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L’amministratore di sostegno sarà legge: ok in Commissione

da Redazione

Un testo bipartisan: emendato e migliorato dall’opposizione. Nessun voto contrario. Venturini (Interni): “Si consentirà alle persone inabili di essere rappresentate”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Con 7 voti a favore, zero contrari e 4 astenuti, la Commissione consiliare Affari costituzionali e istituzionali approva il progetto di legge per l’istituzione dell’amministrazione di sostegno, di cui sarà relatore unico Anna Maria Muccioli del Pdcs. “Con questa normativa”, ha spiegato il Segretario di Stato agli interni Gian Carlo Venturini, “si introduce l’amministratore di sostegno nel sistema sammarinese.

L’istituzione dell’amministrazione di sostegno consente alle persone portatrici di una menomazione fisica e/o psichica di avvalersi della rappresentanza e dell’assistenza di un soggetto nominato dal Giudice per l’espletamento di specifiche attività ed il compimento di determinati atti che le stesse non sono in grado di porre in essere autonomamente. Rappresenta una risposta a problematiche e situazioni che sempre di più la realtà sammarinese si trova a dover fronteggiare”.

Molto interessati – e comunque d’accordo con la nuova norma – i rappresentanti di Cittadinanza Attiva, che hanno proposto miglioramenti/emendamenti al testo: “Sono d’accordo sull’opportunità di questo provvedimento di legge che integra la normativa sammarinese in materia di interdizione con uno strumento più utile per i beneficiari”, ha spiegato ad esempio Francesca Michelotti di Sinistra Unita. “I punti salienti della norma sono: la tutela dei diritti del beneficiario dell’amministratore di sostegno e soprattutto il fatto che l’amministratore di sostegno chiamato dal Giudice possa dire la sua su questa nomina e dare o meno un assenso. Nell’articolato però non ho trovato traccia di questa possibilità di assenso. Si è dato per scontato che l’amministratore di sostegno esprimerà sempre entusiasmo per questa nomina”. Il problema non si pone, le ha fatto capire il Segretario Venturini: “Tale problematica è stata valutata. Il Giudice, valutando l’interesse prioritario della persona inabilitata, nomina l’amministratore di sostegno”. Un emendamento proposto e accolto è quindi quello all’art. 2: “L’interdizione esclude completamente il soggetto dal compiere atti giuridici di ordinaria e straordinaria amministrazione, mentre l’inabilitazione è un istituto molto più moderato: il curatore non è una persona che lo rappresenta ma solo che lo affianca perché il soggetto è inabilitato solo parzialmente. A tale soggetto a mio avviso dovrebbe essere riconosciuta una certa sfera decisoria. In quelle facoltà residuali dovrebbe starci anche il desiderio di passare a un trattamento di tutela meno invasivo della sua libertà personale”.

Gian Nicola Berti (Ns): “Sono parole condivisibili quelle del commissario Michelotti. L’inabilitato può effettivamente rappresentare esigenze di carattere diverso al commissario della legge. In linea di principio credo dunque che l’emendamento debba essere accolto”. Anche il Segretario Venturini ha ammesso che “sono preoccupazione legittime. Non dobbiamo però perdere di vista un aspetto: di fronte a una sentenza o di interdizione o di inabilitazione significa che il soggetto non ha la totale capacità di decidere o valutare. Se non ho la capacità totale di intendere o di decidere ho difficoltà. E’ ovvio che, di fronte a una sentenza, altri familiari possono promuovere il passaggio dall’inabilitazione all’amministratore di sostegno. Io non ritengo che l’emendamento possa essere accolto”. Sullo stesso tono la risposta di Michelotti: “La legge ci piace ma cerchiamo solo di farla migliore. Faccio un esempio: l’inabilitato può essere un cieco o un sordo. Che ha bisogno di qualcuno che lo affianchi perché se cieco non può leggere o sottoscrivere un contratto. Questo cieco potrebbe avere bisogno, oltre che del curatore, anche dell’amministratore di sostegno. Oppure potrebbe dire invece del curatore voglio solo un amministratore di sostegno. E’ un esempio calzante a mio avviso perché stiamo parlando di persone che hanno pienamente possesso delle proprie facoltà mentali”. All’articolo 8 “Scelta dell’amministratore di sostegno” sono presentati una serie di emendamenti e viene accolto solo uno di carattere formale di Cittadinanza Attiva, quello che riguarda il comma 7, come ha spiegato Grazia Zafferani di Rete: “Prevediamo che le associazioni e le fondazioni che possono svolgere il ruolo di amministratore di sostegno siano “senza scopo di lucro”.

All’art. 10 “Dispensa a ricoprire l’ufficio di amministratore di sostegno”, viene parzialmente accolto l’emendamento presentato di Grazia Zafferani, Rete, e viene approvata una versione dell’articolo concordata in Aula.

Sull’articolo 19 “Atti compiuti dal beneficiario o dall’amministratore di sostegno in violazione di norme di legge o delle disposizioni del giudice”, Rete e Cittadinanza Attiva presentano due emendamenti, entrambi ritirati, a seguito di una stesura dell’articolo concordata che prevede l’aggiunta di un comma che recepisce in parte gli emendamenti.

Quindi le dichiarazioni di voto. Michelotti, Su: “Anche a nome di C10 riteniamo il progetto sia comunque un arricchimento degli strumenti a disposizione del giudice per la tutela dei soggetti che ne hanno bisogno. Avremmo votato a favore se il Pdl non avesse presentato punti irrisolti. Per primo, non è stata chiarita la volontà dell’amministratore di sostegno scelto dal giudice, poi gli aspetti relativi all’articolo 8 e, in particolare, all’articolo 10 sulla dispensa a ricoprire l’ufficio di amministratore di sostegno. Per quanto migliorato, vista la disponibilità del segretario, ci sono però ancora aspetti che non chiariscono in modo netto su chi sia questa figura a fronte di un carico gravoso e a cui non si possa rinunciare. Il testo è certamente migliorativo e offre capacità di modulazione per interpretare le esigenze dei soggetti svantaggiati. Noi ci asterremmo, come una sorta di desistenza pacifica per una proposta che condividiamo nelle scelte principali, ma non fino in fondo”.

Gloria Zafferani, Rete: “Anche Rete si asterrà dal voto, alcuni motivi sono quelli riportati da Michelotti che condivido”. Roger Zavoli, Upr: “Anche se ci sono punti buoni nel Pdl, a nome di Upr e Ps dichiaro astensione”. Mariella Mularoni, Pdcs: “E’ un pdl che ci fa onore, uno strumento importante per una magistratura che potrà indicare i beneficiari. L’amministratore di sostegno è una figura giusta e costituisce una soluzione migliorativa rispetto a provvedimenti estremi quali l’interdizione. Siamo soddisfatti del testo che oggi è stato ulteriormente migliorato. E’ un pdl innovativo e offre uno strumento moderno. Il nostro voto sarà favorevole”. Francesco Morganti, Psd: “A nome del Psd esprimo voto favorevole a questo Pdl, che è stato migliorato in sede di commissione e che va a tutela dei soggetti svantaggiati”. Il progetto di legge è stato approvato, come detto, con 7 voti a favore, 4 astenuti e zero contrari.

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