei Corpi di Polizia è lettera morta da una decina d’anni, la questione del riordino è ancora sul tavolo. La prudenza suggerisce di fare una riflessione prima di procedere alle nomine. Dobbiamo dare degli input di natura politica. Non possiamo pensare di dare carta bianca al nuovo comandante della Gendarmeria. Deve essere il Consiglio Grande e Generale a fare valutazioni ben precise. Chi fa parte delle commissioni preposte ha potuto verificare una serie di emergenze e aspettative alle quali devono rispondere i Corpi di Polizia perché le evoluzioni delle dinamiche criminali impongono una formazione continua delle Forze di Polizia.

Marco Podeschi (Upr): Per noi un punto fermo è: arrivare in modo celere alla nomina del comandante della Gendarmeria. Al momento abbiamo nominato un facente funzioni. Entro maggio dobbiamo arrivare alla nomina del nuovo comandante. Serve figura capace di garantire questa difficile fase di transizione. L’altro tema sul quale io spero ci possa essere un confronto riguarda aspetti come la formazione (che deve partire da un’analisi dell’età anagrafica, delle funzioni svolte dal personale dei tre Corpi). Il Congresso di Stato nomini celermente il direttore del Dipartimento di Polizia. L’altro elemento che per Upr è di estrema importanza è l’aspetto normativo: il regolamento della Gendarmeria è nettamente superato ed io spero che questo Governo riesca a modificarlo. Il regolamento della Polizia Civile è del 1990: anche qui c’è stato un incontro con gli agenti. Anche su questo occorre intervenire perché poi la Polizia Civile negli anni ha ampliato i propri ambiti di intervento. La Guardia di Rocca ha il regolamento più recente risalente al 1997 ma anche questo necessità di un aggiornamento. Il Nucleo Anti-Frode inoltre non si capisce bene cosa deve fare. Su questo punto andrebbe riorganizzata la situazione in base anche alle necessità del Tribunale unico.

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