Inserita in Finanziaria la possibilità anche agli stranieri di celebrare il rito civile in Repubblica, non prevista sino ad oggi dalla normativa del Paese.
di Daniele Bartolucci
Il turismo è considerato sempre più ‘esperienza’ e c’è un’esperienza migliore di quella del ‘giorno più bello della vita’?
Il matrimonio, in qualunque cultura del mondo, è considerato il momento più importante, quello che non si dimenticherà mai.
E come ogni wedding planner sa, la scelta della location è fondamentale perché l’evento raccolga in sé bellezza e unicità: due caratteristiche – di cui è garanzia il patrimonio mondiale Unesco – che certificano e celebrano la storia millenaria dell’antica Repubblica di San Marino.
Una storia fatta anche di uomini e donne che qui hanno vissuto, si sono amati e si sono sposati e che, in futuro, potrebbe diventare meta prediletta per tutti gli innamorati del mondo.
E’ in questa direzione che si sta muovendo il Governo sammarinese, pronto a presentare un Decreto delegato che andrà a regolamentare il rito civile ampliando la scelta delle location per venire incontro alle richieste dei futuri sposi.
Il Decreto è la conseguenza dell’inserimento nella Legge di Bilancio dell’articolo 64 ‘Disposizioni per lo sviluppo del turismo matrimoniale’, che non si può però limitare all’obbiettivo – comunque apprezzabile di questi tempi – di permettere allo Stato di incassare qualcosa di più in termini di tariffe e cerimoniali (basti considerare che la wedding tax della Sala Cuoi d’oro di Cà Vendramin a Venezia o del Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze è di 5.000 euro). “Si tratta di un vero e proprio prodotto turistico”, come spiega il Segretario di Stato competente Teodoro Lonfernini, “che abbiamo iniziato a costruire partendo dalla parte normativa in finanziaria e che completeremo con il Decreto Delegato a cui stiamo lavorando”.
CERIMONIE SPETTACOLARI NEI SITI PIÙ SUGGESTIVI
Il Decreto infatti, oltre a dare la possibilità a tutti, stranieri compresi, di sposarsi a San Marino, stabilirà anche i luoghi deputati al rito civile, tramite apposito regolamento e nuovo tariffario (la ‘vecchia’ tabella infatti risale al Decreto numero 179 del 2009): nel citato articolo 64 si legge infatti che verranno previste “sedi di celebrazione del matrimonio ulteriori rispetto alle sedi istituzionali attualmente previste dall’articolo 20 della Legge numero 49 del 1986 in considerazione del carattere suggestivo dei luoghi sotto l’aspetto paesaggistico, ambientale, culturale”. Ad oggi, infatti, è possibile utilizzare solo Palazzo Pubblico e l’Ufficio di Stato, oltre le Case del Castello.
La Segreteria al Turismo, d’accordo con il Congresso di Stato, sta valutando in questi giorni le varie possibilità: dalla Torre Guaita alla Cava dei Balestrieri, per citare due simboli dell’antica Repubblica, spaziando per tutto il Patrimonio mondiale Unesco, ovviamente.
“Si tratta sicuramente dei luoghi più suggestivi della nostra Repubblica”, prosegue il Segretario di Stato al Turismo, “che potranno essere ‘riempite’ e ravvivate anche in nei periodi privi di eventi particolari. Location uniche, che per storia e paesaggio non hanno rivali nel mondo e che sicuramente renderanno ancora più bello il momento più importante delle coppie che sceglieranno San Marino. Ma anche”, aggiunge, “per quanti vorranno celebrare il proprio anniversario, come ad esempio il 25esimo, che spesso è anche l’opportunità per un viaggio all’estero: in questo caso nella nostra Repubblica”.
L’appeal turistico di San Marino del resto, sta crescendo di anno in anno, prova ne sono gli oltre 2 milioni di visitatori che nel 2014 hanno trascorso il loro tempo libero sul Monte Titano.
