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Consiglio Grande e Generale: edilizia sovvenzionata

da Redazione

Al termine del dibattito il progetto di legge è stato approvato: 32 i voti favorevoli, 15 quelli contrari. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori sono ripresi dal progetto di legge “Disposizioni in materia di edilizia sovvenzionata”, presentato in seconda lettura dal segretario di Stato per il Lavoro, Iro Belluzzi. Al termine del dibattito il progetto di legge è stato approvato: 32 i voti favorevoli, 15 quelli contrari.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Comma 15. Progetto di legge “Disposizioni in materia di edilizia sovvenzionata”, seconda lettura

Luca Beccari, Pdcs: “Le perplessità sono comprensibili, ma occorre fare un’analisi sulle basi diverse che ci portano a compiere un intervento su questo strumento statale, in condizioni completamente diverse dal passato. Negli anni ’90 il tasso di interesse era molto più alto e rappresentava davvero una barriera all’accesso per chi voleva comprare casa accendendo un mutuo. Oggi siamo in una situazione diversa. Sicuramente un mutuo da solo non basta più: il valore massimo del mutuo rappresenta circa la metà del costo dell’immobile e la componente di interesse è nettamente più bassa. La durata trentennale dei mutui, che sicuramente determina una rata più bassa, ha comportato per le banche una criticità, sollevata da tempo, soprattutto per la determinazione dei tassi di interesse. Le garanzie prestate dallo Stato hanno rappresentato un indubbio vantaggio, ma hanno anche comportato una serie di dinamiche per cui molte persone si sono avventurate all’acquisto della prima casa. C’è stato anche un fenomeno sociale, tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, in cui tante persone si sono lanciate ad acquistare una casa sull’onda di un dire comune, “compra casa, paghi meno di un affitto e magari prendi un mutuo integrativo”. E’ stata una soluzione per molti legittima, ma che non teneva conto delle reali capacità di far fronte a un mutuo trentennale. Questo intervento cerca di mettere ordine a una normativa che non è sbagliata dall’origine, ma ha bisogno di essere calata nel contesto attuale. C’è differenza tra dare sempre alla cittadinanza quello che si aspetta e cercare di fare scelte tenendo conto di quello che c’è in gioco. Si cerca un percorso di sostegno più calibrato sulle esigenze di una determinata fascia di popolazione. Il vecchio sistema garantiva mutui a tutti indistintamente. Il nuovo provvedimento garantisce sostenibilità di uno strumento necessario, attraverso scelte sicuramente di impatto, ma anche attraverso l’ accordo siglato con le associazioni dei consumatori e che vede più parti al tavolo per verificarne gli effetti. Siamo nella condizione di poter analizzare questa legge e di ponderare gli effetti derivanti.

E’ difficile pensare che lo Stato possa continuare ad avere un’esposizione così ampia per un arco temporale trentennale, con così tanti mutui. Ci possono essere visioni diverse, ma il senso del provvedimento va in questa direzione. Il diritto ad avere un tetto sulla testa è diverso dall’essere proprietario di una casa, è evidente che accanto a questo provvedimento dovrà essere valutato il sistema dell’edilizia sociale nel suo complesso”.

Repliche:

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Chi ha ascoltato avrà capito il tenore e la portata di certi interventi che hanno riportato alla comprensione di quello che il governo ha proposto. Ci sono una serie di questioni che ci hanno spinto a far sì che si lavorasse verso un’ottimizzazione delle risorse. La maggioranza opera perché la cittadinanza possa avere tutte le tutele, anche se quando parliamo di diritto alla casa, questo non coincide sempre con il diritto alla proprietà. Respingo l’accusa secondo cui il governo si disinteressi delle fasce più deboli. Non capisco come questo strumento possa essere considerato un elemento per garantire la proprietà a chi non ha la capacità reddituale necessaria. Respingo chi ha voluto minimizzare l’impegno assunto dalla segreteria con la Csu. Sulle banche: riferisco che prima di recarmi qui in Consiglio abbiamo avuto un incontro come delegazione di governo con tre importanti istituti bancari per affrontare una crisi aziendale. Le banche sono sempre presenti quando ci sono le condizioni. Credo debba essere portato un sano rispetto verso tutti gli attori della collettività. Sull’indicazione del tasso di interesse: ritengo che nessuna azienda che fa reddito con mutui si metta nelle condizioni per cui i mutui non siano più erogati. Vedo in realtà la possibilità di creare una sana concorrenza degli operatori. Se questo punto fosse tradito, interverremo”.

