Disoccupazione record, ma la ripresa del manifatturiero potrebbe mitigarla. La Segreteria Industria: “A gennaio già aperte 86 nuove aziende”.
di Daniele Bartolucci
Un centinaio di imprese in meno rispetto al 2013, ma solo perché molte di quelle ancora aperte hanno deciso di sospendere la loro attività, non di chiuderla definitivamente: le licenze cessate sono infatti 279, mentre quelle sospese ben 458.
Il totale delle imprese presenti ed operanti in Repubblica, al 31 dicembre 2014, è pari a 5.081 unità registrando, rispetto al 31 dicembre 2013, un decremento di 103 aziende (-2%); analizzando il trend dell’ultimo anno solare, però, la maggior parte della diminuzione si è verificata negli ultimi due mesi ed è dovuta principalmente ad imprese che hanno temporaneamente sospeso l’attività. Fino al mese di ottobre, infatti, il trend delle imprese era in leggero aumento.
E’ un dato positivo, quindi, quello che si può leggere nell’ultimo Bollettino di statistica dell’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica riferito al IV trimestre 2014 (ottobre-dicembre). E così lo legge infatti la Segreteria all’Industria, che mette in evidenza l’inversione di tendenza: “Nel 2014 sono state attivate 533 nuove imprese e dall’inizio del 2015 sono già 86”, un dato che fa ben sperare per il futuro.
In termini numerici, il picco negativo si raggiunge nel settore “Commercio”, con una variazione di -62 unità in un anno, pari al -4,4% del settore, seguito da “Attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese” (-48 unità pari al -2,8%), “Costruzioni e impianti” (-17 unità pari al -4,4%). Interessante osservare come nel corso dell’ultimo anno si siano registrati aumenti delle imprese in tre settori economici: “Industrie manifatturiere” (+4 unità pari al +0,9%), “Sanità e assistenza sociale” (+2 unità pari al +1,5%) e “Altri servizi” (+37 unità pari al 2,0%).
DISOCCUPAZIONE: TOCCATO UN NUOVO RECORD
Al 31 dicembre 2014 le forze di lavoro complessive sono pari a 21.443 unità di cui 11.787 maschi (55,0%) e 9.656 femmine (45,0%); rispetto al 31 dicembre 2013 si evidenzia un decremento di 329 unità (- 1,5%). I lavoratori dipendenti sono 17.998 (83,9% della forza lavoro), 1.849 sono lavoratori indipendenti (8,6%) ed infine, 1.596 sono i disoccupati totali (7,5%), di cui 1.319 sono disoccupati in senso stretto: un nuovo record, ovviamente negativo. I lavoratori dipendenti del settore privato (14.360 unità, di cui 8.515 maschi e 5.845 femmine), nell’ultimo anno sono diminuiti complessivamente di 173 unità (-1,2%); la diminuzione più consistente risiede principalmente nel settore delle “Costruzioni e impianti” (-87 lavoratori pari al -8,2%), seguito dal settore “Commercio” (-81 lavoratori pari al -2,7%) e dal settore manifatturiero (-32 lavoratori pari al -0,6%). Nel Settore Pubblico Allargato i lavoratori diminuiscono fortemente e si assestano a 3.638 (-5,7% rispetto al 31 dicembre 2013), di cui 2.182 femmine e 1.456 maschi. Le diminuzioni più consistenti si registrano nella Pubblica Amministrazione (-51) Istituto di Sicurezza Sociale (-45) e nell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici (-75). Di contro, però, scende il numero delle aziende che hanno fatto ricorso alla CIG: da gennaio a settembre 2014 si sono registrate 525 aziende, con un decremento del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, in cui le aziende erano state 550). Tale riduzione si amplifica molto in termini di importo liquidato: nel periodo gennaio-settembre 2014 sono stati erogati € 4.442.887, una cifra inferiore del 30,6% rispetto allo stesso periodo del 2013 (€6.405.971). Anche nei primi nove mesi del 2014, il motivo preponderante di ricorso alla Cig è stato “Situazioni temporanee di mercato” (70,1% dell’importo totale) seguito da “Causa di forza maggiore” (16,8% dell’importo totale).
SEGRETERIA INDUSTRIA: CONDIZIONI PIÙ FAVOREVOLI
“I dati dell’economia sammarinese ci presentano un quadro decisamente meno negativo rispetto agli anni scorsi, anche se la fase di crescita tarda a compensare i forti effetti negativi che la crisi ha prodotto”.
Questo il commento della Segreteria all’Industria ai dati statistici appena pubblicati: “I dati di dicembre del bollettino di statistica fotografano infatti una realtà, per quanto riguarda le imprese, decisamente meno rosea rispetto a quanto avvenuto nei mesi precedenti, durante i quali si era registrata una fase positiva caratterizzata anche dal segno più”. La Segreteria analizza quindi il fatto che “il saldo tra le aziende non attive e cessate e le aziende attivate nel 2014 risulta essere negativo”, ovvero un -204, ma in questo numero sono ricomprese, come detto anche le sospensioni. “Le licenze cessate fanno capo ad imprese effettivamente chiuse, mentre quelle sospese fanno capo ad imprese che decidono di sospendere temporaneamente la loro attività o che sono costrette a sospenderla per cause amministrative dovute a previsioni di legge (ad esempio il mancato pagamento della tassa di licenza).
E’ particolarmente importante l’analisi delle licenze sospese”, spiegano dalla Segreteria, perché “si nota una ciclicità: in particolare nel mese di luglio – come conseguenza del mancato pagamento della tassa di licenza – e nel mese di dicembre – per valutare con cautela se avviare nuovamente l’attività nell’anno successivo – si raggiungono numeri molto elevati, che poi si riequilibrano durante l’anno. Le cessazioni e soprattutto le sospensioni evidenziano un picco anche nel mese di dicembre, contrariamente invece alle attivazioni, che sono chiaramente più numerose nel mese di gennaio”. Inoltre “la ciclicità che si registra nelle imprese sospese e in quelle cessate, come conseguenza di previsioni di legge, è un segnale positivo in termini di funzionamento delle leggi e degli uffici preposti ai controlli, che tengono costantemente monitorata la situazione delle imprese sammarinesi”. Numeri in prospettiva positivi, dunque: e anche se “l’aumento del numero delle imprese nel settore manifatturiero non ha ancora compensato la diminuzione del numero di dipendenti nel settore, che è diminuito rispetto al 2013”, “si tratta tuttavia del settore ad alto intensità di lavoro e che in una prospettiva di medio lungo termini potrà supportare la crescita dell’occupazione”. In definitiva, “non si presenta ancora un quadro di netta ripresa, ma ci sono chiari ed evidenti segnali che la situazione odierna è meno critica rispetto agli anni passati. C’è ancora molto lavoro da fare per creare condizioni sempre più favorevoli per le imprese nel nostro paese, con una regolamentazione chiara e snella e una ‘burocrazia intelligente’, per aiutare e sostenere la crescita della nostra economia”.