Boom di presenze in tutta Italia. San Marino, sorride anche il “Natale delle meraviglie”. Stefano Raggi, Presidente del Consorzio San Marino 2000: “Pos bloccati a Capodanno”.
di Alessandro Carli
I titoli dei giornali italiani non lasciano dubbi: sono state, dal punto di vista turistico, ottime festività natalizie. A volo radente: “A Roma la carica dei 400mila turisti tra Natale e Capodanno: 4% in più rispetto a un anno fa”. E ancora: “Turismo, è boom per Natale: tutto esaurito a Napoli”, “Costiera amalfitana e Salerno 30 per cento in più fra Natale e Capodanno”, “Natale e Capodanno nella Riviera ligure: bilancio positivo”, “Riccione, oltre 5.000 persone di fronte al Palazzo del Turismo e molte altre in tutto il centro”. Anche Rimini gongola: Oltre 130mila persone hanno invaso Rimini nella notte di San Silvestro, per partecipare alla miriade di eventi in città tra la costa e il centro storico. In tanti, ovviamente, al concerto del trio Gazzè-Fabi-Silvestri.
“Rimini ha sconfitto anche la buriana – commenta il Sindaco Andrea Gnassi -. Nonostante il gelo e il vento polare, quasi incredibilmente piazzale Fellini si è stipata via via di gente, così come le piazze e i vari set del centro storico che hanno fatto festa fino alle 5 del mattino. Non solo una cartolina esaltante – dal mare al centro storico, ai lungomari – ma un prodotto turistico che ha dato la possibilità di lavorare a migliaia di persone e di imprese”.
Già, e sul Titano? E’ bastato fare una serie di passeggiate tra le vie del centro storico già a metà dicembre per accorgersi che l’iniziativa “Il Natale delle meraviglie” ha attirato un consistente numero di persone, soprattutto straniere, ma anche tanti sammarinesi.
Vetrine illuminate, le casette di legno prese d’assalto, molte famiglie e molti sorrisi.
Impressioni che vengono confermate a San Marino Fixing anche da Stefano Raggi, Presidente del Consorzio San Marino 2000. “In attesa dei dati ufficiali, la sensazione è certamente buona: l’affluenza è stata interessante, anche grazie al meteo e ai mercatini, una tipologia di offerta che funziona. Tutti gli eventi legati allo sport e alle famiglie, quindi anche ai più piccoli, ha grande appeal”.
C’è però un “ma”, un neo che ha macchiato il candor della neve. “La nostra attenzione è rivolta alla SMaC fiscale – rimarca con forza il Presidente -: un sistema che senza troppi giri di parole definirei macchinoso e macchiavellico. Già un anno fa avevamo espresso grandi perplessità: oggi che è entrato a regime sostengo che si tratti del peggior sistema fiscale che si potesse mettere in campo. E’ mefistofelico e anacronistico: tutto il mondo segue la digitalizzazione e noi siamo ancora alle prese con gli scontrini di carta”.
Raggi, prima di passare alle proposte, racconta un aneddoto. “A Capodanno si sono bloccati i Pos. La gente era a dir poco stizzita: è stata costretta a lunghe file di attesa alle casse”.
Idee? “Crediamo che il Sistema vada cancellato. Va congelato. Chiederemo un incontro alla politica per studiare un altro sistema”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’UNAS: a pochi giorni dall’obbligo di certificazione elettronica dei ricavi infatti, scattato il primo gennaio, gli operatori si sono già ritrovati ad affrontare gravi problemi tecnici che hanno paralizzato le proprie attività. A farne le spese in prima persona è stata anche Loretta Menicucci, Presidente dell’Unione Nazionale degli Artigiani Sammarinesi, e numerosi artigiani, alle prese con la “giornata nera” della SMaC. Il 3 gennaio infatti, giorno della settimana generalmente impegnativo per le attività commerciali e artigianali, dopo un avvio regolare delle “strisciate” della Smac, il Pos si è improvvisamente bloccato, generando difficoltà e ritardi nella gestione della clientela.
Il malfunzionamento del Pos è stato vissuto da numerosi titolari di attività artigianali che hanno contattato il presidente UNAS per esprimere il loro disagio.
Di ben poco aiuto sono state le telefonate al numero verde: non un operatore, ma una risposta “automatica” si è limitata a registrare la segnalazione e a fornire rassicurazioni sulla risoluzione del problema. Le conseguenze innescate dai Pos bloccati “dimostrano tutta la superficialità – denuncia Menicucci – con cui si è introdotto un sistema fiscale troppo complesso per la nostra realtà”.