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Brevetti: nel Bollettino novità e dinamismo

da Redazione

Margini enormi: a Monaco le registrazioni valgono oltre 3.5 milioni di euro. Depositi 2015: 32 europei e 3 nazionali, tra cui il nuovo di Polykap.

 

di Daniele Bartolucci

 

Il 2015 è partito con il piede giusto: 32 brevetti europei validati e soprattutto 2 domande e 3 concessioni ‘made in San Marino’. A questi vanno poi aggiunte le 27 domande (12 esteri, 15 sammarinesi) e le 17 registrazioni di marchi (7 esteri e 10 sammarinesi), che completano il primo Bollettino 2015 dell’Ufficio di Stato Marchi e Brevetti. I primi due mesi dell’anno, quindi, confermano il dinamismo delle imprese sul Titano che investono in ricerca e sviluppo e, di conseguenza, vogliono tutelare il loro lavoro. E promuoverlo all’estero, visto che il Registro sammarinese oggi è collegato con quelli internazionali (WIPO e EPO) e con specifica richiesta all’Usbm, senza doversi spostare fuori confine, si può registrare il proprio brevetto o marchio in tutti gli altri registri del mondo attraverso le procedure internazionali e gli accordi cui San Marino ha aderito negli anni, ampliando di fatto la possibilità che altre aziende interessate allo stesso business contattino gli ‘inventori’ per collaborazioni produttive e commerciali. Una sorta di ‘vetrina’ delle novità, di cui il Bollettino bimestrale è la versione più aggiornata: è qui (www.usbm.sm/on-line/home/bollettino.html) che si possono vedere infatti le ultime idee e progetti a cui hanno lavorato le imprese sammarinesi. Ovviamente non tutte le aziende utilizzano questo strumento – purtroppo spesso è visto ancora come una spesa e non un investimento – come non tutte hanno la possibilità o la capacità di investire in ricerca e sviluppo, anche se questo dovrebbe essere, soprattutto a San Marino, l’asset strategico di ogni impresa. Come lo è per Polykap srl (azienda specializzata in tappi e protezioni in materiali plastici), il cui titolare, Davide Luppi, ha inventato e brevettato a gennaio un nuovo “Contenitore componibile per orologi”.

Un’idea che si aggiunge a tante altre – Polykap è infatti molto attiva nella registrazione di brevetti – e che, per fortuna, “non è isolata nel panorama sammarinese”, come spiega Marco Montebelli di Brema, la società di consulenza in proprietà industriale a cui si è affidato anche Luppi: “Ci sono diverse aziende che sviluppano idee a San Marino e riconoscono il valore di avere un marchio registrato, la cui procedura è abbastanza semplice ed è il motivo per cui l’utilizzo è molto diffuso, o di un brevetto. Brema è attiva dal 1999 a San Marino e possiamo confermare che il nostro settore è un interessante termometro dell’economia: normalmente subiamo gli effetti della crisi più tardi di altri e anticipiamo la ripresa, tanto è vero che i primi segnali di cui oggi si parla sui giornali noi li avevamo già avuti a settembre-ottobre del 2014”.

 

L’USBM È ‘GIOVANE’, PUÒ CRESCERE MOLTISSIMO

L’Ufficio di Stato Marchi e Brevetti è relativamente giovane rispetto agli omologhi nel mondo e vive anche se in misura minore le difficoltà di San Marino come ‘piccolo Stato’ nell’accreditarsi a livello globale. Nonostante questo, i margini di crescita sono enormi, stante la peculiarità dell’economia sammarinese e l’attrattiva che può generare verso le imprese internazionali. Senza contare poi quelle sammarinesi che, pur facendo innovazione e progettazione, continuano a depositare marchi e brevetti tramite l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), nonostante la Convenzione tra San Marino e Italia del 1939 preveda la reciprocità tra i due Stati: per cui depositarlo a San Marino ‘vale’ anche in Italia, con notevoli vantaggi dettati dalla vicinanza e da tariffe competitive. Ciò non vale invece per le domande estere, come chiarito recentemente nello Scambio di note fra Italia e San Marino sulla corretta interpretazione del-l’art. 43 della Convenzione di Amicizia del 1939 (vedi Fixing nr. 2), per cui le aziende straniere che volessero depositare marchi e brevetti in Italia e a San Marino dovranno farlo con due diverse richieste e pagando entrambe le tasse previste dai due Paesi. Motivo per cui, dopo lo Scambio di note, si attende un ulteriore aumento di domande all’Ufficio di Stato Marchi e Brevetti di San Marino, che già negli ultimi anni ha visto crescere il proprio ‘fatturato’ da 200mila a 600mila euro l’anno. Per dare un’idea di questi margini ci si può confrontare con altri piccoli Stati, anche se per caratteristiche non sono certamente omogeni alla realtà sammarinese. Il Principato di Monaco, una ‘città stato’ con moltissime attività ma un’incidenza produttiva assai modesta, vantava già nel 2012 un bilancio sei volte più sostanzioso di quello – comunque triplicato in pochi anni – dell’Usbm, con quasi 3milioni e mezzo di euro di incassi divisi tra brevetti nazionali (27.956 euro), europei (3.402.224 euro) e internazionali (4.099 euro). “Lo stesso si potrebbe dire per Lussemburgo e Malta”, spiega il Direttore Silvia Rossi, “che hanno dimensioni simili a quelle di San Marino e una tradizione industriale e artigianale importante”. E’ chiaro che c’è molta aspettativa soprattutto per i brevetti europei, che rappresentano oggi la fetta più importante del mercato per i vari Uffici Brevetti dei singoli Stati. Un mercato dove San Marino si è affacciato solo di recente, ma oggi può rappresentare un interlocutore interessante per chi si occupa di proprietà industriale: “Nostro compito è promuovere questa attività sia sul territorio, sia soprattutto all’esterno”, spiega il Direttore, “per questo sono estremamente importanti le recenti pubblicazioni da parte di molti siti internet del settore – uno su tutti Lexology – e delle circolari di diverse agenzie che si occupano di proprietà industriale, della corretta interpretazione della Convenzione con l’Italia, secondo la quale occorre depositare oltre che in Italia anche a San Marino marchi e brevetti europei e internazionali ottenuti attraverso procedure come l’Accordo di Madrid, la Convenzione sul Brevetto Europeo, il Trattato Pct e l’Accordo dell’Aia. Questa informazione, unita ad una sempre maggiore qualità del servizio offerto dall’Ufficio, siamo sicuri attirerà molti di quei marchi e brevetti oggi registrati solo negli altri Stati. Inoltre è nostro compito stimolare le imprese sammarinesi a investire di più in ricerca e sviluppo, brevettando sempre più idee e progetti sammarinesi”.

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