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Consiglio Grande e Generale: riferimento sulla Centrale del latte

da Redazione

Con i produttori sammarinesi inizierà una nuova trattativa. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Il segretario di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni, apre i lavori consiliari con un riferimento sulla Centrale del latte in cui annuncia l’apertura della trattativa con i produttori sammarinesi. Prende quindi la parola Federico Pedini Amati per annunciare le dimissioni dal gruppo consiliare del Ps e la sua presenza in Aula come indipendente. Quindi, riferendosi a quanto emerso dall’ordinanza sul caso Podeschi- Baruca, Pedini Amati chiede le dimissioni di Stefano Macina e Claudio Felici: “A mio avviso, anche se non c’è una condanna definitiva, devono fare un passo indietro”. Anche Gian Nicola Berti, Ns, interviene sull’inchiesta legata al Conto Mazzini, riferendosi all’azione di dossieraggio orchestrata per colpire la collega Denise Bronzetti: “Quell’organizzazione malavitosa in modo trasversale viveva nel Paese (…), certe persone erano riuscite a ottenere notizie riservate per una campagna diffamatoria nei conforti di una persona”. Gian Matteo Zeppa, Rete, torna sulla questione morale: “Non accetto la morale da parte di alcuni consiglieri che vengono citati nell’ordinanza del Tribunale”. Anche Elena Tonnini, Rete rafforza il concetto: “Non è un bel segnale- manda a dire- il fatto che la politica non riesca ad allontanare certi personaggi”. Tony Margiotta, Su, e Luca Santolini, C10, chiedono sia tenuto conto della recente relazione sui diritti umani dell’Ue: “Lavoriamo- auspicano- per definire una legge che tuteli il diritto al riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali”. Per Nicola Selva, Upr in Consiglio “si fa troppa accademia” e non si pensa a risolvere i problemi quotidiani del Paese. “Non si può da una parte incoraggiare la magistratura e venire in Aula a fare i processi”, manda a dire Alessandro Mancini, Ps. “E’ un modo di fare politica che non accetto più- prosegue- come non accetto più quello che è successo anche sulla mia persona, attività di dossieraggio, cattiverie, solo volte a distruggere le persone, senza neanche un obiettivo politico”. Francesca Michelotti, Su, interroga l’Aula sull’emergenza occupazione. Grazia Zafferani, Rete, torna a caldeggiare le dimissioni di Macina e Felici:”Si allontanino dall’Aula per un discorso etico- manda a dire- e per la responsabilità che hanno nei confronti delle persone che li hanno votati”. Manuel Ciavatta, Pdcs, ribadisce che la maggioranza è con il Tribunale: “Siamo noi- sottolinea- ad aver chiesto al Tribunale di indagare, perché abbiamo bisogno di verità”. Per Franco Santi, C10, “la politica è stata incapace di gestire la cosa pubblica”, nelle vicende del comandante della Gendarmeria e della presidenza di Smrtv. Mimma Zavoli, C10, torna a sollecitare le dimissioni di Macina e Felici: “La scelta per queste persone è una sola, lasciare l’Aula”. Quindi Vladimiro Selva, Psd, risponde ai consiglieri di opposizione: “Questi attacchi riguardano persone la cui situazione economica è sotto gli occhi di tutti e che per 20 anni si sono impegnati in politica- replica riferendosi a Macina e Felici- mi sembra anche compiendo degli errori, ma sono sicuro che dimostreranno senso di responsabilità”. E ancora: legare il Psd e l’unificazione delle forze di sinistra a fenomeni corruttivi è “un falso storico”, puntualizza. Infine, Roberto Ciavatta, Rete, e Augusto Michelotti, Su presentano due ordini del giorno: Rete chiede di garantire il ‘doppio lavoro’ anche a tutti i dipendenti pubblici e privati, non solo ai medici, Cittadinanza attiva propone infine di istituire una commissione consiliare straordinaria, “allo scopo di individuare soluzioni inedite ed efficaci per dare risposta alla emergenza occupazionale”.

Concluso il comma comunicazione i lavori proseguono con l’esame delle istanze d’Arengo.

Di seguito un estratto degli interventi della mattinata.

