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Gli ultimi 30 giorni del poeta spirituale

da Redazione

Il 23 maggio a Villa Manzoni riapre il “Salotto letterario” di BSM-ECF. Lo scrittore Roberto Gabellini presenterà il libro su Charles Péguy.

 

“Le crisi dell’insegnamento non sono crisi di insegnamento, sono crisi di vita”. Vita, quella vissuta e raccolta in questo significativo aforisma, da Charles Péguy, poeta francese al centro dell’ultima fatica di Roberto Gabellini.

Sarà proprio il giornalista e scrittore riminese ad alzare il sipario sulla seconda stagione del “Salotto letterario” di Villa Manzoni, il cartellone promosso dall’Ente Cassa Faetano – Fondazione Banca di San Marino: giovedì 23 aprile alle 21 l’autore presenterà alla platea il poema epico “L’ultima marcia del tenente Péguy”.

Si tratta di un romanzo, o meglio di un saggio sotto forma di poema, una poesia narrativa, in forma di ballata (e per questo portatrice di musicalità), che sovrappone, con grande senso della misura e dell’equilibrio, l’elemento narrativo a quello più spirituale, meditativo.

Ci troviamo di fronte ad un poemetto in quartine uscito per le Edizioni Ares lo scorso agosto. Il testo propone una materia povera, sembrerebbe inerte, quasi un nulla: gli ultimi trenta giorni del poeta francese Charles Péguy in marcia da Bourg-la-Reine, dove lascia la moglie e i figli, a Villeroy, lungo il fronte della Grande Guerra: ultimo orizzonte che insegue inseguito, come succede ad ogni uomo nella vita. Charles Péguy muore negli scontri che precedono l’inizio della battaglia della Marna, nel tardo pomeriggio del 5 settembre 1914. Subentrato al comando della sua compagnia, dopo che il suo capitano era stato colpito, viene colpito in fronte mentre guida gli uomini all’assalto di una postazione tedesca. Si conclude così il viaggio terreno di una delle voci più profetiche del Novecento, il socialista tornato al cattolicesimo senza rinnegare il proprio passato. Un magistero fiammante, limpido e, forse, ancora oggi inascoltato. Péguy fu tra i primi ad essere risucchiato dal vortice della guerra. Presto, la lista degli artisti uccisi sarebbe stata spettralmente lunga.

Roberto Gabellini ha messo a fuoco la corsa di un poeta puro e folle come Parsifal, genuino e ardente come Giovanna d’Arco, verso “quell’incontro” che aveva cercato senza sconti in ogni istante della sua esistenza. L’ultima marcia di Charles Péguy è uno scavo sul senso della vita e sul mistero del dolore. Che può essere capovolto dalla forza spiazzante della Grazia.

Péguy fu misconosciuto o addirittura frainteso dal milieu cattolico a lui contemporaneo. Fu però la scrupolosa indagine critica di grandi teologi come Von Balthasar, Daniélou e De Lubac a svelarne tutta la profondità e la consonanza con il cristianesimo.

Una serata di alto profilo culturale e un’importante occasione di conoscenza, perfettamente in linea con gli obiettivi del salotto di Villa Manzoni e dell’Ente, che ha istituito l’iniziativa proprio per avvicinare gli autori al pubblico sammarinese e promuovere il piacere della lettura e della conoscenza.

Ingresso gratuito.

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