“Gli scafisti hanno sparato in aria e non al nostro equipaggio né ai migranti”. Così Mario Mattioli, armatore del rimorchiatore ‘Asso 21’ coinvolto nella sparatoria in mare due giorni fa è intervenuto a “24 Mattino” di Alessandro Milan su Radio 24. “Il nostro rimorchiatore è stato chiamato a fare questa operazione di salvataggio di 250 migranti – ha aggiunto Mattioli – e a un certo punto, mentre era in corso il trasbordo, è arrivato un barchino con una certa velocità. A bordo alcune persone che hanno di fatto recuperato il barcone su cui erano stati trasportati i migranti. Hanno sparato in aria per velocizzare l’operazione di sbarco, è come se avessero voluto dire ai migranti ‘fate in fretta'”.
Mattioli ha detto che “il fatto è avvenuto in acque internazionali” e ha detto che era impossibile una reazione dell’equipaggio del rimorchiatore: “Noi siamo civili, a bordo della ‘Asso 21’ ci sono 12 persone. Noi rispondiamo in primis per la coscienza che ha chiunque opera in mare, e deve salvare vite umane in pericolo. Teoricamente non voglio dire che non li dovremmo salvare, potrebbe sembrare una affermazione terribile, ma da cittadino italiano dico che questo flusso migratorio non può essere risolto attraverso l’utilizzo di imbarcazioni civili. Immaginate 12 persone di equipaggio a dover gestire 250 migranti, molti dei quali malati, e non abbiamo di certo un medico a bordo…”.