Comma Comunicazioni

Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Informo il Consiglio grande e generale che sulla Centrale del latte la scorsa settimana abbiamo preso atto che non c’era unanimità di consensi per andare avanti con la trattativa con l’unico imprenditore interessato. Con i produttori di latte sammarinesi inizieremo una nuova trattativa. Metto però in chiaro che non si farà la privatizzazione della Centrale con i soldi dello Stato”.

Federico Pedini Amati, indipendente: “Comunico all’Aula che il 9 marzo ho dato le dimissioni dal gruppo consiliare del Partito socialista. Andrò avanti come indipendente. Volevo portare all’attenzione dell’Aula quello che sta accadendo in merito alla questione morale. Penso che il nostro Paese debba continuare a parlare degli argomenti che balzano agli onori delle cronache. Oggi si apprendono notizie gravi che riguardano persone che ruotano all’interno di partiti politici. Nell’ordinanza ultima emessa dal tribunale di San Marino, che ho avuto modo di leggere, sono indicati nominativi e fatti che attestano una responsabilità molto grave che, anche se a oggi non ci sono persone condannate con sentenza definitiva, evidenziano che i comportamenti utilizzati da queste persone, che fanno parte delle istituzioni, anche nella Pa e nel Consiglio grande e generale, sono gravissimi. Mi riferisco a Stefano Macina e Claudio Felici. A mio avviso, anche se non c’è una condanna definitiva, se le indicazioni dell’ordinanza gli possono appartenere, devono fare un passo indietro. Lo dissi già in tempi non sospetti, prima che uscisse l’ordinanza attuale, che ho letto in originale, non attraverso Facebook. Vengono descritti comportamenti gravissimi. Ci devono essere ragionamenti seri nei partiti, cosa che non si vuole fare fino in fondo. Ci sono comportamenti di membri di Banca centrale da censurare. La forma adeguata non è ricreare una nuova Commissione d’inchiesta, ma in ogni caso tutta la politica si deve interrogare. Non si devono creare delle corporazioni a difesa di un fortino che si sta in qualche modo smantellando da solo ma che si vuole continuare a difendere. Ci sono persone che sono responsabili perché fino a oggi sapevano ma non hanno mai detto niente. Questa si chiama collusione. Ci sono persone che sanno ma non hanno mai denunciato, mi sembra improbabile che quanto scritto nelle ordinanze fosse sconosciuto a molte persone che fanno parte della politica e delle istituzioni, Consiglio incluso. Questo modo di fare va combattuto. Tutte le persone coinvolte in questo tipo di vicende si dovrebbero dimettere da qualsiasi tipo di incarico. Alcuni si sono già dimessi, altri no”.

Gian Nicola Berti, Noi Sammarinesi: “Ho vissuto in prima persona la vicenda del Conto Mazzini. Accompagnai una persona per informare la magistratura di quanto accadeva in quel contesto. Subì delle ritorsioni. E’ prematuro dare pagelle. Credo sia utile la riflessione di un ex consigliere, Alessandro Rossi, che chiede attenzione, perché i livelli di colpa sono vari, nei partiti, nelle componenti economiche, nella cittadinanza. Oggi rischiamo di leggere certi fatti in modo distorto. Parlo di una notizia su Denise Bronzetti. Non so se avete notato cosa succede. Quell’organizzazione malavitosa in modo trasversale viveva nel Paese, utilizzava persone di buona fede per finalità proprie, per colpire una persona antipatica o sostenerne un’altra che serviva. Certe persone erano riuscite a ottenere notizie riservate per una campagna diffamatoria nei conforti di una persona. Se posso usare l’informazione per i miei scopi faccio un danno enorme alla popolazione. Il filtro è quello dell’informazione, che purtroppo non consente ai cittadini di conoscere le ragioni degli uni e degli altri, per potersi rendere conto della verità storica. E’ un’informazione veicolata in un senso o nell’altro a beneficio. Quando portai la persona in tribunale che denunciò l’esistenza del Conto Mazzini, venne denunciato dalle persone che oggi notiamo fra gli indagati del procedimento. Sulla stampa usciva non la notizia dell’individuazione del Conto Mazzini, ma i denunciati facevano veicolare solo le notizie che le persone perbene venivano denunciate”.

