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Editoriale: per correre servono due gambe

da Redazione

Il punto di massima criticità sembra essere superato. Ora però inizia la risalita, che sarà indubbiamente faticosa: il FMI ha visitato come un dottore il Paese, e ha indicato i punti di forza e di debolezza.

 

di Alessandro Carli

 

Tra i tanti dati forniti dagli esperti del FMI (e che troverete all’interno di questo numero Fixing), ce ne sono due che vogliamo isolare dagli altri. Il primo riguarda le riserve economiche accantonate nel periodo pre-crisi, che hanno aiutato il Paese a scongiurare il pericolo di default. Il “tesoretto” ha fatto da paracadute ed è riuscito a “tamponare” la spesa sociale. Il FMI però ha ricordato che quella riserva deve essere ricostruita quanto prima in modo da gestire eventuali shock futuri. Il secondo dato riguarda le strategie: secondo gli esperti, il rapporto tra entrate ed uscite, nei prossimi cinque anni, è visto in miglioramento del 2,5%. Grazie ai tagli alla spesa pubblica e a un previsto modesto innalzamento della pressione fiscale, sarà possibile recuperare 6 milioni di euro all’anno.

L’aspetto positivo riguarda le imprese: è visto in miglioramento l’export sia verso l’Italia – anche in virtù dell’entrata del Titano nella white list – che verso il mondo.

Il punto di massima criticità sembra essere superato. Ora però inizia la risalita, che sarà indubbiamente faticosa: il FMI ha visitato come un dottore il Paese, e ha indicato i punti di forza e di debolezza. La sensazione è positiva. Occorre però mettere in campo energie e progetti, individuare obiettivi precisi. Le parti sociali hanno le idee chiare. Su questo numero di Fixing troverete nove cantieri su cui chi ha la responsabilità del Paese (politica e parti sociali) deve produrre il massimo sforzo.

Serve però l’impegno deciso della politica, che deve dare forma alle iniziative. Per correre, servono sempre due gambe.

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