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I Mutoid conquistano anche il Monte Titano

da Redazione

Il “caso” di Santarcangelo li ha rilanciati, San Marino li ospita per un mese. Una ventina di opere di Lupan e Wrekon sbarcano nel centro storico.

 

di Daniele Bartolucci

 

Il Centro Storico della Repubblica di San Marino è pronto ad essere invaso dai Mutoid: la notizia non deve allarmare perché si tratta di un ben più che pacifica iniziativa a carattere artistico-culturale promosso dall’Associazione Culturale “Il Garage” e patrocinato dalla Segreteria di Stato per il Turismo e dalla Segreteria di Stato Istruzione e Cultura della Repubblica di San Marino. I Mutoid altro non sono che gigantesche sculture saldate frutto del recupero e del riadattamento di materiali, per lo più ferrosi, che nascono nell’Inghilterra degli anni ’80 come esseri umani ricondizionati a cui era stata rimossa la personalità.

Quelli in mostra a San Marino sono frutto dell’ingegno e della creatività di due celebri artiste del filone indie ed underground: Lupan (Lucia Peruch) e Wrekon. Due artisti che, assieme alle comunità Mutoid sparse per l’Europa hanno dato un contributo fondamentale, proprio negli ultimi due anni, alla permanenza sulle sponde del Marecchia della comunità forse più celebre, quella che da oltre vent’annio vive e ‘crea’ a Santarcangelo di Romagna.

Una comunità che rischiava di sparire, per questioni burocratiche e urbanistiche ma che, proprio grazie all’opera straordinaria dei suoi artisti, è stata considerata un bene prezioso per la società e per questo le istituzioni si sono attivate per trovare una soluzione normativa per loro. Un valore aggiunto, vista la grande attenzione mediatica sul caso, per la scelta di San Marino di ospitare questa manifestazione a loro dedicata. Le circa 20 istallazioni saranno dislocate in tutto il Centro Storico dal 4 aprile al 3 maggio, dando vita ad un innovativo progetto in cui l’arte contemporanea e la storia si incontrano e si fondono per creare un contesto magico e focalizzare l’attenzione al recupero del rapporto dell’uomo con la natura in un’ottica post-industriale.

“Un linguaggio oggettivamente molto serio che affronta una tematica molto attuale” queste le parole del Segretario Giuseppe Maria Morganti “modernità ed antico a raffronto in una manifestazione molto importante”.

Concorde Tony Margiotta, presidente dell’Associazione Il Garage che, ringraziando gli sponsor fra cui la Fondazione Cassa di Risparmio S.U.M.S., ricorda che “è la prima volta che un’esposizione mutoide viene ospitata in un centro storico, un primato di cui siamo davvero orgogliosi”.

Mutoid.sm è un evento all’avanguardia non solo per la tipologia di sculture in mostra e per i valori e la cultura di cui esse sono portavoce, ma anche per la metodologia con cui la mostra è realizzata: “In un contesto open air non sarebbe stato possibile un percorso guidato o la distribuzione di un catalogo tradizionale” continua Tony Margiotta “ecco perché abbiamo deciso di puntare su una soluzione più moderna, interattiva ed ecologica: la app Mutoid.sm che racchiude in sé contenuti, mappe, spiegazioni e descrizioni di ogni opera ed autore.”

La app, disponibile gratuitamente sia su iOS che su Google Play, è stata realizzata grazie alla collaborazione con Kreosoft, software house sammarinese celebre per aver dotato i Musei di Stato di guida e catalogo attraverso i device mobile. E proprio scaricando la app su smartphone o tablet i visitatori potranno entrare nel mondo dei Mutoidi: conoscendo gli artisti e le opere, orientandosi grazie alla mappa e scoprendo nel frattempo i punti di attrazione turistici e commerciali.

Il Centro Storico sarà, dunque, inusuale cornice per entrare in contatto con un gruppo di riciclatori capaci di riutilizzare i rifiuti urbani trasformandoli da rottami in opere d’arte: si chiama “Mutoid Waste Company” il gruppo di performer con cui l’Associazione Il Garage ha collaborato ed è il nome stesso della compagnia a riassumere la filosofia di vita dei suoi componenti.

Da rifiuti inorganici di diverso tipo quali ferro, plastica, gomma, fibra di vetro, alluminio, rame e ottone prendono vita sculture assolutamente uniche e inconfondibili; un costante flusso di mutazione accompagna non solo l’ideazione ma la raccolta stessa dei materiali, la tecnica di lavorazione, l’attuazione fino alla rifinitura dei progetti. Un’iniziativa, questa, che presenta una San Marino capace di fondere la sua intramontabile storia e cultura con l’innovazione, l’attenzione all’ambiente e l’apertura alle nuove tendenze.

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