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Nuova impresa: ratificato il decreto Part time imprenditoriale

da Redazione

Due anni di tempo per avviare un’attività senza rinunciare al posto di lavoro.

 

Un provvedimento originale e coraggioso, così è stato definito in Aula consiliare il Decreto sul part time imprenditoriale, ratificato ieri dal Consiglio Grande e Generale.

Questa normativa, prevista dalla Legge sulle licenze varata lo scorso anno, offre uno strumento prezioso per quei lavoratori dipendenti che vorrebbero aprire un’attività imprenditoriale, ma non sono spaventati all’idea di lasciare il posto fisso. Obiettivo del decreto è dunque quello da una parte di favorire la nascita di quelle piccole e medie imprese che costituiscono il cuore pulsante dell’economia sammarinese. D’altro lato questo istituto mira a liberare posti di lavoro che potranno essere ricoperti da coloro che attualmente sono disoccupati. Senza contare poi che le nuove imprese che nasceranno grazie a questa possibilità potranno a loro volta creare posti di lavoro.

Due i vincoli principali per poter accedere a questo istituto: ottenere dal proprio datore di lavoro il part time per un massimo di 24 ore settimanali e chiedere una licenza in un settore merceologico diverso da quello dell’azienda presso cui si è dipendenti. A quel punto l’aspirante imprenditore, nel tempo libero dal lavoro come dipendente, può avviare la propria impresa. Il part time imprenditoriale ha la durata massima di due anni: a quel punto il titolare della licenza dovrà decidere se portare avanti l’impresa e quindi licenziarsi dal posto di lavoro, oppure cessare la licenza.

Il decreto sul part time imprenditoriale prevede anche altri incentivi per gli aspiranti imprenditori, fra cui anche sgravi contributivi e l’esenzione dal pagamento della tassa di licenza. Si è creata quindi una cornice normativa che tende a favorire e tutelare la nascita della nuova impresa.

“Ringrazio le associazioni di categoria – ha detto il segretario per l’Industria Marco Arzilli nell’introdurre il decreto all’Aula -, in particolare l’Unas che da tempo aveva proposto questo istituto e che ha permesso alla Segreteria di aprire un confronto che ha portato a questa normativa. Ringrazio anche tutte le forze politiche per il contributo al lavoro”.

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