Matteo Zeppa, Rete: “Pare che la verifica di governo sia stata fatta e siano emersi tre punti circostanziati. Nel mentre il Paese muore e si fanno affermazioni risibili. Nel 2014 abbiamo 1.596 disoccupati mentre nel 2013 i disoccupati erano 1.493. In un anno tanti proclami in cui talvolta si prospettavano 600 posti di lavoro o 200 posti o, ancora, 80 posti di lavori. I dati però parlano chiaro: in un anno a San Marino c’è stato un incremento di 100 disoccupati. Tutto quello di cui si blatera evidentemente è smentito dalle statistiche. Chi governa questo paese ci guarda alle statistiche? Sulla questione morale credo si siano spesi fiumi di parole, ma non accetto l’assunto di dover dire che ‘non c’è la corretta informazione’. In questi anni c’era una classe politica scellerata. Che ha fatto patti di sangue che hanno creato oggi la crisi economica. Chi era presente in quegli anni e non parlava era connivente. Bastava prendere penna e calamaio e denunciare la situazione sui giornali. Nessuna delle persone sedute in quest’Aula è indagato, ma l’ordinanza parla chiaro: Felici e Macina hanno portato il loro partito ad entrare in quel patto scellerato. Non accetto la morale da parte di alcuni consiglieri che vengono citati nell’ordinanza del Tribunale.”

Elena Tonnini, Rete: “In questa fase non è utile negare il fatto che per la politica sarebbe fondamentale iniziare a prendere atto dei rischi e delle cose che stanno accadendo e che sono accadute. Credo sia autolesionista l’atteggiamento di chi nega l’esistenza di certe cose. Il negazionismo non aiuterà il nostro paese. Il clientelismo a San Marino non è un rischio, è una realtà. E negarlo aumenterebbe il rischio di far fuggire all’estero le competenze e di non far premiare il merito. Si parla di evoluzione del sistema legato alle tangenti. Il sistema dell’anonimato e della non trasparenza ha foraggiato tutto il sistema e negarlo non aiuta. Non è un bel segnale il fatto che la politica non riesca ad allontanare certi personaggi. La politica può fare molto nell’immediato per fare in modo che questo sistema, che parla di associazione a delinquere, venga sconfitto”.

Tony Margiotta, Su: “Siamo stati abituati a ascoltare slogan in merito a presunti nuovi posti di lavoro. Io credo che la strategia comunicativa e soprattutto i risultati ottenuti da questa maggioranza siano assolutamente negativi. E’importante voltare pagina e aprire un dibattito corretto con l’opposizione anche su nuove regole del mercato del lavoro. Noi dobbiamo creare le condizioni per permettere a ogni impresa di partire e rilanciarsi. Teniamo conto di quanto è emerso nella relazione sui diritti umani dell’Ue. E lavoriamo per definire una legge che tuteli il diritto al riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali”.

Luca Santolini, C10: “Ribadisco l’importanza della relazione del Parlamento europeo sui diritti umani rispetto il percorso di maggiore integrazione con mondo che ci circonda e Ue e per la nostra storia di tutela della libertà. Non si può fare finta di niente ora che L’Ue ha sancito tutela riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali e al diritto della donna all’integrità fisica e all’autonomia decisionale per accedere aborto sicuro e legale. Gli ultimi dibattiti sul tema che si sono avuti nel nostro Paese sono stati incentrati più sulle ideologie che sulla tutela dei diritti. Atteggiamento che dobbiamo avere è sottolineato nella relazione, la materia dei diritti umani va affrontata non a pezzi ma in modo olistico. Si parla tanto di Europa quando ci si riferisce a soldi, banche, debito, la si nomina poco riguardo al portare avanti delle tematiche legate ai diritti umani. Bisogna parlare di Europa a 360 gradi e invito i consiglieri a leggere questa relazione”.

