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Luoghi di raccoglimento e di fede

da Redazione

Con un nome che richiama la religione (San Marino), non potevano mancare gli spazi dedicato alla preghiera: 12 parrocchie in 9 Castelli. Senza dimenticare l’ex convento delle Clarisse e i Cappuccini.

 

Nove Castelli e 12 parrocchie su un territorio di circa 61 chilometri quadrati, a cui si aggiunge, tra gli altri, anche il Luogo di Meditazione e Preghiera, ubicato a Città dietro al Museo dell’emigrante.

E non poteva essere altrimenti, visto il legame che esiste tra il fondatore della più antica Repubblica del mondo e la religione. Sul Titano i luoghi di preghiera, come detto, sono una dozzina: Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo in Serravalle, San Giovanni Battista in San Giovanni sotto le Penne, Santi Pietro, Marino e Leone in Murata, San Lorenzo Martire in Montegiardino, San Bartolomeo Apostolo in Fiorentino, San Pietro Apostolo in Falciano, San Paolo Apostolo in Faetano, San Michele Arcangelo in Domagnano, Maria Ausiliatrice in Dogana, San Giovanni Battista in Chiesanuova, Madonna della Consolazione in Borgo Maggiore e Sant’Andrea Apostolo in Acquaviva.

Vi è poi un complesso, molto conosciuto dai sammarinesi ma anche dai giovani italiani: la chiesa e il Convento di Santa Chiara, l’ex Convento delle Clarisse che oggi accoglie l’Università degli Studi di San Marino. Il monastero di clausura fu inaugurato nella primavera del 1609 con una cerimonia alla presenza del popolo e di tutte le autorità politiche e religiose. La struttura asseconda l’andamento irregolare del monte Titano e si caratterizza per la semplicità e spontaneità costruttiva. Durante i secoli, il Convento, dal nucleo originario, si è esteso gradualmente assecondando la morfologia del terreno e degli edifici, collegandosi con il tessuto urbano ma rimanendo fedele ai materiali costruttivi del luogo, come pietra e laterizi uniti con malta. Dal 1971 le clarisse si sono trasferite nel nuovo convento a Valdragone.

Merita poi attenzione la chiesa e il convento dei Cappuccini, eretti nel 1549 in luogo della Cappella dedicata a San Quirino, in memoria dello scampato pericolo per il tentativo di invasione del capitano di ventura Fabiano da Monte avvenuto il 4 giugno del 1544.

Vi si accede da ampia gradinata in pietra che conduce al portico a cinque arcate in mattoni sorrette da colonne monolitiche. In seguito, all’aula originale furono affiancate, sulla sinistra, tre cappelle e un vano per la sagrestia. All’interno il soffitto è a volta a botte unghiata e in fondo all’aula compare il sontuoso tabernacolo ligneo con al centro la Pala di Taddeo Zuccari.

L’altare ligneo in noce si inserisce perfettamente nella tradizione cinque-secentesca delle pale d’altare cappuccine il cui massimo esponente fu Fra Liberato da Macerata. Dall’ingresso posteriore si accede al convento e al piccolo chiostro provvisto di una vera da pozzo in pietra, una grande cisterna di accumulo dell’acqua piovana.

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