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Editoriale: la stagione del rinnovo dei contratti

da Redazione

Dopo lo sforzo innovativo messo in campo nel 2012 per il rinnovo del contratto dell’industria, che ha portato alla stesura di un accordo più adatto ai tempi che corrono per quanto concerne in particolare l’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro e i suoi costi, i prossimi negoziati vedranno le parti impegnate in una ricognizione dei risultati prodotti per poi dare l’avvio alla trattiva vera e propria.

 

di Alessandro Carli

 

Il taglio del nastro di Expo Milano 2015, l’evento più importante del 2015 per San Marino e che avverrà il 1° maggio e al quale dedichiamo quattro pagine di questo numero di San Marino Fixing, non ci toglie comunque l’attenzione dai prossimi impegni “interni” su cui si gioca parte del rilancio del Titano. Mentre si è in attesa di conoscere il testo della riforma del mercato del lavoro, ormai alle battute conclusive (dovrebbe essere presentata entro aprile), l’attenzione è rivolta ai rinnovi dei contratti di lavoro, sia quelli scaduti a fine anno e in particolare quelli che attendono da ancor più tempo, come ad esempio l’edilizia – settore che ha perduto moltissime imprese e ha visto dimezzarsi gli addetti e che va rilanciato attraverso iniziative solide – e il bancario. Di recente è stato firmato quello dei servizi, scaduto nel 2009. Non dimentichiamo poi quello della Pubblica amministrazione. E’ innegabile che la PA sia una struttura “pesante”, sulla quale si dovrebbe intervenire per abbattere i costi.

Dopo lo sforzo innovativo messo in campo nel 2012 per il rinnovo del contratto dell’industria, che ha portato alla stesura di un accordo più adatto ai tempi che corrono per quanto concerne in particolare l’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro e i suoi costi, i prossimi negoziati vedranno le parti impegnate in una ricognizione dei risultati prodotti per poi dare l’avvio alla trattiva vera e propria. Trattativa che dovrà essere “su misura” per ogni settore.

La firma del 2012 è stata una risposta a uno scenario economico completamente cambiato, segnato da disoccupazione e bassa crescita, e ha costituito un forte argine ai pesanti colpi della recessione.

Oggi il panorama, anche grazie alla piccola “rivoluzione” del 2012 e alle prospettive di uscita dalla recessione, è più nitido. C’è un impianto contrattuale ben fatto, che deve essere consolidato.

Ma a monte rimane irrisolta la questione dell’erga omnes. Il Governo ha avuto quasi tre anni di tempo per fare chiarezza, ma al momento non si è ancora espresso. Resta il fatto che sedersi al tavolo della trattativa sapendo chi rappresenta chi è un passo fondamentale e un elemento di democrazia.

Expo è una vetrina sul mondo e il mondo, da Milano, osserverà anche il Titano. Facciamo vedere a tutti che San Marino è un Paese realista.

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