Home FixingFixing IAM, gestione rifiuti. Amianto: sostituitelo con il fibrocemento

IAM, gestione rifiuti. Amianto: sostituitelo con il fibrocemento

da Redazione

Quest’anno poi la Finanziaria (Legge 219/2014), in qualche modo, strizza l’occhio a chi vuole disfarsene definitivamente.

 

di Mattia Marinelli

 

L’inverno riporta alla memoria collettiva la grande nevicata del 2012 quando la Repubblica di San Marino, ricoperta da una coltre bianca e copiosa, si accorse di un gravoso problema: quello legato all’amianto. La presenza di eternit è una realtà che ancora oggi coinvolge – oltre all’Italia, che conta circa 32 milioni di tonnellate di questo materiale – il Titano.

In un’ottica di “Monte amianto zero”, un obiettivo che riteniamo possa essere raggiunto, il consiglio che rivolgiamo ai privati e al settore pubblico è quello di far prelevare un campione di materiale (l’amianto può facilmente essere confuso con il fibrocemento) e di farlo successivamente valutare – con una spesa di circa 100/150 euro – dal Dipartimento di prevenzione del territorio. Sarà poi compito dello stesso Dipartimento contattare le aziende autorizzate alla sua rimozione, che a loro volta dialogheranno con le aziende che lo possono stoccare, come per esempio la IAM srl.

Ricordiamo che stiamo parlando di un materiale apparentemente innocuo, ma che in realtà, come del resto il PCB (policlorobifenili) è molto pericoloso per la salute delle persone: può provocare danni irreversibili in quanto è altamente cancerogeno. Per la sua rimozione quindi suggeriamo vivamente di rivolgersi ai professionisti, che tratteranno l’amianto con le dovute cautele e tutte le attenzioni previste e di evitare in modo assoluto il cosiddetto “fai da te”, una metodologia di smaltimento che la cronaca anche locale ha evidenziato essere purtroppo ancora in auge.

Quest’anno poi la Finanziaria (Legge 219/2014), in qualche modo, strizza l’occhio a chi vuole disfarsi definitivamente dell’amianto: la normative, tra le altre cose, prevede anche una detrazione d’imposta per gli interventi di bonifica dall’amianto di unità immobiliari pari al 50% dei costi sostenuti. Motivo in più per procedere all’eliminazione definitiva dell’amianto dalle abitazioni.

Amianto che è stato “bandito” nella Repubblica di San Marino solamente nel 2005 (Legge numero 94 del 2005) e che non si trova solamente sui tetti delle case: è presente, in quantità abbastanza contenute ma pur sempre pericolose per l’uomo, anche nelle tubature dell’acqua, nelle canne fumarie e nelle caldaie. Quest’ultime difatti, o almeno alcune, sono collegate alle cisterne di gasolio: le guarnizioni contengono fibra di amianto.

Il suggerimento quindi è quello di sostituire questo materiale con il fibrocemento, che ha caratteristiche molto simili a quelle dell’eternit ma che, sotto il profilo della salute, risulta essere pressoché innocuo.

L’amianto, una volta bonificato, viene impiegato in Europa (ma non nella Repubblica di San Marino né in Italia) per i fondi stradali, oppure per il riempimento di vecchie cave, quasi volesse far fede all’origine latina del suo nome: eternit difatti deriva dalla parola aeternitas, che significa eternità. E se deve essere davvero eterno, che lo sia allora in maniera non pericolosa per l’uomo.

Nella prossima rubrica, il primo venerdì di febbraio, analizzeremo i rifiuti legati al settore edile: ceramiche, mattonelle, calce.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento