Home FixingFixing Stefano Raggi: “Sposarsi dentro la Prima torre e magari con i costumi medievali”

Stefano Raggi: “Sposarsi dentro la Prima torre e magari con i costumi medievali”

da Redazione

Il Presidente del Consorzio San Marino 2000: “Penso anche a un parco a tema”.

 

di Alessandro Carli

 

In attesa di capire la ricaduta che potrà (anzi: dovrà) avere il turismo matrimoniale sul Titano, abbiamo raccolto le riflessioni e le parole di Stefano Raggi, da anni al timone del Consorzio San Marino 2000: un’analisi costruita dall’esperienza che lo stesso Raggi ha maturato sul campo.

Presidente, il Consorzio San Marino 2000 ha ricevuto richieste per pacchetti dedicati al giorno degli innamorati?

“In passato ci abbiamo provato, ma con risultati non troppo confortanti. Oggi purtroppo San Valentino è una festa poco sentita. Abbiamo però, come Consorzio San Marino 2000, pacchetti ‘romantici’ per tutto l’anno. Alcune coppie decidono di impiegarlo a cavallo del 14 febbraio, altre invece in altri periodi. Vero è che comunque quasi tutti gli hotel e i ristoranti della Repubblica, in occasione della festa degli innamorati, propongono le proprie offerte, che spaziano dalla cena a tema a pernottamenti romantici. Sono iniziative a spot, non compatte o condivise”.

In Finanziaria troviamo un articolo dedicato al turismo matrimoniale. San Marino potrebbe diventare una meta per le nozze e le lune di miele?

“Certamente. La Repubblica di San Marino ha tutte le caratteristiche per innalzarsi a luogo dell’amore: è un Paese magico e allo stesso tempo mistico, ha colori bellissimi – pensiamo per esempio ai tramonti o alle albe – e un panorama mozzafiato. Senza dimenticare la sua storia millenaria e la sua anima medievale. Il Titano, secondo me, potrebbe davvero diventare un Paese per gli innamorati. Abbiamo struttura ricettive, ristoranti e palazzi. Si potrebbero creare pacchetti ad hoc. E’ chiaro però che gli operatori da soli non possono farcela: è necessario mettere in campo una sinergia, una collaborazione con le istituzioni. I matrimoni che possono essere celebrati sul Monte possono essere di vario tipo: a quelli più tradizionali si possono aggiungere quelli legati alla nostra storia”.

Parla del medioevo?

“I turisti europei, ma anche quelli giapponesi, cinesi e statunitensi – un target che non siamo ancora riusciti ad intercettare – sono affascinati dal nostro territorio e dal paesaggio che la Rupe sa offrire. Vista la storia del Paese, una tipologia di matrimonio sulla quale si potrebbe e si dovrebbe scommettere è quella di stampo medievale. Le location sono sotto gli occhi di tutti. Un esempio? La Prima torre. Si potrebbe pensare a un frate in abito medievale – costumi che appartengono alla nostra tradizione – e gli sposi a tema, ma anche il pranzo o la cena con pietanze dell’epoca. Sono innamorato dei ragazzi che da tempo portano avanti la tradizione medievale del Titano: ‘I Fanciulli e la Corte di Olnano’, ‘La Compagnia dell’Istrice 1462’ e ‘La Cerna dei Lunghi Archi’ rappresentano un grande esempio per il nostro Paese. Sono gruppi di volontari che, spinti dall’amore e dall’interesse per il passato della Repubblica, si impegnano a ridare vita alla storia medievale di San Marino e che la scorsa estate ne hanno rievocato le tradizioni, gli usi e i costumi all’interno degli incantevoli scenari offerti dai nostri preziosi monumenti storici. Fanno un lavoro encomiabile, di grandissima importanza”.

La Prima torre è affascinante. Il territorio però dispone anche di chiese bellissime…

“Altro capitolo, il turismo religioso. San Marino è disseminato di chiese stupende: penso alla Basilica del Santo, al santuario mariano di Valdragone, alla chiesa di San Francesco, ma anche ai Cappuccini, alla Scala Santa del Cinquecento, al monastero di Santa Chiara. Luoghi che potrebbero rappresentare un grande business sia per lo Stato che per gli operatori”.

Crede che il comparto ricettivo – ristoranti, hotel, eccetera – siano pronti per investire in ristrutturazioni e Spa per accogliere questo tipo di turismo?

“Se non ci sono introiti è difficile convincere gli operatori a ristrutturare. Negli ultimi 10 anni molti di loro hanno investito nelle proprie strutture ma ad oggi si ritrovano con un pugno di mosche in mano. Lo Stato non ha fatto la propria parte – sono anni che si parla di Polo museale e di altre forme di attrattività turistiche – e gli operatori sono abbastanza delusi. Noi non abbiamo i tempi della politica bensì quelli degli imprenditori: abbiamo bisogno di certezze, di concretezza e non solo di parole e promesse. Oggi è difficile chiedere altri sforzi a chi possiede gli esercizi”.

In Finanziaria però si parla apertamente di turismo matrimoniale…

“Se si darà seguito a quanto espresso in Finanziaria, lo Stato deve pensare di agevolare gli operatori e chi vuole sposarsi in Repubblica. Se una coppia che viene dall’estero e che quindi ha buone capacità di spesa vuole affittare la Prima torre per dirsi ‘sì’, la politica deve metterli in condizione di poterlo fare”.

L’anima medievale del Titano è un asset su cui puntare…

“Poche persone lo sanno ma siamo davvero seduti sopra una miniera d’oro. Oltre ai matrimoni in costume, penso a un parco a tema. Un luogo dedicato al medioevo. Abbiamo tanta campagna sotto al Monte: la fonte dell’Ovo, Pennarossa, eccetera. Lì potrebbe sorgere uno spazio tematico, collegato attraverso un bus o una navetta al centro storico. All’estero questa offerta funziona molto bene (si pensi per esempio al parco di Asterix poco fuori Parigi, ndr). Credo possa essere replicata con grande successo anche da noi”.

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