La società FLAIR S.p.A., calzaturificio di Serravalle produttore delle note scarpe Ninalilou, sta licenziando in questi giorni 10 persone, tutte addette alla linea produttiva, 4 sammarinesi, 2 residenti e 4 frontalieri.
Non sono state salvaguardate a nostro avviso, insieme ai criteri di legge, neppure le posizioni in prossimità dei pensionamenti, andando addirittura a licenziare una persona alla quale mancava un solo anno al prepensionamento, chi ha un’invalidità per la quale la ditta ha avuto sgravi contributivi con un’anzianità di servizio di 17 anni e un’altra dipendente in aspettativa post-partum.
“Non si possono licenziare persone di difficilissima, se non impossibile ricollocazione, senza tenere in minima considerazione la dignità della persona, l’impegno profuso negli anni al servizio dell’azienda e spesso anche i criteri di legge, non perché si voglia al loro posto licenziare altre figure, ma perche queste, che si sono spese per la maggior parte della loro vita al servizio dell’azienda, è giusto che abbiano il dovuto riconoscimento e la dovuta tutela”, dichiara il Segretario Federazione Industria e Artigianato Francesca Busignani.
Segnaliamo inoltre che la Flair S.p.A. è insolvente rispetto a diverse mensilità di stipendio, al pagamento della C.I.G., nonché rispetto ai versamenti contributivi.
Ci chiediamo come sia possibile tutto ciò, tenendo presente che il fenomeno dei non pagamenti degli stipendi, piuttosto che dei contributi è ormai, purtroppo, prassi comune.
USL segnala fortemente la gravità di queste situazioni: “L’attrattività di un Paese si misura su pilastri ormai noti in ambito internazionale: la certezza delle “regole” e della trasparenza; la libertà intesa come possibilità di realizzare i propri obiettivi senza nuocere a terzi; la capacità di attrarre investimenti attraverso uno stato di diritto; e non da ultimo il rispetto del valore e della dignità della persona”, conclude il Segretario Busignani.
c.s. USL