Home NotizieSan Marino Emergenza disoccupazione: è urgente un concreto piano di rilancio economico

Emergenza disoccupazione: è urgente un concreto piano di rilancio economico

da Redazione

Occorre superare al più presto anche l’ultimo scoglio legato all’anonimato, quali sono le fiduciarie.

 

Si è riunito ieri l’Attivo generale dei delegati CSU presso la sala Montelupo di Domagnano. Al centro del dibattito, i temi posti da un documento unitario che riassume la posizione CSU sulle principali tematiche aperte.

Al primo posto la sempre più grave emergenza disoccupazione; le dimensioni del fenomeno sono destinate ad aumentare tra pochi mesi quando, al termine dell’anno scolastico, tanti ragazzi usciranno dalle scuole o dall’Università con la speranza di affacciarsi nel mondo del lavoro. Non c’è più tempo da perdere se si vuole mettere in sicurezza il Paese: i quasi duemila disoccupati sono un macigno che San Marino non si può permettere, se non vuole correre il rischio di pericolose derive sociali. Il Paese si salva se si salva il lavoro.

Per l’Attivo non è più rinviabile un concreto piano di rilancio economico, che metta al centro le attività esistenti in territorio che hanno retto alla crisi aiutandone la tenuta e la crescita, e che favorisca nuovi investimenti nei settori della produzione di beni e servizi. Tra gli strumenti, una Task-Force di professionisti che abbia il compito di attrarre investimenti di qualità che portino occupazione, e di presentare la nuova San Marino, efficiente e funzionale, nei vari Paesi Europei ed extra Europei.

E in tema di occupazione, in questo ultimo periodo tiene banco l’iniziativa imprenditoriale relativa al “Polo del lusso”, rispetto a cui lunedì prossimo il Segretario di Stato per il Territorio ha convocato la CSU per un incontro. Questa iniziativa imprenditoriale, qualora si dovesse concretizzare, ha sottolineato con forza l’Attivo, non dovrà trasformarsi in alcun modo in una operazione di speculazione immobiliare. Come è facilmente prevedibile, le aree su cui dovrebbe sorgere questo progetto commerciale, al momento considerate agricole, subiranno un cambiamento nella destinazione d’uso, aumentando in maniera a dir poco vertiginoso il loro valore economico.

L’Attivo chiede che le conseguenti opere di urbanizzazione e di vario genere non siano a carico dello Stato, ma vi sia una significativa partecipazione ai costi anche da parte di chi beneficerà di questa operazione di grande portata economica. Per i lavoratori, si dovranno predisporre per tempo le necessarie iniziative di formazione.

Restando in tema di speculazione immobiliare, è incomprensibile come, nonostante la crisi che attanaglia il Paese da diversi anni, gli immobili situati a San Marino, e soprattutto gli opifici, abbiano un costo di molto superiore al circondario. Se si vogliono attrarre investimenti è necessario essere competitivi anche sui costi delle strutture lavorative.

Tornando ai temi generali, legalità e trasparenza sono condizioni imprescindibili per recuperare la profonda perdita di credibilità a livello internazionale del nostro Paese, e permettere l’arrivo di investimenti esteri. Occorre superare al più presto anche l’ultimo scoglio legato all’anonimato, quali sono le fiduciarie, e fare una approfondita analisi sui reali beneficiari delle società immobiliari, bancarie e finanziarie. La politica sta facendo troppo poco per affrontare questo colpo al cuore del sistema, dando l’impressione di volersi auto assolvere piuttosto che fare una vera pulizia al proprio interno. Occorre che la Magistratura sia messa nelle condizioni di chiudere il prima possibile i conti col passato. Anche la certezza del diritto è anch’essa uno dei capisaldi della competitività. È necessario che la stessa magistratura abbia tempi certi e rapidi nel decidere sui contenziosi.

È fondamentale che le banche sammarinesi, salvati dalla bancarotta con ingenti risorse pubbliche, destinino una quota delle somme in esse depositate a sostegno delle imprese del territorio ed al finanziamento di nuovi investimenti produttivi. Per la CSU è indispensabile l’avvento di istituti bancari di portata internazionale, ed a tal fine ne vanno creati i presupposti formali e sostanziali.

Per trovare le risorse necessarie per finanziare lo sviluppo e l’occupazione, occorre pensare ad una imposta sui grandi patrimoni, siano essi mobiliari, immobiliari o finanziari, che agisca proporzionalmente sulla base dell’entità del patrimonio posseduto. L’attuale PA è frutto di anni di incuria, che hanno impoverito il sistema pubblico, creando distorsioni nella gestione dei servizi, ed il precariato diffuso non ha permesso di fare funzionare la macchina statale a pieno regime. Serve assolutamente un rilancio formativo, che metta la PA al servizio dello sviluppo economico e sociale.

Anche la solidità del sistema previdenziale è un forte elemento di competitività. Non possiamo attrarre imprenditori esteri se non siamo in grado di garantire che i costi previdenziali sammarinesi non diventino insostenibili. Occorre agire subito sul sistema pensionistico – il cui il primo pilastro sta andando incontro ad uno sbilancio sempre più grave – per garantire alle future generazioni la certezza di una pensione dignitosa.

In materia di formazione occorre realizzare una mappa dei bisogni delle imprese già presenti sul territorio, al fine di poter mettere in atto percorsi formativi che permettano di assicurare il turn-over interno alle aziende; progetti che devono avere il contributo economico dello Stato, e che devono coinvolgere positivamente le imprese.

Occorre anche ricordare che la maggior parte dei contratti di lavoro sono scaduti. Il sindacato ritiene che la crisi non possa essere una scusa per non riconoscere ai lavoratori il loro diritto ad un contratto equo, ed a tal fine rivendica fermamente l’esigenza di giungere quanto prima alla sottoscrizione di tutti i contratti scaduti. Tra gli obiettivi della CSU, proseguire con determinazione nella lotta al lavoro nero, modificare le norme che hanno ridotto in modi significativo l’indennità di malattia.

Subito dopo il primo maggio la CSU avvierà un ciclo di assemblee con tutti i lavoratori e pensionati che culminerà in una iniziativa forte di mobilitazione.

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