Home categoriePolitica Federico Pedini Amati, congresso PS: “Quello che avrei voluto dire nei miei 7 minuti”

Federico Pedini Amati, congresso PS: “Quello che avrei voluto dire nei miei 7 minuti”

da Redazione

Il politico presenta la sue dimissioni dal Partito Socialista, di conseguenza dal Gruppo Consigliare del Partito Socialista presente in Consiglio Grande e Generale.

 

“Carissime compagne, Carissimi compagni, inizio questo mio intervento dicendo con chiarezza che il Partito Socialista, in questi due anni trascorsi dalla sua nascita, non ha adempiuto al suo ruolo di primo partito di opposizione e questo è stato il limite più grande.

Una breve ricostruzione storica. Sono e rimango tra i fondatori, prima del PSRS, fondato dopo la scissione dal PSD il 1 luglio 2009 da parte di otto consiglieri, e sono tra i fondatori nel 2012 del Partito Socialista avvenuto tra PSRS e NPS all’atto delle scorse elezioni politiche. Questa ultima unificazione che “sembrava dovesse ricreare un amore , si è rivelata in realtà un calesse ! “. Un grande bluff, in buona sostanza. Il ritrovato Partito Socialista, condotto a furor di popolo sempre dal giovane Segretario Simone Celli ( riconfermato dopo essere stato Segretario PSRS ), si è rivelato fin da subito vecchio nei metodi, vecchio nel modo di pensare la politica ma soprattutto vecchio nel modo di condurre la politica. Il Partito Socialista prima ha condotto un’ opposizione mite, poi è passato per la “terza via” che ancora oggi non si è capito cosa fosse, poi è approdato negli ultimi mesi al così detto Governo di Responsabilità, tre linee francamente molto/troppo diverse tra loro. Ad ogni soffio di vento, il Partito Socialista è stato pronto a cambiare la sua linea politica, non tenendo conto neppure dei deliberati dell’Assemblea Congressuale dell’ultimo Congresso Generale. Quello che contava di più per qualcuno, è sempre stato, costi quel che costi, ricevere sommessamente una carezza dal Governo denominato ” Bene Comune”, che niente ha fatto per il bene comune della cittadinanza in questi due anni di attività. Il Partito Socialista non è un partito con ” Vocazione di Governo ” a prescindere, indipendentemente quindi dalle alleanze politiche e dai programmi elettorali. Il Partito Socialista poteva essere un partito con ” Vocazione di Governo “, ma avrebbe dovuto mantenere in primis la propria identità e la propria dignità, ma soprattutto, avrebbe dovuto vincere le elezioni, cosa che non è avvenuta.

Mantenere la dignità significava non correre sempre e comunque verso le sottane di questo Governo infausto.

Mantenere la dignità significava, avendo perso le elezioni, vigilare sull’operato di un Governo immobile e miope rispetto ai problemi del paese in qualità di primo partito di opposizione.

Mantenere la dignità significava criticare aspramente le scelte sbagliate di questo governo e fare proposte concrete per uscire dalle sabbie mobili e dalla crisi economica che attanaglia tutto il paese.

Un Partito che si definisce con “Vocazione di Governo”, avrebbe dovuto sapere ascoltare meglio il messaggio che arrivava della cittadinanza. Il Partito Socialista raramente è sceso in piazza ad ascoltare i bisogni e le problematiche della cittadinanza, tant’è vero che non ha compreso affatto neppure il messaggio molto chiaro dato dagli elettori alle ultime elezioni politiche, o ha fatto finta di non sentire e vedere, e questo sarebbe ancora più grave.

Il Partito Socialista avrebbe dovuto iniziare da subito un dialogo in maniera leale e trasparente con i movimenti civici presenti in Consiglio, attivando tavoli di confronto per valutare percorsi alternativi e condivisi e avrebbe dovuto abbandonare definitivamente quel confronto pericoloso e opportunistico con gli amici degli amici che dura da troppi anni.

La nascita di nuovi movimenti civici, voce di un popolo stanco di ascoltare i soliti “soloni” dei partiti tradizionali, e’ il segno tangibile che il Partito Socialista non ha saputo evolversi, non ha saputo parlare – con e alla gente -, non ha saputo e voluto ascoltare le voci critiche e di riflessione all’interno dei propri organismi, non ha voluto in buona sostanza rompere quella catena di omertà e di accordi incrociati con la vecchia politica e con i vecchi manovratori che ancora oggi non accennano a voler lasciare il passo.