“Ma, oltre gli eventi, occorre offrire nuove opportunità, nuovi prodotti e il turismo matrimoniale è uno di questi: nel mondo, penso alle mete esotiche, ma anche nel circondario (a Verucchio la Rocca è sempre prenotata, a Bellaria Igea Marina da qualche anno si celebrano matrimoni in spiaggia, ndr) si stanno muovendo in questa direzione e crediamo che anche San Marino possa posizionarsi in questo trend, ed è a questo che stiamo lavorando, consapevoli che questa opportunità fino ad oggi non c’era. L’idea è nata infatti l’anno scorso quando, nel sostituire il collega Giancarlo Venturini (il Segretario di Stato agli Interni è per legge l’officiante delle nozze a Palazzo Pubblico, ndr), ho celebrato alcuni matrimoni, tra cui quello di una coppia norvegese che era già stata qui a San Marino circa dieci anni prima: erano rimasti talmente affascinati che si erano promessi che, se avessero deciso di sposarsi, lo avrebbero fatto qui e così è stato. Ora, con la nuova normativa, mi auguro scelgano di tornare anche per i loro 25anni”.
NUOVO PRODOTTO TURISTICO, NUOVO BUSINESS
Ad oggi il rito civile è quello preferito dai sammarinesi (nel 2014 sono stati 118 su 187), ma non è solo a loro che si rivolge la nuova normativa, che, come primo punto ha infatti quello di dare la possibilità anche agli stranieri di sposarsi sul Titano, normando l’iter procedurale e burocratico necessario perché ciò avvenga in totale trasparenza e legittimità.
“Ci rivolgiamo infatti al mercato estero”, racconta il Segretario di Stato al Turismo Teodoro Lonfernini, “che abbiamo attentamente valutato anche ascoltando diversi tour operator, un mercato da cui crediamo possano crearsi nuove opportunità di business per San Marino”.
E non solo per l’Ufficio di Stato che incasserà le tariffe: “Oltre a rivalutare tutti i nostri luoghi in funzione di location affascinanti per questi matrimoni, notoriamente chi sceglie questo tipo di celebrazione, soprattutto se residente all’estero, soggiorna nel luogo scelto almeno due notti se non di più nel caso decidano di restarvi per la luna di miele, quindi con questa opportunità si andranno ad aggiungere pernottamenti, aiutando il cosiddetto ‘turismo di sosta’ che è quello oggi più in difficoltà. Inoltre, questo genere di eventi ha riflessi importanti sull’indotto, a partire dai servizi legati alla cerimonia, senza considerare quanto potrebbe arrivare sul fronte commerciale, come per i regali agli sposi o altri servizi che gli invitati dovessero scegliere di acquistare direttamente qui in territorio. E’ sicuramente un’opportunità da cogliere”, sintetizza Teodoro Lonfernini, “che potrebbe rilevarsi davvero vincente”.
Secondo uno studio elaborato sull’Italia dalla società di consulenza turistica Jfc, solo nel 2012 sono stati celebrati oltre seimila matrimoni di cittadini stranieri che, complessivamente, hanno fatto registrare ben 1.221.168 presenze.
Il costo medio sostenuto dalle coppie straniere che arrivano in Italia per celebrare le proprie nozze è di circa 51 mila euro, il 40% dei quali viene speso per l’albergo e il restante 60% per ristorazione, location, vestito, flower design, servizio fotografico, viaggi, auto, musica ed interprete per la cerimonia.
Gli effetti inoltre potrebbero essere anche più positivi rispetto a quanto già oggi si può vedere per Stato, hotel, ristoranti e in generale per i wedding planners: oltre alla rivalutazione degli immobili pubblici e dei luoghi più suggestivi, che potrebbero essere oggetto di ulteriori investimenti pubblici o privati, tutto il settore ricettivo e ristorativo, forte di un nuovo target a disposizione, potrebbe investire in ristrutturazioni e ampliamento dei servizi.
Basti pensare ai percorsi benessere o le piccole Spa negli hotel, che normalmente completano il ‘pacchetto sposi’ assieme alle cene a lume di candela in ambienti sempre più esclusivi.
Che la Repubblica San Marino sia una meta romantica è risaputo, tanto è vero che la campagna promozionale di alcuni anni fa era proprio basata sullo slogan “Innamorati di me”.
Quell’immagine sta per essere rinnovata tramite il concorso appena concluso, così come si sta per rinnovare anche l’offerta di San Marino per gli innamorati di tutto il mondo.