Gli esempi virtuosi sono facilmente identificabili: Sansepolcro (a cui San Marino nulla deve invidiare) e Cremona (altra città che – sotto il profilo della bellezza – non si avvicina all’incanto del Centro storico del Titano), in tempi diversi, hanno puntato (la prima) e stanno puntando (la città dei violini) sulla grande fotografia.
di Alessandro Carli
Importate uscire dai confini di Stato, su questo non ci piove. In questo senso, la presenza a Expo di Milano e alla Biennale di Venezia, entrambi nel 2015, rappresentano vetrine di grande prestigio. Ma è altrettanto importante riuscire ad attirare – attraverso proposte di qualità – visitatori e appassionati sul Titano.
Gli esempi virtuosi sono facilmente identificabili: Sansepolcro (a cui San Marino nulla deve invidiare) e Cremona (altra città che – sotto il profilo della bellezza – non si avvicina all’incanto del Centro storico del Titano), in tempi diversi, hanno puntato (la prima) e stanno puntando (la città dei violini) sulla grande fotografia. Nel borgo di Piero della Francesca si sono alternati due grandi maestri della fotografia mondiale, Henri Cartier-Bresson e Elliott Erwitt, mentre a Cremona è ancora aperta, ma sino all’8 febbraio, una straordinaria collettiva che racchiude i primi lavori dei fondatori dell’agenzia Magnum.
In entrambi i casi, file alle casse e grande shopping all’uscita nei punti di vendita libri, poster, matite e quant’altro.
I dati stilati dall’Ufficio di Statistica della Repubblica di San Marino parlano di un recupero del settore turistico: nel 2014 l’afflusso turistico è stato pari a 2.003.739 visitatori (+5,2% rispetto al 2013.
Numeri certamente confortanti – si è valicata di nuovo la soglia psicologica dei due milioni di persone – ma che non devono accontentare: le potenzialità che il Paese può mettere in campo sono infinite.
Come insegnano i casi illustri di Sansepolcro e Cremona, l’arte con la A maiuscola (e la fotografia lo è) aiuta a destagionalizzare i flussi: in entrambi i casi, le mostre sono state aperte nel periodo invernale, creando un effetto-pioggia sull’intero indotto, con ristoranti aperti (con il freddo le persone mangiano al chiuso), e negozi pieni.