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Rimini tra i capoluoghi di provincia più virtuosi per capacità di accertamento tributario

da Redazione

Con una capacità di riscossione delle entrate tributarie pari al 79,3% e delle entrate extratributarie del 68,9% (dati 2013) Rimini risulta tra i capoluoghi di provincia con un gap meno penalizzante tra accertamenti, ovvero le entrate previste derivanti da tributi, multe e tariffe, e quanto realmente incassato. Il dato emerge dalle classifiche pubblicate questa mattina da Il Sole 24 ore, con Rimini che risulta 24esima sul fronte della capacità di riscossione delle entrate tributarie e 29esima per le extratributarie, con una percentuale superiore alla media nazionale (che si ferma al 70% per i tributi e al 50% per multe e tariffe). Un dato, come segnala lo stesso quotidiano economico, non prettamente tecnico visto che ‘per gestire la spesa per i servizi e i pagamenti ai fornitori servono soldi veri, per cui un euro non versato per l’Imu o per una multa rischiano spesso di trasformarsi in un euro in più chiesto ai contribuenti che pagano in modo puntuale’.

“Poter contare su entrate certe è il caposaldo fondamentale su cui regge l’intero bilancio di un Comune – sottolinea l’assessore alle risorse finanziarie del Comune di Rimini Gian Luca Brasini – e soprattutto un mancato incasso da Imu, Tari e altro rischia di ripercuotersi su tutti gli altri contribuenti che pagano regolarmente e sui fornitori che lavorano con l’Ente pubblico. Non è un caso che Rimini sia tra i pochi Comuni a pagare le imprese entro 30 giorni. In qualche modo, i due elementi sono legati tra loro.

Nella gestione del ‘non riscosso’ però è necessario tenere conto del periodo di crisi profonda che stanno attraversando famiglie e imprese e dunque è un dovere per l’ente locale cercare di recuperare le risorse provando ad agevolare per quanto possibile i contribuenti. Il Comune di Rimini segue la filosofia della tax compliance, che prevede di agevolare i contribuenti nell’adempimento degli obblighi tributari, lasciando solo come extrema ratio il recupero forzoso. E’ un modo di operare che vogliamo continuare a perseguire perché ci consente di capire innanzitutto quali sono le difficoltà del contribuente, privato o azienda che sia, se realmente è impossibilitato a pagare e valutare quindi la strada migliore da percorrere. Si procede quindi per step, garantendo, innanzitutto, un servizio di assistenza al cittadino sia allo sportello, sia telefonicamente sia per e-mail, potenziato in prossimità delle scadenze. Poi concedendo tempo ai contribuenti in difficoltà, dando loro la possibilità di dilazionare i pagamenti, con una rateizzazione al tasso di interesse legale e quindi non penalizzante. Il secondo metodo è quello del ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare i mancati versamenti con sanzioni estremamente ridotte, e solo in un’ultima fase si procede alla messa in mora. Abbiamo, inoltre, largamente usato, laddove ci fosse materia concordabile, lo strumento dell’accertamento con adesione ed anche nel recupero coatto delle risorse, atto sempre spiacevole, a Rimini c’è il vantaggio di poter contare su un’agenzia di riscossione locale, che ha garantito negli anni comportamenti e condizioni più favorevoli rispetto ad Equitalia”.

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