Si è poi passati all’esame dell’articolato. Respinti tutti gli emendamenti presentati da Rete e Cittadinanza Attiva.

Dichiarazioni di voto

Roberto Ciavatta (Rete): Esprimo forti perplessità. Tanti miglioramenti, anche grazie alla collaborazione dell’opposizione, ci sono stati rispetto alla prima stesura. Con questo provvedimento si costringe però il cittadino a trattare con la banca poi in caso potrebbe intervenire lo Stato. Il nostro voto sarà contrario. Ci auguriamo che verifica dei prossimi 12 mesi, che dovrà essere fatta col sindacato, veda anche la partecipazione dei gruppi che siedono in questo Consiglio. Verifica seria che non abbia paura, nel caso in cui la legge non dovesse funzionare, di rimettere in discussione l’intero provvedimento.

Luigi Mazza (Pdcs Ns): Il dibattito ha indicato i tanti elementi che hanno portato all’intervento legislativo. Di certo siamo davanti a un’impostazione nuova. Ci saranno elementi che andranno verificati. Qualora emergano criticità verranno prontamente affrontate. Io credo che quella sensibilità e quella attenzione alle situazioni di criticità relative alla condizione economica non mancheranno da parte dello Stato. Non è il cambio di impostazione della legge che fa distogliere questa attenzione e questa sensibilità. Intervento legislativo che incide direttamente sulle famiglie: deve consentire soprattutto alle giovani coppie di trovare nello Stato un alleato per acquistare la prima casa.

Andrea Zafferani (Civico 10): Sono rammaricato. Ci sono interventi positivi e anche attesi nella legge. Il primo è l’inserimento di una quota di reddito minimo al di sopra della quale non si può godere del contributo dello Stato: giusto perché prima i contributi venivano dati un po’ a pioggia. Altri aspetti attesi sono quelli della portabilità e della riforma della commissione sull’edilizia sovvenzionata. Peccato però che in mezzo a queste cose si è fatta una legge che mette in discussione totalmente lo strumento del mutuo agevolato che in questi anni aveva permesso ai sammarinesi di essere un paese con un numero di case di proprietà in rapporto al numero di abitanti, altissimo. E’ un peccato che per sistemare 3/4 cose che andavano sistemate si è messo in discussione un meccanismo che invece andava agevolato. Si mette a rischio per le fasce deboli la possibilità di avere delle case di proprietà. E forse era proprio quello che si voleva ottenere: qualcuno ha detto che chi ha reddito basso è meglio che vada in affitto piuttosto che acquisti casa. Forse si vuole favorire il mercato degli affitti.

Vladimiro Selva (Psd): Confuto le tesi apocalittiche del consigliere Zafferani. Noi crediamo che ci fosse l’esigenza di fare una riforma di questo strumento. Strumento di cui comunque confermiamo la validità per dare ai cittadini del nostro Stato una forma di contribuzione concreta per agevolare l’acquisto prima casa. A differenza del passato si differenziano interventi. Passo in avanti. Come tutte le innovazioni porta con sé dei cambiamenti. Sappiamo che il venire meno della garanzia dello Stato rispetto al prestito può essere un elemento che può generare difficoltà per talune casistiche e dunque siamo pronti ad intervenire per correggere la norma. Ma di sicuro siamo tutti impegnati per fare in modo che se ci fossero problemi questi vengano risolti. I tempi sono cambiati. Lo Stato non può più farsi carico di elargire contributi a chi non ne ha bisogno

Il progetto di legge è approvato: 32 voti a favore e 15 voti contrari

La seduta viene sospesa. Riprenderà lunedì 23 marzo alle ore 13

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