Nicola Selva, Upr: “Oggi iniziamo una sessione consiliare dove faremo l’ennesimo dibattito su una politica che non dà purtroppo soluzioni immediate al Paese. Ci sono le verifiche, le controverifiche che non risolvono i problemi del Paese che è in forte difficoltà. Non parliamo dei problemi quotidiani della gente, dei tanti disoccupati, dei precari, di chi si trova in mobilità. Qui si fa troppa accademia. Il Paese si salverà solo se riusciremo a far partire lo sviluppo, ma la politica è immobile di fronte a questi argomenti. Per questo bisogna riprendere il dialogo con le parti sociali, non come quello che sta succedendo con i commercianti. Si parlava di iniziative nuove, come il polo della moda, ma non ci sono state. Poi le vicende all’ordine del giorno di cui parleremo successivamente, ma la politica dà l’impressione che si vuole autoassolvere piuttosto che risolvere i problemi al proprio interno”.

Alessandro Mancini, Ps: “Desidero ringraziare pubblicamente Gian Nicola Berti per quello che ha detto. Ha fatto un’ottima analisi su quanto succede fuori dall’Aula, i suoi interrogativi li condivido e bisogna dare delle risposte. Ho ascoltato gli ennesimi interventi sulla questione morale, si plaude e si incoraggia la magistratura ad andare avanti, però non si può da una parte incoraggiare la magistratura e venire in Aula a fare i processi. E’ un modo di fare politica che non accetto più come non accetto più quello che è successo anche sulla mia persona, attività di dossieraggio, cattiverie, solo volte a distruggere le persone, senza neanche un obiettivo politico. In Aula dobbiamo farci certe domande e smetterla di andare a fare dossieraggio fuori di qui. Nel congresso del Ps ho chiesto scusa a nome di tutta la politica che ha delle colpe per la crisi economica, ma cosa serve darci tutti addosso? I parcheggi non porteranno centinaia di posti di lavoro, ma servono ad attrarre imprese. Certi discorsi non li tollero più, sono stufo delle chiacchiere su questione morale e investimenti del Paese”.

Francesca Michelotti, Su: “C’è un clima avvelenato nel Paese. Ma dovevamo aspettarcelo, nel momento in cui la politica ha permesso al Tribunale di agire per davvero contro il malaffare. Sono emerse attività scomode, minacce, corruzione. Io pregherei il consigliere Mancini di parlare per sé: non ritengo di fare parte di quella classe politica che deve chiedere scusa al Paese. Io non credo di dovere alcuna scusa, perché mi sono sempre battuta contro il sistema politico affaristico e per questo ho anche pagato. Parte della politica ha sbagliato ma quella è sotto-politica. E io non voglio essere confusa. Sul fronte della crisi economica credo che il Governo dovrebbe ammettere il fallimento delle politiche portate avanti fino ad oggi.

La disoccupazione è un fenomeno sociale di portata gravissima: risorse umane e professionali sprecate. Mi chiedo: possiamo parlare di un’emergenza sociale? Noi siamo riusciti ad ottenere nell’ambito delle commissioni di inchiesta un clima di collaborazione proficuo. Nelle ultime due commissioni si è sviluppato un nuovo senso identitario dell’essere consiglieri. Il senso etico dei consiglieri si è rafforzato anche rispetto l’opinione pubblica”.

Grazia Zafferani, Rete: “Le istituzioni vengono continuamente messe alla gogna. Gli arresti degli ultimi tempi stanno tracciando una fotografia chiara del modus operandi politico-clientelare del sistema sammarinese. Ciò emerge dalle indagini del Tribunale. Sulle posizioni dei consiglieri Macina e Felici sono emerse novità. Dall’ordinanza risulta che Felici creava le norme, Roberti cercava il fornitore di tangenti e la fondazione Podeschi veicolava queste tangenti. E’ indegno trovarsi nuovamente in comma comunicazioni a ripetere le stesse cose. Ed è doveroso da parte nostra richiedere le dimissioni dei consiglieri Stefano Macina e Claudio Felici. Si allontanino dall’Aula per un discorso etico e per la responsabilità che hanno nei confronti delle persone che li hanno votati”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Dal 2007 ad oggi siamo passati da 600 a 1.600 disoccupati: è un dato di estrema preoccupazione. Il consigliere Michelotti ha detto una cosa giusta, la politica ha messo il Tribunale nelle condizioni di lavorare. Non è vero che la maggioranza è contro il Tribunale: siamo noi ad aver chiesto al Tribunale di indagare. Perché abbiamo bisogno di verità. Non si ledano le istituzioni che devono essere di garanzia perché, nel momento in cui togliamo credibilità alla Politica piuttosto che a Banca Centrale o al Consiglio, si mettono in dubbio le fondamenta della Repubblica. In tanti hanno citato la relazione dell’Ue sui diritti civili. Io non sono favorevole all’aborto. E comunque le tematiche restano di competenza nazionale e non dell’Europa. Sulle unioni tra omosessuali invece sono il primo a dare disponibilità, a impegnarsi per una sintesi che possa essere garantista anche per tutelare i bambini”.

