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Industrie Montanari, idee a tutto “mondo”

da Redazione

Il Gruppo è appena tornato da due appuntamenti in Cina e Australia. Il GM: “Per competere bisogna investire in prodotti e persone”.

 

di Alessandro Carli

 

Gennaio Las Vegas, marzo Cina e Australia, aprile Inghilterra, maggio Norimberga, giugno Mosca, e poi a seguire Verona, Polonia e Dubai. L’agenda di appuntamenti internazionali di Industrie Montanari – azienda che si occupa di produzione e commercializzazione di macchine per il taglio e lavorazione di marmo pietre e granito e che dispone di ben 35 modelli che spaziano dalle taglierine manuali a quelli più grandi e automatizzati – è giustamente già densissima, anche per l’importanza che riveste il mercato estero. I macchinari, oggi venduti in tutto il mondo, sono conosciuti per il loro design innovativo ed accurato nei minimi dettagli, ma anche per la qualità dei materiali e dei componenti utilizzati. Non da meno, l’alto livello nel rapporto tra qualità e durata nel tempo.

“L’export per noi è davvero fondamentale – racconta il General Manager Christian Montanari –. Nell’ultimo mese siamo stati in Cina e in Australia. Dal 6 all’8 marzo abbiamo partecipato allo Xiamen Stone Fair, una manifestazione imperdibile e una grande opportunità sia per la vendita che l’acquisto di materiali che ruotano attorno al settore della pietra e per conoscere le ultimissime novità in termini di materiali e tecnologie”.

Come vi siete presentati in Cina?

“Lo Xiamen Stone Fair è una fiera di respiro internazionale, che richiama professionisti da ogni Paese. Quest’anno non abbiamo presentato nuovi prodotti: siamo andati a trovare il nostro rivenditore e abbiamo incontrato molti clienti. Il mercato cinese – che abbiamo iniziato a coprire dal 2012 – è in grande sviluppo”.

Poi l’Australia…

“Il nostro rivenditore di Sidney ha organizzato una ‘open house’, un grande evento di quattro giorni. All’invito hanno aderito moltissimi clienti. In quell’occasione ha presentato tutti i prodotti che tratta. Anche i nostri, chiaramente. Durante l’open house – che si è sviluppata su una superficie di 3 mila metri quadrati – è stata ‘lanciata’ anche una nostra macchina: non una novità assoluta, ma una versione aggiornata della fresatrice a 4 assi con utensili, la Discovery 4 Axis (una fresatrice a ponte mobile: la rotazione automatica della testa ± 180° permette di eseguire tagli ortogonali, circonferenze e diagonali sfruttando l’interpolazione degli assi senza muovere il piano di lavoro, ndr),il nostro prodotto per il mercato locale. L’Australia sta investendo molto in questo settore, anche perché la produzione interna è in grande crescita”.

Uno degli appuntamenti più attesi, come sempre, è la fiera di Verona.

“Marmomacc è la fiera leader per sostenere il sistema marmo sul mercato mondiale: a Verona viene promosso lo sviluppo del prodotto e delle tecnologie. Nel tempo è diventato un laboratorio culturale sempre più qualificato delle tendenze nel mondo delle costruzioni. In quell’occasione saremo presenti con uno stand di 250 metri quadrati e otto nuovi macchinari e una serie di upgrade e aggiornamenti”.

I mercati globali sono tutti uguali?

“La nostra è una struttura tecnologicamente avanzata in grado di rispondere e soddisfare un mercato sempre più esigente e importante quale quello della lavorazione del marmo, del granito e delle pietre naturali. Chiaramente ogni Paese ha le proprie peculiarità e le proprie caratteristiche, spesso non ‘esportabili’. Per riuscire ad operare quindi è importantissimo avere una struttura solida e prodotti che funzionano e che sanno ‘entrare’ nei mercati locali”.

Come si è concluso il 2014 e come avete iniziato il nuovo anno?

“Il 2014 è stato un anno positivo e nel 2015 il trend non ha avuto interruzioni. E’ chiaro che per competere sui mercati è fondamentale avere una struttura solida e progettare una serie di investimenti mirati. Industrie Montanari, già da qualche tempo, si è concentrata sui prodotti e sulle persone: si è puntato sulle figure interne e sullo sviluppo dei macchinari, sempre più automatizzati. Complessivamente il settore ha ‘tenuto’: alcuni competitor internazionali hanno avvertito la crisi in maniera più marcata, altri invece sono riusciti a crescere. Oggi le sfide dei mercati parlano il linguaggio del mondo. E per affrontarle a testa alta, è fondamentale essere strutturati”.

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