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PDCS, solidarietà alle vittime di Tunisi e impegno a difesa dei diritti umani

da Redazione

La Democrazia Cristiana ha preso in esame i contenuti della “Risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2013” che evidenzia l’impegno dell’Unione Europea nella promozione dei diritti umani e nel sostegno ai difensori di essi, nella denuncia di quelle situazioni in cui tali diritti vengono violati, e sottolinea la preoccupazione per l’aumento di gravi violazioni dei diritti umani derivante dal terrorismo in tutto il mondo.

A questo proposito il Partito Democratico Cristiano Sammarinese intende unirsi al forte richiamo espresso nella relazione affinché “le minoranze religiose siano rispettate in tutto il mondo, in particolare in Medio Oriente, dove i cristiani, tra cui i cattolici, gli armeni apostolici, i copti e gli yazidi, nonché le minoranze musulmane, sono perseguitati dall’ISIS e da altri gruppi terroristici”.

Il PDCS fa propria la preoccupazione della risoluzione “per il numero crescente di episodi di repressione, discriminazione, intolleranza e attacchi violenti nei confronti delle comunità cristiane, in particolare in Africa, Asia e Medio Oriente” e per la situazione attuale della “Corea del Nord, Somalia, Siria, Iraq, Afghanistan, Arabia Saudita, Pakistan, Uzbekistan, Yemen, Nigeria e molti altri paesi, dove i cristiani vivono nel timore di essere uccisi, torturati, stuprati e rapiti e vedono le loro chiese danneggiate o distrutte”.

In particolare, vista la gravità del recente attacco a Tunisi, il PDCS desidera esprimere la propria solidarietà alle famiglie e ai Paesi delle vittime, tra cui la vicina Repubblica italiana.

Il PDCS, inoltre, rileva come la scelta del Consiglio Grande e Generale di introdurre il permesso di convivenza e promuovere un confronto tra tutte le forze politiche, mirato a regolamentare diritti e doveri reciproci dei conviventi per le persone dello stesso sesso è in linea con l’appello del Parlamento Europeo su questo tema.

La Democrazia Cristiana, infine, esprime grande perplessità per la scelta – indicata nella Relazione – di indicare tra i diritti inalienabili della donna quello “di accedere alla pianificazione familiare volontaria e all’aborto sicuro e legale”.

Premesso, infatti, che la pianificazione della generazione della vita dovrebbe riguardare entrambi i genitori e non solo la madre, la volontà di affermare il diritto all’aborto va in netta contrapposizione al diritto alla vita di cui è titolare ogni bambino nascituro.

Considerata la delicatezza della questione, che ha condotto il Parlamento Europeo a lasciare piena autonomia ai singoli Stati membri su questa tematica, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese conferma il valore della scelta effettuata dal Consiglio Grande e Generale lo scorso ottobre che garantisce al contempo la piena tutela della donna, della maternità e la difesa della vita nascente.

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