In rosso i partiti, in attivo invece i movimenti. Ecco i conti dettagliati del Collegio dei revisori.
di Alessandro Carli
Poche le novità e molte invece le conferme che emergono dalla relazione conclusiva del collegio per la revisione del bilanci presentati dal partiti e movimenti politici (Legge numero 170 del 2005): tanti i conti in “rosso” per la vecchia politica e altrettanti (ma attivi) per i nuovi movimenti, che hanno meno contributi ma che comunque dimostrano una gestione piuttosto attenta ai bilanci.
Il tutto, va detto, mentre la Legge numero 219 del 2014, ovvero l’ultima Finanziaria, ha stabilito, specificatamente all’articolo 15, che per il 2015 il contributo dello Stato da erogare ai partiti e movimenti politici è ridotto nella misura del 10%, e che quindi passerà da 1 milione e 176 mila euro del 2014 a 1 milione e 59 mila euro per l’anno in corso.
Prima di snocciolare numeri e cifre, evidenziamo che Collegio dei revisori ha constatato che quasi tutti i partiti e movimenti politici hanno rispettato le date per la consegna dei documenti relativi al bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2013 a esclusione del Partito Socialista, Partito Socialista Riformista e del consigliere indipendente.
CONTO ECONOMICO: I BILANCI CONSUNTIVI
I costi che ha dovuto affrontare il Partito Democratico Cristiano Sammarinese sono ammontati a 554 mila euro: i ricavi invece a circa 476 mila euro. La bilancio utile/perdita ha fatto registrare un “rosso” di circa 78 mila euro.
Al secondo posto della classifica “perdite” troviamo Sinistra Unita con -45 mila euro (136 mila euro di costi, 91 mila euro di ricavi. SU però ha sottolineato la restituzione di 32 mila euro).
Medaglia di bronzo a Noi Sammarinesi con un rapporto “Utile/perdita” di -39 mila e 500 euro (106 mila euro i costi, 66 mila euro invece i ricavi). Il bilancio consuntivo di Alleanza Popolare ha segnato -37.500 euro, risultato del rapporto tra costi (130 mila euro circa) e ricavi (93 mila euro).
Saltano agli occhi i bilanci del Nuovo Partito Socialista: non tanto per il segno negativo del bilancio (-13.500 euro) ma quanto per la voce “ricavi”, solamente 6 euro (i costi sono stati di 13.500 euro).
In zona “rossa” anche il Partito Socialista Riformista, che ha chiuso il 2013 a -12 mila euro (i costi hanno avuto un peso di 46 mila euro mentre i ricavi di 34 mila euro).
Ultimo (e quasi irrisorio) “segno meno”, quello che ha riguardato l’Unione per la Repubblica: l’UPR ha affrontato costi per 151 mila euro e ricavi per 150 mila euro, chiudendo l’anno “sotto” di mille euro.
I due movimenti, Rete e Civico 10, sono stati i più virtuosi: segno abbondantemente positivo per entrambi. Il Movimento Rete ha registrato costi per 63 mila euro e ricavi per oltre 100 mila euro, con un rapporto tra utile e perdita di +38 mila euro. Per Civico 10 l’attivo è stato invece di 27 mila euro (66 mila euro di costi e 93 mila euro di ricavi). Molto attenti sono stati anche il Partito Socialista (+ 14 mila euro, frutto di 230 mila euro di costi e 244 mila euro di ricavi) e i Socialisti e Democratici, “sopra” di 7.500 euro (nel 2013 hanno avuto 289 mila euro di costi e 296 mila euro di ricavi).
Per Denise Bronzetti (Indipendente) la bilancia ha fatto segnare un positivo di poco meno di 4 mila euro: a 1 euro di costi ha fatto da contraltare un ricavo di 3.950 euro.