Il Partito Socialista, guidato all’apparenza da un giovane cadetto del Socialismo Storico, ha fallito aspramente, partendo dalla gestione delle passate elezioni, nel suo ruolo primario di partito guida della sinistra, sbagliando alleanze, sbagliando interlocutori, lasciandone fuori altri, sbagliando nel non avere avuto una visione lungimirante dei tempi che stanno cambiando. Il giovane condottiero presto si è rivelato per quello che era, non potendo fare altro che sottostare alle pressioni e alle indicazioni insistenti e di parte che gli venivano puntualmente impartite da pochi eletti e non solo. Non è così che si può condurre un partito, ma soprattutto il Partito Socialista. Ci sarebbe stata la possibilità di creare una vera svolta, molti Consiglieri erano e sono giovani politicamente e mi sarei aspettato che gli stessi iniziassero a camminare davvero ognuno con le proprie gambe, ma soprattutto che pensassero con la propria testa, ma mi sbagliavo, purtroppo così non è stato.

Ancora oggi il Partito Socialista sta commettendo gli stessi errori del passato, continua ad avere una visione politica univoca, si circonda dei medesimi interlocutori, ad iniziare dagli UPR per tornare poi, come si può vedere in questi giorni, nelle braccia del PSD ormai anch’esso moribondo e fuori controllo, senza mai dimenticare l’amore per QUESTA Democrazia Cristiana.

Il tutto lo si continua a fare con molta superficialità, continuando a non tenere conto dei Movimenti Civici ma soprattutto della volontà del Paese. I Movimenti, che lo si voglia o no, sono la vera novità Politica della Democrazia dei giorni nostri e rimangono comunque l’espressione politica nuova voluta dalla cittadinanza.

Questo è, e questo è stato, il percorso Politico del PS, un partito pronto a tutto pur di andare al Governo, un partito che si scandalizzava ed era pronto a chiudere la porta in faccia ai movimenti politici, con i quali, e lo raccontano i fatti, non ha mai voluto stringere alcun tipo di rapporto politico.

All’interno del Partito, ci sono state poi campagne elettorali gestite alla ” Onassis “, con stipendi d’oro elargiti a piene mani, con premi sotto forma di nomine in varie Commissioni di emanazione Consigliare concesse agli amici degli amici, con posti da una parte negati e dall’altra regalati nei vari organismi di partito, si veda per esempio la Direzione, con promesse pre-elettorali mirabolanti, con cene carbonare di tutti i tipi, il tutto ampiamente denunciato da molto, moltissimo tempo, all’interno del partito e nei vari organismi. Risultato, tutto sotto il tappeto !

Sul piano Politico quindi, il Partito Socialista, ma soprattutto l’Ex Segretario Simone Celli, dopo la sua riconferma al Congresso 2013, avrebbe dovuto cambiare passo, almeno questi erano gli intendimenti del giovane Segretario, tant’è vero che decise di crearsi d’imperio, autonominandoli, un Gruppo di Segreteria personale, composto di giovani e solo giovani, oltre alla presenza costante di Paride Andreoli, Tonino Volpinari e Augusto Casali, con i quali avrebbe dovuto rilanciare con forza l’azione di un Partito Socialista “rinnovato e ritrovato”. I risultati però non sono mai arrivati, perché il giovane Segretario, anche questa volta, ha ceduto purtroppo ai soliti compromessi al ribasso sempre condizionato dai soliti noti, che come abbiamo potuto ampiamente vedere, hanno sempre perseguito una politica personale o personalistica dettata da interessi e vantaggi reciproci.

“Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico !”

Sugli altri miei giovani compagni Consigliari poco ho da dire, quello che però avrei voluto fare assieme a loro, ma che non è stato possibile fare, sarebbe stato quello di confrontarci di più e meglio, pensando però, ognuno con la propria testa.

Per tutti questi motivi nasce a Novembre 2014 la Corrente interna al Partito Socialista ” LiberaMente San Marino”, che aveva come unico e nobile intento, quello di far ritrovare lucidità e direzione al Partito Socialista, ma purtroppo, come hanno raccontato gli eventi dei giorni scorsi apparsi sui vari mezzi di informazione, ci è stato impedito il confronto, dimostrando ancora una volta, una chiusura totale al dialogo democratico da parte di chi conduce il Partito Socialista.

A Paolo Crescentini, che si dice essere il prossimo Segretario del Partito Socialista, faccio i miei più sinceri auguri di un buon lavoro, augurandomi davvero che riesca lui dove qualcun altro ha fallito.

Un saluto cordiale e un ringraziamento affettuoso va a tutti i compagni/e che a vario titolo e in maniera diversa hanno creduto nel mio operato e nella mia visione politica, sempre orientata per il bene del Partito e per il bene del Paese, ma soprattutto sempre coerente e trasparente in tutte le sedi.

Con questa mia lettera pubblica anticipo altresì le mie dimissioni dal Partito Socialista, di conseguenza dal Gruppo Consigliare del Partito Socialista presente in Consiglio Grande e Generale, che ovviamente saranno formalizzate come da prassi e legge”.

 

Consigliere della Repubblica di San Marino

LiberaMente San Marino – Corrente del Partito Socialista

Federico Pedini Amati

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento