Home FixingFixing SMaC, cambiano gli sconti: li deciderà l’operatore

SMaC, cambiano gli sconti: li deciderà l’operatore

da Redazione

Osla, USC e USOT disertano l’incontro, la segreteria Finanze: “Non vogliono i controlli”. Il Governo studia alcune novità. La proposta ANIS: “card aziendale” per le imprese.

 

di Daniele Bartolucci

 

In arrivo la nuova scontistica Smac, mentre restano le proteste verso la parte ‘fiscale’ del sistema, il cui impianto è stato sancito per legge già dal 2013 e, come ha ribadito la Segreteria alle Finanze, “non era stato messo in discussione allora, a maggior ragione non può esserlo oggi che è sancito dalla Legge”. Fatto sta che all’ultimo tavolo di lavoro con le categorie economiche, solo Anis e Unas si sono sedute per discutere della nuova scontistica, mentre Osla, Usc e Usot hanno disertato l’incontro per protesta.

 

SCONTISTICA ‘A FASCE’ SCELTA DALL’OPERATORE

La novità più interessante è l’introduzione di 5 fasce di sconto da un minimo del 2% ad un massimo del 10% su scelta dell’esercente, indipendentemente dalla categoria merceologica di appartenenza. Questo, secondo la Segreteria alle Finanze, “per rendere più flessibile la politica dei prezzi dell’operatore prevedendo l’eliminazione dello sconto rigidamente legato alla categoria merceologica”. In pratica, “più alto sarà lo sconto offerto tramite la ricarica, più alta sarà la percentuale di partecipazione dello Stato al fine di generare un effetto virtuoso nella competitività dei prezzi”. A tal proposito va ricordato che nel 2014 il contributo statale è stato di oltre 8 milioni di euro: “La Smac scontistica, infatti, svolge un ruolo calmieratore dei prezzi, grazie al contributo economico dello Stato. La sfida per tutto il sistema è quella di orientarsi verso una competitività dei prezzi in un contesto di concorrenza”. Su questo filone, per promuovere il circuito scontistica, verrà prodotta una APP che consentirà al consumatore di visionare in base alla propria posizione geografica (geolocalizzazione) i negozi aderenti alla Smac scontistica presenti nelle vicinanze.

 

ANIS: UNA “SMAC AZIENDALE” PER LE IMPRESE

“Non è in discussione l’impianto normativo fiscale, anche se tendiamo sempre a proporre suggerimenti e riforme per renderlo più efficiente e meno burocratico”. Questa la posizione di Anis, che coerentemente con questo principio, continua ad avanzare proposte al fine di migliorare il sistema, come quella di ideare una formula dedicata a chi fa impresa: “Occorre dare una risposta positiva alla richiesta delle imprese di poter avere la Smac aziendale. Conviene a tutti”, hanno spiegato i rappresentanti degli Industriali al tavolo di confronto, “ad esempio per evitare che i rifornimenti di carburanti dei veicoli aziendali sia effettuato in Italia, con pesante perdita di gettito fiscale per lo Stato”. Ma Anis ha anche ribadito che “occorre procedere con tempi serrati al miglioramento di tutti gli aspetti tecnici critici già evidenziati”. Non solo: “Al Governo chiediamo di assumere chiare posizioni su tutte le materie per evitare uno stallo che danneggia in primo luogo gli operatori”.

 

UNAS: “SPENDIBILE IN TUTTE LE ATTIVITÀ”

“Perché non rendere possibile i pagamenti con la Smac in tutti gli esercizi commerciali presenti sul Titano, anche in quelli non aderenti agli sconti?”. E’ una delle proposte che l’Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi – oltre a perorare la causa per la SMaC aziendale – sta portando al confronto con l’esecutivo per migliorare, attraverso modifiche tecnologiche, le funzionalità della Smac Card. Pur ribadendo tutta la loro contrarietà trasformazione della Smac per “le procedure complesse nelle transazioni che hanno complicato di molto la vita alle piccole imprese”, ha spiegato il presidente Loretta Menicucci, “siamo però anche consapevoli che bisogna trovare soluzioni operative al più presto che semplifichino passaggi e step burocratici. E’ controproducente dichiarare guerra alla Smac utopicamente per eliminarla, mentre è fondamentale proporre idee e soluzioni, perché servono urgentemente risposte”. “In questa direzione – legata ai risparmi di tempo ed all’ottimizzazione del sistema – va la proposta di sviluppare la Smac come borsellino elettronico, spendibile anche nei negozi che sono fuori dal circuito della scontistica che deve però avvenire a costi sostenibili e mai superiori ai costi previsti per pagamenti bancomat”.

 

LA SEGRETERIA REPLICA AI DISSIDENTI

Lo scontro tra Segreteria alle Finanze e Osla, Usc e Usot è aperto. “Hanno rifiutato l’incontro per definire la nuova scontistica Smac”, replicano da Palazzo Begni, “continuando a contestare la nuova riforma fiscale che impone a tutti contribuenti di dichiarare i propri redditi, usando argomentazioni strumentali per fare saltare il circuito degli sconti Smac, con l’obiettivo vero di abbattere la certificazione fiscale e degli incassi”. “I vertici di queste categorie economiche dimostrano una grave mancanza di accettazione delle regole che la comunità si è data attraverso una legge dello Stato, ossia l’approvazione di una riforma fiscale che ha voluto affermare un nuovo patto sociale basato sul principio dell’equità: ossia di contribuire in base al reddito percepito, nell’ottica di mantenere bassa la tassazione (1/3 della media europea) per tutti e di garantirsi le risorse per mantenere uno stato sociale ampio al quale i cittadini sammarinesi non vogliono rinunciare. Pare infatti essere questo il vero nodo, ormai non più camuffabile, che anima la protesta di una parte degli operatori economici ed interpretato con azioni ed atteggiamenti discutibili, al limite della correttezza delle relazioni istituzionali, dai vertici di Osla, Usc e Usot che, ci rendiamo conto, rappresentano solo una parte non maggioritaria degli operatori, mentre contemporaneamente registriamo diffusi comportamenti corretti e collaborativi da parte degli esercenti”. Tanto è vero che “nel corso del 2013, anno di elaborazione della riforma, costanti e continuativi sono stati i tavoli di confronto con i vertici delle associazioni, senza registrare prese di posizione di tale portata. E’ evidente che la nuova legge porti con sé un cambio importante nella gestione delle attività economiche, con un prima nel quale non vi erano sistemi pregnanti di controllo e un dopo nel quale entrano in gioco meccanismi oggettivi di rilevazione. L’anno transitorio 2014, al di là degli adeguamenti tecnici del sistema Pos Smac, aveva anche la funzione di agevolare e accompagnare questo passaggio”. Al di là dello strumento scelto – la Smac -, un passaggio improcrastinabile.

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