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Credito commerciale come leva per lo sviluppo

da Redazione

Banca di San Marino e Euler Hermes: workshop in programma il 5 marzo. Il DG Emanuele Cesarini: “A sostegno delle piccole e medie imprese”.

 

Vendere e non incassare alla normale scadenza della fattura. Le aziende, sempre più spesso e anche nei confronti di alcuni clienti “storici”, si trovano a dover fronteggiare questa gravosa realtà. Prima si parla di dilazionare i pagamenti – settimane, mesi, a volte anche anni -, e poi si arriva addirittura a dover intraprendere un’azione legale, a volte troppo onerosa per recuperare tanti piccoli importi. La gestione del credito commerciale diventa quindi un’attività strategica per un’azienda che vuole essere competitiva sui mercati e non creare sofferenza alla quotidiana gestione finanziaria. È per questo motivo che Banca di San Marino in collaborazione con Euler Hermes, leader mondiale dell’assicurazione del credito, ha organizzato un workshop aperto a tutti dal titolo: “Business senza preoccupazioni”, in programma il 5 marzo alle 17 presso la Sala Conferenze dell’Ente Cassa di Faetano. Anche le realtà più piccole potranno valutare un’assistenza “su misura”, tramite “Simplicity” un prodotto che alza sensibilmente la possibilità di incasso e alleggerisce le aziende da compiti gravosi di recupero crediti. Il tema è particolarmente caldo per Banca di San Marino “una banca storica – spiega il Direttore Generale Emanuele Cesarini – che ha quasi esclusivamente clientela residente e che ha naturalmente a cuore il futuro delle aziende sammarinesi”.

Nella gestione del credito commerciale ci sono significative differenze fra piccole, medie e grandi imprese? E se sì, quali sono quelle principali?

“Ci sono diverse sfumature, più che sostanziali differenze. Le aziende più piccole hanno maggiori difficoltà ad accedere a servizi di monitoraggio e recupero crediti. Il nostro obiettivo è proprio sostenere le piccole e medie imprese in questo periodo delicato. Tuttavia nella gestione del credito commerciale la differenza non sta tanto nella grandezza dell’azienda quanto nella diversificazione del fatturato. Se un’azienda, a prescindere dalla grandezza, realizza la maggior parte del proprio fatturato con pochi clienti, avrà un alto grado di concentrazione del proprio portafoglio ed un rischio maggiore. Per quanto riguarda l’apertura di rapporti commerciali con aziende in nuovi mercati, le piccole aziende hanno maggiori difficoltà ad effettuare valutazioni sul grado di rischio. Con la partnership che abbiamo attivato con Euler Hermes, le aziende insieme con l’assicurazione del credito, acquisiscono al proprio interno un partner strategico molto qualificato, in grado di indicare la strada dello sviluppo con i principali clienti e nei mercati dove la domanda è ancora molto dinamica. Questo vuol dire non solo meno rischi di insoluti ma anche più energie da dedicare ad altre aree dell’azienda, come quella commerciale”.

L’assicurazione del credito è uno strumento da mettere in campo in tempi di crisi? Oppure può essere impiegato anche quando c’è crescita economica?

“Nei periodi di crisi emergono maggiormente i problemi di deterioramento del credito, ma è soprattutto durante la crescita economica che andrebbero monitorati i crediti. A volte durante l’aumento del fatturato si tende a mettere in secondo piano il controllo del credito. Sembra andare tutto bene perché gli aumenti dei flussi di cassa possono nascondere i problemi. Non è un caso che statisticamente molte delle aziende prossime alla chiusura tramite concordati preventivi o fallimenti, negli anni immediatamente precedenti abbiano avuto un aumento del fatturato. Non basta più vendere, serve vendere bene, ovvero vendere e farsi pagare. Con l’ingresso in ‘White List’ per le nostre aziende si aprono sempre più le porte di nuovi mercati. Gli ultimi dati Bankitalia, a conferma degli andamenti macroeconomici generali, indicano un rallentamento dell’export verso l’UE a fronte di un aumento verso i mercati emergenti di altre nazioni. Spesso si pensa di dovere necessariamente andare oltre oceano o verso la Cina, dimenticando che alcuni paesi dell’Est europeo, hanno dinamiche demografiche e reddituali, oltre che posizioni geografiche, che ne fanno partner molto interessanti per le nostre aziende. Banca di San Marino sta offrendo sempre più servizi alle piccole e medie imprese che occupano una parte importante del nostro tessuto sociale”.

Valutare il grado d’insolvenza di un cliente può essere considerato uno strumento che facilita anche l’accesso al credito di un’impresa?

“Certamente. Se un’azienda assicura il proprio credito, la banca valuta in modo più favorevole la concessione della linea di affidamento. La banca noterà la maggiore attenzione posta dall’azienda ai propri crediti ed inoltre la rischiosità diminuisce per la banca stessa, visto che i propri crediti sono coperti da una garanzia certa, esigibile a prima richiesta da Euler Hermes. D’altro canto se la banca affida l’impresa e i suoi clienti di cui anticipa le fatture, la compagnia è più propensa a concedere le coperture di credito, in quanto l’impresa stessa migliora il proprio merito creditizio. In poche parole si innesca una dinamica ‘win-win’ che non può che migliorare il lavoro di tutti i soggetti coinvolti”.

La tutela del credito può essere considerata parte integrante della politica commerciale di un’azienda?

“Non puoi crescere pensando di non gestire il credito. A differenza degli anni passati in cui, oltre al bilancio, si valutava quasi esclusivamente l’andamento del fatturato, oggi in seguito alle insolvenze, quello che finalmente si è capito, è che per portare a casa utili nel medio periodo occorre accompagnare la crescita del fatturato ad un’adeguata attenzione ai crediti. L’assicurazione consente alle imprese di ridurre o trasferire i rischi di insolvenza dei propri clienti e di trasformarli in opportunità di sviluppo. L’imprenditore può coprire le perdite sui crediti, ottenendo supporto nel processo di assunzione e gestione dei crediti commerciali ma anche avere una valutazione preventiva della solvibilità della clientela, un servizio di monitoraggio continuo, l’indennizzo delle perdite subite e il recupero dei crediti. Un servizio a 360 gradi unico nel mercato sammarinese”.

Con questo servizio Banca di San Marino assume sempre più un ruolo di consulente d’impresa. Avete in agenda altre iniziative rivolte al mondo del business?

“Siamo sempre più in prima linea nell’affiancamento alla crescita del cliente e delle aziende. Oltre a questo progetto che portiamo avanti da due anni, sono diverse le iniziative in campo. Dall’affinamento di Easy Credit, strumento di prestito al consumo a supporto delle aziende, all’innovazione tecnologica. Soprattutto nell’innovazione, tema caro a Banca di San Marino, arriveranno a breve novità importanti. Possiamo anticipare due progetti: gli sportelli automatici evoluti (ATM intelligenti) e il primo bancomat ‘Drive In’ presso la filiale di Cailungo, di prossima inaugurazione. Non dimentichiamo inoltre il grande successo delle nostre gestioni patrimoniali, una volta a vantaggio esclusivo dei possessori di grandi patrimoni, oggi disponibili con tagli da 25.000 euro. Hanno dato grande soddisfazione a molti piccoli risparmiatori che nel 2014 hanno realizzato dei rendimenti annui fino al 6,38%. Con i tassi che si stanno avvicinando allo zero le gestioni patrimoniali sono delle opportunità molto interessanti”.

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