Franco Santi, C10: “Ci sono due elementi di cui voglio parlare. Il primo riguarda Luca Marcucci che ha alzato una voce critica nella gestione della San Marino Rtv. Dopodiché si sono sollevate polemiche e dibattiti che hanno portato Marcucci alle dimissioni. E così tutto è stato superato. Il comandante Gentili invece ha rilasciato dichiarazioni pesanti che hanno portato i partiti dell’opposizione e della maggioranza a richiedere le dimissioni: dopodiché il comandante ha rassegnato le dimissioni e le polemiche sono state superate. C’è evidente incapacità della politica nel gestire la cosa pubblica. L’ex presidente della Tv aveva già cercato di segnalare criticità nella gestione della televisione di Stato ed anche il comandante della Gendarmeria aveva sollevato criticità. Anche in questo caso la politica è stata incapace di gestire la cosa pubblica.

Sul fronte della crisi economica invece stiamo vivendo un corto circuito: da una parte mettiamo leggi per incentivare investimenti, dall’altra non facciamo nulla sul versante pratico. Veniamo da anni di clientelismo senza un minimo di progettazione: si è cercata obbedienza e non capacità. Banche, imprese, governo, sindacati e cittadini mettano del proprio per rilanciare il sistema San Marino. Ognuno con la disponibilità a mettere insieme un progetto Paese più moderno e meno drogato da manie di grandezza. Negli ultimi mesi si sono sovrapposte ipotesi di fantapolitica: chi vuole le urne, chi vuole continuare e chi vuole un governo d’emergenza. Bisogna fare molto in fretta perché il tempo a disposizione è finito. Non possiamo più permetterci di non decidere. La politica dimostri coraggio e capacità. Per poter programmare questo nuovo corso la politica sancisca un patto con la società sammarinese scrollandosi di dosso ogni sospetto. Costruiamo uno schieramento sulle cose da fare”.

Mimma Zavoli, C10: “Mi sono stufata di passare da giustizialista. Ma se non abbiamo la forza di assumerci responsabilità politiche qui dentro, rischiamo di fare un esercizio solo di parole. Ci sono persone in Aula che dovrebbero decidersi di fare un passo indietro, lo ribadisco anche oggi, sottolineando l’assoluta volontà di tutela delle istituzioni che ricopriamo. Questo aspetto è fondamentale ed è importante perché dà la cifra di quanta responsabilità mettiamo in campo in quello che facciamo. La scelta per queste persone è una sola: lasciare l’Aula.

Quindi rispetto la situazione occupazionale, non possiamo fare sviluppo se non ci mettiamo in testa che la politica in certi ambiti deve smettere di entrarci. Un imprenditore non deve passare per le segreterie di Stato. E’ un atteggiamento sbagliato di una politica invadente che non porterà da nessuna parte. Cosa facciamo a fare le leggi, se poi gli uffici sono esautorati dalla loro funzione?”.

