Home NotizieMondo Ex magistrato Ingroia a Radio 24 “24 Mattino”: “La responsabilità dei magistrati non funziona”

Ex magistrato Ingroia a Radio 24 “24 Mattino”: “La responsabilità dei magistrati non funziona”

da Redazione

“La responsabilità dei magistrati non funziona, è vero. Molti cittadini vittime di casi di malagiustizia sono sostanzialmente impotenti”. L’ammissione è di Antonio Ingroia, ex magistrato e ospite di Radio 24 “24 Mattino” di Alessandro Milan. “C’è il problema della sciatteria di alcuni magistrati, c’è il problema dei tempi della giustizia – ha aggiunto Ingroia – ma lo strumento più idoneo per sistemare le cose non è la nuova legge, che rischia solo di affollare ulteriormente le aule giudiziarie con altre cause e contenziosi”. Ingroia ha detto che il problema è nella riforma del Csm: “La storia del Csm e di come ha valutato finora i magistrati è quella di un totale fallimento. Le promozioni avvengono nella migliore delle ipotesi per anzianità, nella peggiore delle ipotesi per appartenenza a correnti o per la vicinanza a qualche santuario politico. Ci sono casi di magistrati che dimostrano scarsa professionalità e non vengono sanzionati in alcun modo. E il cittadino? Purtroppo i cittadini sono sostanzialmente impotenti, il pallino è in mano alla politica che non riforma il Csm”.

 

IL PENTITO DI CAMORRA ANTONIO LATORRE

Ingroia oggi fa l’avvocato e tra i suoi assistiti c’è il pentito di Camorra Antonio Latorre, di recente al centro delle polemiche per un permesso premio con tanto di foto finita su Facebook: “Non difenderei mai un mafioso – ha detto Ingroia – per la mia storia non lo farei mai. Latorre è un pentito, certo la foto su Facebook è una grave leggerezza, e uso un eufemismo. Ma è responsabilità del figlio che pensava di fare una cosa simpatica”.

 

INGROIA E LA POLITICA

Ingroia infine ha detto di non avere chiuso con la politica: “Da magistrato la politica costituiva il 5% del mio interesse, poi è diventato l’80% del mio interesse, oggi mi occupa per il 20%. Partecipo al dibattitto su una futura aggregazione e coalizione politica e sociale come chiedono Landini e Rodotà. Non sono in prima fila ma sono da quella parte”.

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