Vladimiro Selva, Psd: “Mi associo alla solidarietà al consigliere Bronzetti per le notizie sul dossieraggio compiuto nei suoi confronti con fini eversivi. Le ricordo che, per quanto ci riguarda, la questione, quando ci venne posta, fu presa in considerazione e l’attuale segretario Lazzarini aveva espresso solidarietà per fenomeni che sono da condannare. Rispetto alle notizie sui componenti del mio partito e alle richieste di dimissioni avanzate nel comma in corso, ritengo di dover dare risposta. Questi attacchi riguardano persone la cui situazione economica è sotto gli occhi di tutti e che per 20 anni si sono impegnati in politica, mi sembra anche compiendo degli errori, ma sono sicuro che dimostreranno senso di responsabilità, come fatto in tutti questi anni. Però non posso accettare una denigrazione che non è in nessun modo vicino alla realtà e né lasciar intendere che fenomeni corruttivi possono aver riguardato queste persone. Secondo le carte della magistratura, se ci sono stati degli errori, è chiaro che vederli da questa prospettiva li connota in un determinato contesto a distanza di 10 anni. Quei fatti vanno invece contestualizzati sulla base delle normative allora vigenti e sono certo che non sono stati compiuti illeciti. Ma legare la nascita del Psd a eventi di questo genere è sbagliato e offensivo per chi credeva di unificare le esperienze della sinistra sammarinese che invece ha portato riforme e risultati che permettono all’Aula di compiere anche provvedimenti difficili e hanno rafforzato magistratura. Legare il Psd a queste situazioni è un falso storico. Nel ’93 il Paese era lanciato sulla piazza finanziaria, nei capisaldi che oggi non esistono più. Chi aveva capito la necessità del cambiamento si è messo in gioco, avrà fatto degli errori politici, ma la finalità di quanto fatto non era quella di ‘mettersi dei soldi in tasca’ e questo non può passare nel Paese. Se poi in quel processo c’è chi ha aderito con finalità diverse, e l’unificazione non era alla base delle proprie finalità, lo ha dimostrato uscendo dal partito. Se oggi siamo qui e i partiti in Aula possono vantare una nuova classe dirigente, credo sia il frutto del lavoro fatto in quel frangente”. Roberto Ciavatta, Rete: “Al consigliere Selva, che si dice sicuro che Macina e Felici non possono aver preso soldi a titolo personale, gli ricordo che non si era reso conto nemmeno di chi fosse Stolfi, finché non è stato messo in carcere. In questi giorni la Dc dice che Rete non rispetta le istituzioni, invece Rete non rispetta chi occupa temporaneamente le istituzioni. Rigetto l’accusa della mancanza di rispetto. Qui si tratta non solo di voto di scambio, ma di cittadinanza che è diventata cliente e che deve andare dal politico a chiedere il favore per ogni cosa, si tratta di una cittadinanza inerme di fronte a un sistema collaudato. A chi dice che non ne può più di questo sistema, dico che dovevo dirlo a chi gli chiedeva un’ambasciata in Libia in cambio di 100 voti. La magistratura, in commissione Giustizia, dove siamo esclusi, dice che ci sono carenze strutturali da affiancare al loro lavoro, non le leggi. Si parla di rispetto delle istituzioni e della cittadinanza, noi abbiamo chiesto alla Reggenza di garantire un reddito ai cittadini non domani, ma oggi. A riguardo, oggi abbiamo presentato due Odg che dicono a governo e maggioranza che hanno riproposto la libera professione per i medici nella Finanziaria, di portare queste cialtronerie alle estreme conseguenze. Garantite il doppio lavoro anche a dipendenti pubblici e privati. O fate una cosa che vale per tutti o continuate a fare figli e figliastri. Infine, non vi pare giusto che oggi Stefano Macina non abbia detto una parola? Non è scandaloso che al suo posto parli Selva?”.

Augusto Michelotti, Su: “Presento un Odg di Cittadinanza attiva, sottoscritto dai consiglieri di Su e C10, facciamo una proposta per dare un segnale affinché la politica inizi a muoversi. ‘Alla luce del dato allarmante sui numeri crescenti della disoccupazione nel nostro Paese che ha raggiunto la cifra record di 1800 disoccupati, (…) il Consiglio Grande e Generale dispone la costituzione di una Commissione consiliare straordinaria, con composizione paritetica, allo scopo di individuare soluzioni inedite ed efficaci per dare risposta alla emergenza occupazionale, prefigurando soluzioni di carattere normativo, organizzativo programmatico, di formazione permanente, di indirizzo e di coinvolgimento della Pa allargata, del mondo dell’impresa e delle parti sociali ed economiche, la Commissione avrà sede presso la segreteria di Stato per il Lavoro e dovrà concludere i lavori entro tre mesi dalla sua istituzione”.

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